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Diecimila Piume Nere: dove nascono i mostri (e l’amicizia) | Recensione

Dadi e fantasia: con questi due semplici elementi, ogni camera da letto o seminterrato può diventare una landa desolata, un regno incantato, una grotta profonda da esplorare. Ma chi gioca di ruolo, di solito, non deve pregare che i mostri che ha creato restino solo nell’immaginazione. Diecimila Piume Nere, il nuovo graphic novel di Jeff Lemire, Andrea Sorrentino e Dave Stewart che vi raccontiamo in questa recensione, ci porta in quel punto dove fantasia e realtà si scontrano. Dove nascono i mostri, ma anche la forza per combatterli.

La nostra recensione di Diecimila Piume Nere

Il Mito del Frutteto delle Ossa, l’universo horror che Lemire e Sorrentino stanno riempiendo di storie autoconclusive ma in qualche modo collegate tra loro, ci aveva già colpito in quel Preludio distribuito durante il Free Comic Book Day di qualche anno fa. Il primo graphic novel, Il Passaggio, come questo edito da Bao Publishing, ci aveva fatto capire che non avremmo potuto lasciare questo universo dal sapore lovecraftiano, anche se avessimo voluto farlo.

Quindi non vedevamo l’ora di leggere Diecimila Piume Nere — scriverne una recensione era una scusa come un’altra per farlo. Ma già dalle prime pagine, il nuovo volume di Lemire (testi), Sorrentino (disegni) e Stewart (colori) ci ha colpito con un doppio senso di terrificante familiarità da un lato e novità dall’altro. Una novità dolce e delicata, che fa sì che questa storia colpisca ancora più duro.

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Disegnare l’orrore e l’amicizia

Trish e Jackie sono migliori amiche fin da quando erano bambine. Le unisce un grande affetto, ma anche una passione comune per i giochi di ruolo e il mondo del fantasy. La loro immaginazione è tanto forte da sempre reale. Forse un po’ troppo. Ma una tragedia colpisce la coppia di ragazze — una tragedia che Trish cercherà di dipanare nel corso della storia.

un tocco di fantasy

Due linee temporali si mischiano fra loro. Da un lato la storia di un’amicizia profonda, un’amore che matura con l’età e il tempo passato a creare storie e viverle insieme. Dall’altro una giovane donna che cerca risposte, piena di demoni del passato che le infestano la mente.

Andrea Sorrentino e Dave Stewart, fin dalle prime pagine, rendono chiaro lo stacco fra queste due storie fuse in una sola. Se nel presente ritroviamo le figure create più dalle ombre che dai colori che abbiamo visto ne Il Passaggio, quando rivive il passato Stewart usa una palette più vivace. E Sorrentino torna a definire i tratti del viso, gioca con le espressioni.

recensione diecimila piume nere

Anche i dialoghi di Sorrentino, che al tempo presente hanno il sapore del noir, nei ricordi di Thris insieme a Jackie prendono un’altra vita. Si sente la passione deliziosamente Nerd delle due amiche, si capisce cosa provano, come stanno crescendo. Tutti dettagli che non sono solo stilistici — anzi, elevano l’impatto emotivo della storia. Gli autori sapevano di doverci affezionare alle protagoniste, affinché l’horror ci colpisse con la forza di un uragano di piume nere.

Il Frutteto di Ossa continua a crescere

Nella lettura di Diecimila Piume Nere per questa recensione, il primo nostro pensiero restava sempre con le protagoniste. Volevamo scoprire cosa stava accadendo a Trish e Jackie, anche se sapevamo che avrebbe potuto farci male.

Al tempo stesso, un’altra parte del nostro cervello apprezzava l’abilità degli autori di fondere stili e colori diversi, tematiche opposte, e due generi — il fantasy e l’horror — che richiedono un’alchimia perfetta per funzionare. E siamo rimasti stupiti di come abbiano saputo farlo mentre stabilivano legami così forti con il resto dell’universo de Il Mito del Frutteto di Ossa.

il mito del frutteto di ossa recensione

Ci siamo riletti Il Passaggio dopo una prima lettura del nuovo volume (che è il tipo di libro che si rilegge subito dopo averlo finito). Non solo ci siamo accordi che il titolo Diecimila Piume Nere viene citato ne Il Passaggio, ma abbiamo confermato tutti i collegamenti fra i due libri che ci sembrava di aver colto con una prima lettura.

Oltre al pantheon horror che gli autori stanno creando, abbiamo ritrovato anche quella sensazione di orrore esistenziale sentita nel primo libro. E anche questa volta ci siamo stupiti di come Lemire, Sorrentino e Stewart sappiamo immergerci tanto nelle pagine da riuscire a spaventarci con “jump scare” eseguiti meglio di moltissimi film horror. In più, troviamo in questo nuovo graphic novel quell’amalgama di generi ed emozioni che rende Diecimila Piume Nere unico, seppur parte di un universo in espansione. Un’espansione che vogliamo continuare a seguire.

Recensione Diecimila Piume Nere: risucchiati dal mondo di Lemire, Sorrentino e Steward

diecimila piume nere mito del frutto di ossa

Se Il Preludio ci aveva incuriosito e Il Passaggio ci aveva gettato nell’universo de Il Mito del Frutteto di Ossa, Diecimila Piume Nere non ci lascia via d’uscita. Questo graphic novel ci ha dato indizi ed elementi in più che ci hanno soddisfatto, pur con un finale che gratifica più il nostro cuore che la nostra curiosità. Di questo Mito c’è ancora tanto da scoprire.

A differenza di tanti altri mondi fantasy e/o horror, quello creato da Lemire e Sorrentino (e colorato divinamente da Stewart) non ha bisogno di essere seguito in ogni uscita, appuntandosi tutti i dettagli. Anche perché alcune delle immagini di questa storia colpiscono forte senza bisogno di alcuna spiegazione. Qualcosa che rende possibile consigliare Diecimila Piume Nere a chiunque, anche a chi non ha letto il primo: bilancia l’orrore e i sentimenti in maniera magistrale.

Ma consigliamo di entrare nel vortice di questo universo mentre si sta ancora formando. Anche perché ci terrorizza, e Trish e Jackie ci hanno dimostrato che la paura si affronta meglio insieme. Potete trovare Diecimila Piume Nere sul sito di Bao Publishing.

Diecimila Piume Nere
  • Lemire, Jeff (Autore)

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, Nerd da prima che andasse di moda.

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