The Banshees of Inisherin: amaramente esilarante | Recensione

Oggi parliamo di uno dei film più belli tra quelli presentati alla scorsa Mostra di Venezia e tra quelli in corsa ai prossimi Oscar. Si tratta di The Banshees of Inisherin, nuovo lavoro di Martin McDonagh arrivato in Italia come Gli spiriti dell’isola, protagonista di questa recensione. È un’opera per certi versi spiazzante, che però sa colpire nel profondo, nello stile ormai consolidato del suo autore.

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The Banshees of Inisherin nasce con un litigio

Siamo in una parte remota e rurale dell’Irlanda, un’isola lontanissima non solo geograficamente dal centro di Dublino. E due amici hanno litigato. O meglio, non è esattamente così. Tra Pádraic e Colm, due uomini che per lunghissimo tempo inseparabili nelle bevute al pub, non c’è stato un vero e proprio scontro. Ma una mattina Colm ha smesso di parlare all’amico, che non riesce a darsi pace.

Gran parte della prima metà della pellicola ruota intorno a questo “mistero” da risolvere. Come può un’amicizia così lunga, solida e apparentemente eterna spezzarsi bruscamente? Cos’è successo tra questi due per dividerli? La risposta sarà decisamente complicata da tirare fuori, ma sarà proprio grazie a questa che si apriranno le più importanti riflessioni del film.

The Banshees of Inisherin è una storia profondamente umana. Non solo perché tratta temi come l’avanzare del tempo, il segno che lasciamo sul mondo, l’amicizia e l’importanza dei legami, l’eterno conflitto tra ambizioni e ricerca di pace. Ma perché tutti questi argomenti si mischiano nella testa dei personaggi, che sono confusi e agiscono in maniera irrazionale. A volte fin troppo irrazionale, ma è questo il bello.

A rendere il tutto speciale poi è la mano di Martin McDonagh, sceneggiatore straordinario capace di mescolare queste tematiche con un’ironia graffiante. Come uno dei pastori dell’isola, questo autore gioca con il bastone e la carota, alternandoli rapidamente e facendoci ridere a crepapelle in un istante per poi far crollare il mondo sulle nostre spalle con un paio di frasi.

Uno dei migliori cast del 2022

E poi tutto questo prende vita anche grazie a un quartetto di performance straordinarie. Tutte queste interpretazioni sono state eccezionali, nonché tra le migliori del 2022 e infatti non stupisce di vederle tutte quante tra le Nomination agli Oscar 2023. E se prese singolarmente sono meritevoli, è la loro amalgama a portare The Banshees of Inisherin su un livello superiore.

Questo si vede soprattutto in Colin Farrell e Brendan Gleeson, che McDonagh ritrova a quasi quindici anni dal suo film di debutto alla regia In Bruges. Se il primo è perfetto nel rappresentare l’ingenuità buona di questo “idiota” che vede la sua pace distrutta da questa improvvisa rottura, il secondo riesce a restituire perfettamente la durezza di Colm, amareggiato e inossidabile.

Ma è quando sono fianco a fianco, a discutere di cosa significhi la loro amicizia, delle scelte che stanno facendo che il film brilla davvero, innalzandosi verso nuove vette. I loro confronti sono impossibili da dimenticare, alternando sferzanti battute a dolorose dichiarazioni, facendoci davvero sperare che possano ricucire il loro strappo.

E poi una nota di merito va anche a Kerry Condon. La sua Siobhán si trova a essere voce della ragione tra persone che non vogliono sentire ragioni, trovandosi attirata da entrambi i lati del conflitto. Senza poi scordare Barry Keoghan che regala qualcosa di incredibile con il suo Dominic. La definitiva dimostrazione del suo talento eccezionale che in un’annata diversa gli sarebbe valsa un Oscar sicuro. Quest’anno c’è grande competizione e quindi è un po’ meno sicuro, ma anche se non lo vincesse, si rifarà di certo in futuro.

The Banshees of Inisherin va assolutamente visto

Alla luce della visione non siamo affatto stupiti del fatto che in questi ultimi mesi abbia raccolto tantissime candidature e premi. Perché The Banshees of Inisherin è uno dei film più profondi e meglio realizzati dell’ultimo anno, senza bisogno di creare grandi impalcature narrative o progetti elaborati. Semplicemente il panorama dell’Irlanda, due (ex-?)amici, personaggi chiave a contorno e la complessità dell’animo umano. Che a volte si spiega nel non saperla spiegare.

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