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Terminator – Destino Oscuro, I’ll be back | Recensione

Parliamo del nuovo terzo capitolo della saga di James Cameron

La storia della saga di Terminator è incredibilmente travagliata. Dopo due capitoli diventati assolutamente cult, che hanno contribuito a creare la stella di Arnold Schwarzenegger, questa serie ha fatto molta fatica a proseguire, cercando di reinventarsi ma senza mai convincere davvero. Ora, quattro anni dall’ultimo tentativo di reboot, arriva Terminator – Destino oscuro, che punta a un nuovo rilancio della saga. Com’è andata? Sarà bastato il ritorno della Sarah Connor originale Linda Hamilton a renderlo un successo? Scopriamolo insieme nella nostra recensione di Terminator – Destino oscuro!

Di cosa parla Terminator – Destino oscuro?

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Dani Ramos è una giovane ragazza di Città del Messico. La sua vita scorre tranquilla con il padre e il fratello, che lavora con lei in una fabbrica sempre più colpita dall’automazione tecnologica (uno spunto interessante che forse andava esplorato maggiormente). Nel frattempo però dal futuro arrivano due figure minacciose, un uomo e una donna, entrambi misteriosamente interessati a lei.

La ragazza così si troverà coinvolta suo malgrado in un complesso intrigo, nato con l’obiettivo di modificare il corso degli eventi. Dovrà quindi darsi a una fuga spericolata per cercare di salvare il futuro, ma anche semplicemente di sopravvivere. Nella sua corsa a perdifiato attraverso il Paese (e non solo) si troverà a incrociare facce molto conosciute della saga di Terminator…

Questo nuovo film riscrive completamente la mitologia della serie. Come accaduto ad altri franchise in cerca di rinnovamento, Terminator – Destino oscuro sceglie di tornare indietro, creando un sequel diretto del capitolo più apprezzato (il secondo), ignorando i successivi. Prende così una strada totalmente nuova, che cambia le carte in tavola. Insomma, per certi versi torna indietro e modifica il futuro, come i suoi protagonisti.

Nel farlo, crea una storia che ha dei forti debiti con Terminator 2 – Il giorno del giudizio. L’intento è ovviamente riportare gli appassionati nelle atmosfere che hanno reso così amata la saga. A volte però, nonostante alcune apprezzabili deviazioni di percorso, l’omaggio sembra essere troppo forte, sforando in qualcosa di già visto.

Terminator è tornato?

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Al di là delle forti somiglianze con il secondo capitolo, ci sono anche altri aspetti che non convincono di Terminator – Destino oscuro. L’utilizzo di citazioni dirette riesce senza dubbio a esaltare alcune scene, ma tendono a risultare forzate, fungendo solo da strizzata d’occhio ai fan. Lo stesso si può dire per alcuni (divertenti, è giusto sottolinearlo) segmenti comici, che stonano con il tono generale della pellicola.

Anche dal punto di vista del ritmo, ci sono alcuni problemi. In particolare, dopo un primo atto che scorre quasi alla perfezione, ci troviamo davanti a una sequenza che frena bruscamente il racconto, senza una vera e propria necessità. Una scelta differente per fornire allo spettatore le stesse informazioni probabilmente avrebbe giovato al film.

Insomma, tutto da buttare? Assolutamente no! Terminator – Destino oscuro fortunatamente non delude su uno degli aspetti chiave, ovvero le sequenze d’azione. Gli scontri tra i nostri protagonisti e il minaccioso avversario sono tanti, altamente adrenalinici e ottimamente coreografati. Hanno spesso scelte originali e coinvolgenti ed è un vero piacere guardarli.

E poi, dobbiamo parlare dell’elefante nella stanza: il ritorno di Arnold Schwarzenegger e, soprattutto di Linda Hamilton. Trovare nuovamente sullo schermo due volti così fondamentali per il franchise è un’emozione unica. Il personaggio di Sarah Connor in particolare è molto affascinante. Sebbene a una prima impressione possa sembrare un semplice stereotipo della combattente esperta, mostra in realtà una insicurezza e una fallibilità che la rendono interessantissima.

Terminator – Destino oscuro, nonostante i difetti…

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Quello che troviamo in questo Terminator – Destino oscuro è quindi un film che pur con alcuni difetti evidenti, riesce a divertire il pubblico e potrebbe essere un buon rilancio per il franchise. Si tratta infatti di un prodotto evidentemente indirizzato a riconquistare (a volte forse con fin troppo sforzo) l’affetto dei fan della saga, perso per strada nei vari sequel. Riuscirà a raggiungere questo obiettivo? Probabilmente , se gli appassionati riusciranno a guardare oltre la perdita di gran parte della mitologia costruita in passato.

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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