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Tecnologia e non morti: una storia d’amore

Tecnologia e non morti vanno a braccetto, lo sappiamo. I precedenti  lo confermano e ora che il Metawatch di World War Z si è finalmente palesato e si è rivelato “non infetto” possiamo parlarne senza preoccupazioni.
Giovedì la pellicola con Brad Pitt, nel ruolo di un investigatore Onu in lotta contro una epidemia di zombie (ne abbiamo parlato qui), vedrà la luce e noi abbiamo un countdown a ricordarcelo.
Ma prima di approfondire parliamo di un altro tipo di non morto legato alla tecnologia, il “costrutto”. Speriamo che non abbiate mai vissuto l'esperienza di cucire insieme dei cadaveri per crearne uno tutto nuovo e personale, ma nel caso fateci sapere che si prova.
Intanto noi parliamo della “Creatura”.
Frankenstein, avete presente, talmente conosciuto ma comunque chiamato in modo erroneo.
Talmente “vittima” della vita da non meritare neanche il nome ( il suo creatore Victor non glielo da) nasce soffrendo e muore soffrendo, per la sua breve esistenza non ha conosciuto niente altro che dolore è normale che, il mostro, risponda con il dolore. Forse sarebbe finita in maniera diversa con un Metawatch al polso.
Il vero protagonista del film, quello con Boris Karloff, come se non bastasse  è il barone, lo scienziato pazzo che crea  “la creatura” , la vicenda ruota attorno a lui e il povero mostro verde si ritaglia un piccolo spazio e qualche breve primo piano.
Tuttavia il grande Boris Karloff (attore teatrale) riesce a conferire un sentimento umano, una scintilla di amore allo sguardo del mostro e  anche se solo per pochi secondi possiamo percepire il dramma di quell'essere odiato da tutti, la cui unica colpa è quella di esistere.
Il suo creatore non vuole proteggere “il figlio” vuole proteggere la sua scoperta, è quasi impazzito per crearla e oramai non più più tornare indietro.
Ecco come ci siamo sentiti quando abbiamo visto comparire il conto alla rovescia alla fine del mondo sul nostro smarthphone.
Si, perché il Metawatch di Word War Z è a questo che serve, ti ricorda “quanto manca”.
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Nei film classici successivi  marcati Universal (quando i mostri agiranno contemporaneamente) la “Creatura” verrà quasi sempre utilizzata come strumento da Dracula, non come “socio alla pari” ma come forza lavoro o come guardia del corpo, perfino le trame cercavano di annientare le possibilità di espressione dell'attore. Sembra quasi una congiura contro i cadaveri ambulanti nel cinema.
Forse ci vorrebbe un sindacato.
Questi grandi classici hanno influenzato il nostro modo di pensare e di guardare l'ignoto, i mostri dei quali oggi abbiamo paura sono direttamente ispirati a questi capolavori, siamo “vittime” di queste storie che noi chiamiamo “dell'orrore” di queste leggende che ci terrorizzano, ma che continuiamo a vedere al cinema.
Tendiamo sempre ad allontanare quello che è diverso e che ci fa paura, ma  il bello è che di solito quello che ci fa paura ci insegue…E in World War Z lo fa correndo. 
Il tempo ci sfugge tra le dita, per questo il nostro Metawatch, connettendosi con il nostro smartphone, può darci una mano, tecnologia e non morti. Il solito connubio.
Una volta era il mostro di Frankenstein e i suoi fulminacci ora sono triangolazioni con telefoni cellulari, microscopi, orologi e elicotteri a farla da padrone, ma è sempre tecnologia.
E' questo il segreto di World War Z affrontare con gli ultimi ritrovati della tecnica qualcosa che c'è sempre stata, la morte.
Orgoglio Nerd ora è pronto, voi? Mancano solo poche ore alla Crisi Zero.

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