Prisma: identità, frustrazione, crescita | Recensione

Prisma è finalmente approdata sulla piattaforma streaming di Prime Video. La nuova serie originale di Ludovico Bessegato ed Alice Urciuolo, i ‘genitori’ di SKAM Italia, è pronta ad offrirci una nuova prospettiva e un nuovo modo di guardare i giovani, di comprenderli e di avvicinarci a loro. Questa serie TV merita davvero la vostra attenzione? Scopriamolo insieme in questa recensione.

Prisma, la nuova serie di Prime Video: tra crescita e sfumature

Dopo il successo delle prime quattro stagioni di SKAM Italia, e l’incredibile passo in avanti fatto con la quinta stagione, possiamo affermare che Ludovico Bessegato ed Alice Urciuolo sono una garanzia. Un dream team di cui avevamo bisogno da molto tempo. Il modo in cui hanno saputo raccontare i giovani in SKAM Italia ha davvero stupito il pubblico.

Ora però avevano entrambi bisogno di una nuova sfida, qualcosa che permettesse loro di sorprendere di nuovo il pubblico ma anche, e soprattutto, loro stessi. Avevano entrambi la necessità di dimostrare di essere in grado di sostenere il peso di un prodotto completamente originale.

È qui che nasce Prisma, il loro nuovo progetto che ha debuttato da poco su Prime Video e che in nemmeno una settimana ha scalato la classifica dei prodotti più visti sulla piattaforma. Prisma ci racconta una storia da un punto di vista differente: o meglio, da vari punti di vista. Ci permette di scoprire con calma e attenzione i personaggi che Bessegato ed Urciuolo hanno portato in vita per noi. Allo stesso tempo ci permette di scoprire i giovani ma anche noi stessi.

Prisma narra la storia di Andrea e Marco, due gemelli identici ma profondamente diversi. Andrea è il classico ragazzo che combina spesso qualche guaio, è sempre pronto a mettere bocca su tutto e non ha paura di dire ciò che pensa. Marco invece è più timido e introverso, spesso sembra assente ma in realtà è molto attento a ciò che lo circonda.

Entrambi partono alla ricerca di loro stessi e lo fanno in un luogo che renderà il tutto ancora più complicato. Latina è una città affascinante ma dalla mentalità chiusa e ciò che i protagonisti dovranno affrontare non sarà semplice. Però lo sappiamo, crescere e comprendere sé stessi non è mai facile. Quello che ancora non sanno è che li aspetta un intenso viaggio alla scoperta delle loro più intime sfumature; un viaggio che permetterà loro, e a tutti gli altri personaggi presenti, di formare ed abbracciare i propri colori senza vergognarsi del giudizio altrui.

Un’altra prospettiva

L’impronta di Bessegato si respira a pieni polmoni fin dall’inizio: le inquadrature che vogliono svelare di più di quanto si possa vedere; le panoramiche della città di Latina, che la rendono così mistica ed affascinante; quella sensazione di libertà che si prova da adolescenti.

È però importante tenere a mente che non ci troviamo più in SKAM Italia ma tranquilli, ve ne accorgerete subito. Prisma ha un’impronta più matura e una storia completamente diversa da raccontare. La narrazione non sarà lineare ma non fatevi spaventare da questo termine: tutto è comprensibile e tutti i nodi verranno al pettine. L’unica differenza è che avremo modo di osservare questa storia da vari punti di vista e prospettive.

Non è facile entrare nel mondo dei giovani, tantomeno comprenderli o anche solo provare a mettersi nei loro panni. Tutti siamo stati adolescenti, questo è risaputo, ma ognuno di noi ha avuto la propria visione del mondo, delle persone che ci circondavano a quel tempo, di noi stessi. Prisma vuole fare leva su questo aspetto: ci offre personaggi complicati e purtroppo persi nelle dicerie degli altri e nei pregiudizi. Questi personaggi però non si piangono addosso: cercano di capire e mostrano carattere, voglia di riscattarsi e di urlare al mondo chi sono veramente.

Bessegato ed Urciolo ci accompagnano in questo frustrante ma affascinante percorso di crescita dei personaggi, in cui tutto sembra sbagliato e giusto allo stesso tempo. All’inizio non hanno un punto di riferimento perché esporsi farebbe troppo male. Esporsi è spaventoso e impensabile. Con il tempo però si renderanno conto che i loro amici ci sono e questo farà la differenza.

Prisma ci regala una storia interessante e non catastrofica e complicata come si potrebbe trovare in altri prodotti. Questo aspetto, se dobbiamo essere sinceri, è meraviglioso perché questo prodotto seriale ci ricorda che non servono argomenti devastanti per raccontare una bella storia. Molti l’hanno paragonata ad Euphoria ma noi riteniamo che le due serie TV non si somiglino per niente: Prisma ha una sua identità, perfettamente radicata nei personaggi e nella storia che ci offre.

Prisma ha i suoi colori ed è unica nel suo genere. Si tratta di un prodotto che siamo fieri di avere nel nostro catalogo e che speriamo riceva la stessa quantità di amore anche all’estero.

In conclusione

“Una cosa monocolore, se guardata da un’altra prospettiva, svela un mondo di sfumature colorate ed uniche“: è proprio questa l’essenza di Prisma e dei suoi personaggi. Ciascuno di loro è caratterizzato da un’infinità di sfumature che compongono la loro anima. In questa serie TV non esiste un solo aggettivo in grado di descrivere i personaggi. Questo perché ognuno di loro è in fase di crescita; ognuno di loro sta lentamente esplorando sé stesso.

Prisma, disponibile ora sulla piattaforma streaming di Prime Video, è la serie TV di cui avevamo davvero bisogno. Se fosse arrivata dieci anni fa per alcuni di noi sarebbe stato più semplice comprendere e comprendersi ma, insomma, meglio tardi che mai. Complimenti a Bessegato ed Urciuolo, e a tutto il cast, per averci offerto un prodotto simile.

LEGGI ANCHE: Il trailer di Prisma, la nuova serie di Ludovico Bessegato

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