Cultura e Società

In Myanmar lo Stato uccide

Quattro attivisti pro-democrazia in Myanmar sono stati condannati a morte, l'esecuzione della pena ha scosso fortemente l'opinione pubblica

È proprio di oggi la notizia giunta dai media locali che affermano l’esecuzione della pena capitale per 4 prigionieri in Myanmar. Tra i quattro condannati a morte ci sarebbero anche un membro del partito di Aung San Suu Kyi ed anche un noto attivista per i diritti umani e la democrazia nel paese.

L’esecuzione è stata messa in atto per la prima volta dopo decenni in cui nel paese non si verificavano condanne di questo tipo. L’ultima esecuzione in Myanmar risale infatti al 1988.

Le esecuzioni alla pena capitale hanno suscitato una enorme indignazione e senso di paura tra la popolazione. I cittadini birmani temono che questo possa essere soltanto l’inizio e che possano esserci altre esecuzioni e condanne a morte da parte del Governo. Intanto la comunità internazionale ha deciso di reagire adottando misure più severe contro il governo birmano.

proteste contro il governo militare in Myanmar
proteste contro il governo militare in Myanmar

Dal 1 febbraio 2021, data che segnò il colpo di Stato per mano delle forze armate, il Myanmar viene governato da Min Aung Halaing, generale del Tatmadaw, l’esercito del Myanmar.

I quattro condannati, ritenuti oppositori politici, sono stati giustiziati per aver condotto “atti terroristici brutali e disumani”, ha affermato il quotidiano birmano Global New Light.

La giunta militare ha condannato a morte dozzine di attivisti pro-democrazia, in quella che si può definire come una vera e propria repressione del dissenso.

Generale Min Aung Hlaing durante una parata militare in Myanmar
Generale Min Aung Hlaing durante una parata militare in Myanmar

L’esecuzione in Myanmar degli attivisti pro-democrazia

Phyo Zeya Thaw, l’ex deputato della Lega Nazionale per la Democrazia (NLD) della leader Suu Kyi, era stato eletto in Parlamento nl 2015. Nel novembre dell’anno scorso, Thaw era stato arrestato, mentre nel gennaio scorso era stato condannato a morte per reati ritenuti atti terroristici.
Phyo Zeya Thaw era stato accusato di aver orchestrato diversi attacchi alle forze del regime, compreso un attacco con armi da fuoco a un treno di pendolari a Yangon ad agosto, in cui erano morti cinque poliziotti. 

Pioniere dell’hip-hop le cui rime sovversive infastidivano la precedente giunta, è stato incarcerato nel 2008 per appartenenza a un’organizzazione illegale e possesso di valuta straniera. 

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Phyo Zeya Thaw e Kyaw Min Yu, vittime del regime in Myanmar


L’attivista per la democrazia Kyaw Min Yu, meglio noto come “Jimmy”, ha ricevuto la stessa sentenza di condanna a morte dal tribunale militare.

I familiari e gli amici dei condannati a morte si sono radunati nei giorni scorsi davanti alla prigione Insein di Yangon, dopo che la notizia delle esecuzioni è stata resa pubblica e con la speranza di recuperare i corpi dei loro cari.

proteste contro il governo militare in Myanmar
proteste contro il governo militare in Myanmar


Nessun commento è stato rilasciato invece dalla giunta militare, che governa il Paese nel totale isolamento e con la condanna degli internazionali.

Gli internazionali criticano le esecuzioni ed il governo del Myanmar

L’osservatore speciale delle Nazioni Unite sul Myanmar Tom Andrews si è detto indignato e devastato dalla notizia delle esecuzioni capitali.
“Questi atti depravati devono essere un punto di svolta. Cos’altro deve fare la giunta militare prima che la comunità internazionale sia disposta ad agire con forza?” ha affermato Andrews.

Amnesty International ha condannato duramente l’atroce escalation della repressione di Stato nell’ex Birmania.
L’ong ha affermato che circa 100 persone si trovano attualmente nel braccio della morte dopo essere state condannate dai tribunali della giunta militare in Myanmar. 

Amnesty International contro il governo militare in Myanmar
Amnesty International contro il governo militare in Myanmar

Anche gli Stati Uniti hanno condannato fermamente le esecuzioni: “ci uniamo al popolo del Myanmar in lutto“, ha affermato la sua ambasciata a Yangon in una dichiarazione pubblicata su Twitter.

Il governo giapponese, uno dei principali fornitori di assistenza economica al Myanmar, ha  dichiarato pubblicamente di “deplorare fermamente” le esecuzioni.

Il governo militare del Myanmar è stato pesantemente criticato dalle potenze internazionali il mese scorso quando ha annunciato l’intenzione di eseguire le condanne a morte. 

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha condannato la decisione della giunta militare, definendola “una palese violazione del diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della persona“.

Antònio Guterres contro il governo militare in Myanmar
Antònio Guterres contro il governo militare in Myanmar


Dal canto suo, il governo militare di Yangon ha criticato le accuse mossegli dall’ONU, definendole “irresponsabili e sconsiderate“.

Secondo gli esperti internazionali, tali esecuzioni potrebbero segnare l’inizio di un’ondata di impiccagioni nel Paese.

Richard Horsey, esperto del Myanmar per International Crisis Group (ICG), ha affermato su Twitter che le esecuzioni sono state “un atto oltraggioso, che creerà onde d’urto politiche, ora e per molto tempo”.

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Arber Agalliu

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