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Chappie è l’ennesimo robot che prova sentimenti?

Prima di tutto, Humandroid per noi si chiama Chappie perché vogliamo rispettare la volontà del regista. Abbiamo già detto la nostra riguardo il titolo italiano "Humandroid" nell'articolo 10 titoli di film tradotti a caso per cui passeremo oltre. 
Vi lasciamo anche il video del trailer a lato dell'articolo, avvisandovi che ci sono alcune anticipazioni riguardo al film nella recensione.
Cos'è Chappie? Un robot poliziotto in cui gli è stata impiantata un'intelligenza artificiale capace di provare sentimenti umani. Chappie è il sogno di tanti scienziati che si realizza, una speranzosa realtà romanzata di molti autori di fantascienza, il timore di molta gente che i robot possono rimpiazzarci: un robot capace di parlare e provare sentimenti. In ambito cinematografico non è la prima volta che ci ritroviamo una situazione del genere: basti pensare a Johnny 5 di Corto Circuito, film del 1986 diretto da John Badham, a Sonny del discutibile film Io, robot del 2004 diretto da Alex Proyas, o ancora al tenero Wall-e del medesimo film della Disney/Pixar diretto da Andrew Stanton nel 2008. Sono soltanto tre esempi ma la lista potrebbe continuare a lungo.
Neill Blomkamp, l’autore di Elysium e del geniale District 9, sembra dunque inoltrarsi in un universo già tracciato immaginando la sua versione di robot senziente ed emotivo, mescolando alcuni tratti della personalità di Johnny 5 in Chappie e alcuni elementi di Robocop (quello di Paul Verhoeven) nella Johannesburg futuristica immaginata dal regista sudafricano. 
Fino alla prima parte del film la trama di Chappie risulta scontata, una sensazione di "già visto" poiché non è la prima volta che si affronta l'argomento di un robot diverso dagli altri. Ecco dunque la novità di Blomkamp: che cosa succederebbe ad un'intelligenza artificiale emotiva messa nelle mani sbagliate?
Il duo di gangster Ninja e Yo-Landi Vi$$er, ovvero il duo rap sudafricano Die Antwoord che interpreta i propri personaggi, sono due pazzoidi che sfuggono a ogni definizione e si ritrovano il robot di Deon Wilson (Dev Patel), l'ingegnere creatore di Chappie, nel loro covo e fanno le veci dei suoi genitori.
Chappie è come un bambino che assorbe tutto ciò che apprende ma ad insegnargli non sono le persone "giuste", proprio come succede nella vita reale. Vediamo scavalcamenti della logica e modi per aggirare parzialmente le tre leggi di Asimov, mai citate nel film, vediamo un mescolamento del giusto e del sbagliato fino a confondersi, come il degrado e la ricchezza della città di Johannesburg. 
"Molte persone oggi sostengono che l’intelligenza artificiale ci spazzerà via, ma io sono ottimista, non credo che questo avverrà" dice Neill Blomkamp in un'intervista “L’idea era di trovare qualcosa di inumano come un robot, in special modo un robot poliziotto, e dotarlo di caratteristiche umane, al punto di farlo diventare più emotivo degli stessi personaggi umani del film. Quello è il punto nevralgico dell’ironia del film: un droide poliziotto che diventa senziente e inizia a mostrare caratteristiche che sono più morali, etiche e coscienziose rispetto a quanto tendano a fare gli esseri umani”
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Nella seconda parte del film diventa improvvisamente chiaro lo scopo del regista: in questo film non vi sono eroi, anzi quasi tutti sono degli antieroi perché non esiste né il bene, né il male assoluto. Lo stesso Deon, il creatore, commette azioni discutibili, disobbedisce alle autorità per poter creare Chappie illegalmente.
Chappie non è un film per bambini, Chappie impara discutibili lezioni di vita da pessimi genitori e si ritrova confuso in un mondo che lo spaventa, non prova dolore perché è un robot di titanio ma ha paura se gli sparano perché ha una coscienza. Chappie ha la fortuna di parlare con il suo creatore, Deon, gli pone delle domande che tutti vorrebbero chiedere al proprio Dio e non ha risposte. Chappie non è un film sci-fi che tutti si aspettano.
Chappie si qualifica come un film filosofico con ambientazione sci-fi e potrebbe non piacere a tutti. Merita di essere visto perché è degno di nota, è scorrevole e la colonna sonora di Hans Zimmer è un'ottima compagna. La sceneggiatura ha alcuni buchi di trama (ad esempio la sorveglianza totalmente inesistente nel magazzino dei robot), dei plot twist violenti e alcune spiegazioni scientifiche fanno acqua da tutte le parti. Chappie non è perfetto come film, è come se gli mancasse "qualcosa" per essere un film eccezionale ma il finale sicuramente è imprevedibile. 

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