Dopo più di un anno in lavorazione, la serie animata Strappare lungo i bordi sta per arrivare su Netflix il 17 novembre e Zerocalcare ne ha voluto parlare a Lucca Comics & Games 2021. Dopo dieci anni di successi (e di partecipazioni al festival), il fumettista di Rebibbia racconta al Teatro del Giglio come ha imparato a lavorare con (e fidarsi di) un gruppo di lavoro da 200 persone. Oltre a come vive l’esperienza da doppiatore.
Zerocalcare racconta Strappare lungo i bordi a Lucca Comics & Games 2021
“Di solito scrivo da solo, nella mia stanzetta. Dove se voglio stare venti giorni senza uscire e senza mangiare per lavorare posso farlo, dove non rendo conto a nessuno” spiega Zerocalcare parlando del grande progetto di una serie animata. Ma anche la sua diffidenza ha dovuto cedere al buon lavoro del team di produzione. Sul palco con lui ci sono Michele Foschini di Bao Publishing e Giorgio Scorza di Movimenti Production, che ha realizzato la serie per Netflix.
Scorza ci tiene a sottolineare il lavoro delle circa 200 persone che hanno lavorato per realizzare la serie. Ma ha spiegato che l’ultima parola creativa era sempre di Zerocalcare, le cui impronte sono su tutte le scene. A partire da come ogni scena sia piena di dettagli, da fermare con il still-frame per analizzare le scritte sui muri o la spilla dei Dead Kennedys cui Zerocalcare tiene tantissimo. Fino ad arrivare alla scena di un concerto punk che doveva avere tutti i dettagli giusti. “Perché se no ti trovi i punk ai concerti con la maglia degli Iron Maiden” come si vede in tante serie che prendono le cose meno sul serio.
Movimenti invece ha preso cura nel dettaglio del mondo di Zerocalcare. Tanto che lui stesso si è chiesto se facessero tutte quelle domande a tutti quelli che volevano fare una serie con loro. Ed è davvero contento del risultato. Anche se confessa che sua madre quando ha visto le prime bozze ha detto: “tutto quello che non disegni tu ti rovina. Era meglio Adrian”. Suscitando le risate di Zerocalcare ma l’apprensione del team di Movimenti, visto che per forza di cosa alcuni degli animatori hanno lavorato a entrambe le serie. Ma anche la madre si è convinta dell’opera una volta ultimata. È un’altra storia di Zerocalcare, ma con un media diverso. Ambientata cronologicamente prima degli eventi di Macerie Prime (ma con qualche flashback che precede persino Scheletri).
Doppiatore d’eccezione
Una delle decisioni più complesse per il fumettista è stata quella di trasformarsi anche in doppiatore. In questo dice che lo ha aiutato il successo dei Quarantine Diaries che ha mostrato a Propaganda Live, che lo hanno convinto che il pubblico avrebbe capito la sua parlata rapida e romana, anzi lo avrebbe apprezzato per quello.
L’approccio a doppiare tutti i personaggi (tranne l’Armadillo di Valerio Mastandrea) era molto diverso rispetto agli audiolibri, dove ha cercato di farsi guidare perché si capisse ogni parola. Zerocalcare e Movimenti hanno deciso di non avere una direzione del doppiaggio, ma piuttosto di adattare l’animazione dei personaggi alla recitazione sincopata del fumettista di Rebibbia.
Anzi, dice di non aver avuto nemmeno la voglia di provare le cose. Quando scriveva, diceva ad alta voce le battute per capire se effettivamente hanno l’intonazione e il ritmo che secondo lui hanno i personaggi che scrive, una cosa che fa sempre realizzando un fumetto. Ha poi registrato le videoboard per dare una linea guida agli animatori prima di registrare in studio. Quindi arrivava pronto ma comunque spontaneo alla recitazione.
“È ovvio che non sono Gassman, ma non volevo nemmeno fosse tutto in doppiaggese”. Il risultato, nella piccola clip che ci hanno mostrato, è quello di una parlata classica (la stessa che sentiamo nella nostra testa mentre leggiamo i romanzi di Zerocalcare) ma che sa essere brutalmente onesta, anche a livello emotivo.
Ma per non sbagliarsi, ai doppiatori professionisti che entravano in sala per fare rumori di fondo e a Mastandrea diceva “non impegnatevi troppo che mi fate fare brutta figura”.
Zerocalacare a Lucca Comics: Strappare lungo i bordi e da guardare tutta d’un fiato
Alla domanda sul ritmo su cui guardare la serie, Zerocalcare lascia andare per un attimo solo l’autoironia e dice: “vale la pena guardarla tutta di fila, come un film da un’ora e mezza. Perché le cose si evolvono lungo la serie, sono tutte collegate”. Poi si riscuote subito e specifica “poi potete fare quello che volete”.
L’autore non è sicuro che la serie avrà alcun successo. Ma a quanto pare un fan c’è già: Tiziano Ferro, che insieme a Giancane “è quello con cui abbiamo lavorato meglio, ci ha detto fate quello che vi pare con la canzone”.
Siamo certi che il cantante non sarà l’unico. Da quello (poco) che abbiamo visto, la serie promette di essere davvero piena di risate e ti momenti toccanti. Michele Foschini di Bao ci assicura anche che piangeremo, ma Zerocalcare non è così sicuro. “Se piangessi alle cose che scrivo io sarebbe grave”.
Strappare lungo i bordi arriva il 17 novembre su Netflix, e ha giudicare da quanto abbiamo visto con Zerocalcare a Lucca Comics, non potete perderla.
- Editore: Bao Publishing
- Autore: Zerocalcare
- Collana:
- Formato: Libro rilegato
- Anno: 2017
- Zerocalcare (Autore)
- Editore: Bao Publishing
- Autore: Zerocalcare
- Collana:
- Formato: Libro rilegato
- Anno: 2017
- Editore: Bao Publishing
- Autore: Zerocalcare
- Collana:
- Formato: Libro rilegato
- Anno: 2014
- Editore: Bao Publishing
- Autore: Zerocalcare
- Collana:
- Formato: Libro in brossura
- Anno: 2013
- Editore: Bao Publishing
- Autore: Zerocalcare
- Collana:
- Formato: Libro rilegato
- Anno: 2018
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