C’è un Papa a Milano

Prima che possiate entrare nel vivo dell'articolo e constatare in prima persona quanto è figo, rendiamo omaggio al grande Mike Mignola, al quale abbiamo fregato un disegno per usarlo come bannerrone. Ode.
E' una notte di Luna Piena e comincia la rubrica “Il Licantropo”, siamo dei genietti vero? Battete le mani e stupitevi della nostra arguzia. Se, alle fine, vorrete leggerne un'altra puntata dovrete consultare il calendario lunare perché i mostri non si fanno vedere spesso.
Ma scommetto che perfino un idiota potrebbe capirlo, e visto che parliamo di idioti voglio spiegarvi una cosa: ci tengo a specificare che il Licantropo non parla a nome della testata, parla per se stesso e se ne frega di quello che scrivono qui.
Perciò non provate a mettervi contro di me se per caso leggete dei controsensi rispetto alla “linea editoriale”, non rompete insomma, e comunque sì, sono io il Licantropo.
Se la cosa non è chiara rileggetela dall'inizio più volte, se nonostante i tentativi non la capite ancora probabilmente avrete anche da ridire sul tema di questa notte di luna piena.

Il buon Papa è atterrato a Milano, qualche ora dopo ha toccato terra anche il suo aereo privato e da allora è stato il delirio. Chi di voi non ha vissuto dentro un baule in questi giorni scommetto che ne ha sentito parlare.
Tra le idiozie di Pontifex.it e il tentativo da parte del pontefice di “fare bella figura” lanciando una manciata di spiccioli ai terremotati il tutto si è concluso in sordina.
Milano, grigia come sempre, si è tinta per l'occasione di bianco e nero, ferventi religiosi hanno invaso la “grande pera” andando a cozzare con i ferventi laici che hanno arricciato il naso tanto che ora si soffiano in fronte.
Tombini saldati, treni espressi speciali, strade chiuse e gomme nuove alla papa-mobile (nel caso il Joker colpisca ancora) era tutto pronto.
Tralasciando le blabla-ate sulla religione che mi hanno stufato, credete a quello che volete (se volete anche ai lupi mannari) basta che non mi suonate il campanello alle otto di mattina, parliamo dell'indulgenza plenaria, che roba è, ne sapete qualcosa?
Vi sarà sicuramente facile immaginare di essere un crociato che combatte in nome di dio (notate la minuscola, scegliete voi il vostro preferito), perciò partite a immaginare.
Avete la vostra armatura, il vostro spadone e qualcuno vi ha detto che ogni vostro peccato può essere cancellato, che ogni vostra toccatina sotto la doccia, ogni gomma rubata al vicino di banco sarà dimenticata, l'unica cosa che dovete fare è partire per un regno lontano e uccidere più infedeli possibile, meglio se li fate soffrire e bruciate le loro case, stuprare le loro donne è invece facoltativo.

Fatelo e vi sarà conferita l'indulgenza plenaria e un po' come un “esci gratis di prigione”, non andrete all'inferno e potrete sorridere sia alla vita che alla morte.
Purtroppo oggi la chiesa perderebbe un sacco di “Mi Piace” su Facebook se organizzasse una nuova crociata, perciò l'indulgenza plenaria si usa come premio per i fedeli più devoti.
Come ad esempio quelli che hanno partecipato al “Family Day” di pochi giorni fa, una giornata speciale e unica dedicata all'amore, alla tolleranza e alla solidarietà fra le genti di tutto il mondo che non siano gay. Perché se sei gay non c'è indulgenza che tenga, sei un forever alone.
Secondo il Decreto della Penitenzieria Apostolica firmato il 17 maggio, il Papa ha “concesso” l'indulgenza plenaria ai fedeli che hanno partecipato all'evento che si è svolto dal 30 Maggio al 3 Giugno e, per citare Davide La Rosa, un set completo di pentole ai primi dieci che telefoneranno da casa.
Ad una mente maliziosa la carta dell'indulgenza potrebbe sembrare un tentativo di attirare più fedeli possibile ad un evento che, tra le sue parti meno nobili, vanta anche lo scopo di lucro.
Ma se non siete maliziosi rimane sempre il lato spirituale, ovvero il merito di aver fatto tanta strada solo per fede. A voi la decisione.
Non abbiamo capito invece come funziona l'Indulgenza Plenaria Parziale, posso scegliere io quali peccati mi saranno perdonati? Ma sopratutto, un Chierico di livello quindici può imparare “resurrezione” senza il pre-requisito di Indulgenza Plenaria?
Cioè a me è uscito diciannove con il dado, qualcosa vorrà pur dire.
Alla prossima Luna Piena.