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Qual è la composizione chimica dell’Adamantio?

Nei laboratori scientifici di Orgoglio Nerd oggi cercheremo di svelare uno dei segreti più misteriosi dell'intero universo Marvel. Seguendo i passi del celebre metallurgista Dr. Myron MacLain, tenteremo di scoprire quale sia la composizione chimica dell'Adamantio (beta), il metallo a cui deve il suo successo James Howlett / Logan "Wolverine".
Fortunatamente, esistono molte informazioni sul "nano di Alberta", che possiamo sfruttare per carpire dettagli importanti. Sappiamo ad esempio che il suo peso, a causa delle infusioni di Adamantio durante il progetto "Arma X", passa da 88 kg a 136 kg circa. La differenza (quasi 50 kg) è quindi dovuta alla misteriosa lega. Sapendo che lo scheletro umano mediamente ha un'area superficiale di 2,5 metri quadrati (come un piccolo frigo) e che l'Adamantio è, per ammissione della Marvel, una lega ferrosa, possiamo immaginare che tutto lo scheletro sia in realtà rivestito da una lamiera metallica di circa 2 mm di spessore (nuovamente, come un piccolo frigo).
Ma quali sono le caratteristiche di questo materiale?
Prima tra tutte, si tratta di un metallo inossidabile. Non è una proprietà che si possa dare per scontata, soprattutto quando si parla di composti del ferro. E Logan non avrebbe certo ottenuto lo stesso successo se passasse le giornate a stendere antiruggine sui suoi artigli o, peggio ancora, se fossero un blocco di ruggine rossastra e friabile. Le leghe ferrose inossidabili in ambiente biologico contengono alti contenuti di cromo e nickel. Seguendo questa linea di pensiero però l'Adamantio assomiglia terribilmente al meno celebre ma altrettanto famoso Mastrotio, o acciaio Inox 18/10 che però, con i suoi 200 punti scarsi di durezza in scala Brinell, non riesce nemmeno a tagliare il pane senza perdere l'affilatura. La storia ci insegna che gli artigli di Adamantio di Wolverine sono in grado di tagliare praticamente qualsiasi cosa, a parte lo scudo di Capitan America e pochi altri oggetti, nati successivamente ma che necessitavano di un maggiore pathos. Cosa abbiamo quindi sbagliato nel nostro scientifico ragionamento?
Non possiamo fare altro che fare un passo indietro e considerare il processo produttivo. Le schede segrete in nostro possesso dicono che per produrre questa lega servono due resine caricate con elementi metallici, tenute in contatto alla temperatura  di soli 815 °C. La componente polimerica quindi evapora completamente e si hanno pochi minuti di tempo per dare al metallo la forma desiderata, prima che si indurisca. Dopo l'indurimento,  non è più possibile fondere nuovamente la lega. Effettivamente, sembra la descrizione di un processo di sinterizzazione per materiali compositi, più che una tecnica metallurgica convenzionale. Il che probabilmente spiegherebbe anche perché ci vogliano centinaia di milioni di dollari per produrre dell'Adamantio quando il Mastrotio è invece venduto a poche centinaia di euro, se si è tra le prime cinquanta fortunate telefonate.
24azscy
Dopo una settimana di digiuno forzato al buio, i nostri scienziati sono quindi giunti all'unica spiegazione plausibile: l'Adamantio è un materiale composito con matrice di acciaio inossidabile, in cui sono "affogati" cristalli di materiale più duro del diamante, probabilmente Lonsdaleite superdura o comunque altri composti del carbonio simili a quelli trovati nei meteoriti. La resina avrebbe quindi probabilmente anche lo scopo di proteggere la Lonsdaleite dall'ossidazione e impedire la diffusione del carbonio nella matrice, evitando così che l'acciaio diventi si duro, ma anche fragile e croccante come un cracker. In alternativa, la Lonsdaleite potrebbe essere stata preventivamente rivestita con nanotecnologie a base di ossido di alluminio, ma sono informazioni che non ci è dato sapere per certo. Nel caso non sia così, ci riserviamo il diritto di brevettare l'idea per future applicazioni. Per ottenere qualcosa del genere su larga scala sono necessari processi ad altissima pressione in atmosfera controllata, usando materiali di partenza ad elevatissima purezza, il tutto sotto continuo monitoraggio da parte di un'equipe di esperti composta da fisici della materia, ingegneri e chimici. Oh, anche centinaia di milioni di dollari.
Dr. Myron MacLain, il tuo segreto è stato svelato! 
Testi di: Elia Marin

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Commenti

  1. E se invece di inserire Lonsdaleite superdura, ponessero l’acciaio a condizioni tali che il carbonio, contenuto già nell’acciaio, si posizionasse in modo tale da ricreare la struttura della Lonsdaleite, magari legandosi anche agli altri elementi della lega, per formare una nuova lega più forte? Per quanto riguarda la protezione con nanotecnologie potrebbero andare a ridurre la purezza dell’elemento, anche perché molto spesso queste tecniche non rimangono solo in superficie ma possono penetrare in profondità nell’elemento.
    Come fonte sto usando la mia immaginazione e la mia laurea in Scienza dei Materliali

  2. Ahimè, Rito Galiberto, i fondi che abbiamo giù al laboratorio sono quelli che sono… Però i macachi cibernetici quantici mi confermano che per ottenere una cristallizzazione della lonsdaleite superdura servono condizioni di temperatura e pressioni che sarebbero deleterie per la matrice in acciaio. Per la nanotecnologia, l’idea era di servirsi di Atomic Layer Deposition a 120 °C per evitare la diffusione durante la deposizione. C’è un sacco di letteratura seria in merito 😛

  3. L’articolo non cita la caratteristica più importante. Una volta temprato l’Adamantio non si fonde più nemmeno a temperatura “nova” della Torcia Umana, quindi diverse migliaia di gradi. Le leghe d’acciaio semplicemente non hanno tale caratteristica, soprattutto se si aggiunge carbonio.

    In pratica è magico, perché non esiste nulla in natura che non fonda a quella temperatura, o che non diventi plasma.

    Altra inesattezza dell’articolo consiste nella citazione dello scudo di Captain America, anch’esso fatto di Adamantio (seppur in lega col Vibranio).
    Inoltre sia Hulk che Mjolnir hanno scheggiato l’Adamantio, e alcuni metodi complessi riescono a fonderlo anche dopo la tempratura.

  4. La citazione dello scudo di Capitan America è correttissima, lo giuro! L’adamantio di Wolverine non può tagliarlo! 🙂 Sulla temperatura di fusione, ci hai beccato. Però è forzatamente l’unica cosa che non potevamo trattare dato che è l’unico tratto così epicamente esagerato del materiale :)… Anche se la fiamma “nova” della torcia umana fa’ un po’ più di qualche misera migliaio di gradi 😉

  5. Elia, si lo so, l’ho letto anche io, ma siamo comunque parlando di un cristallo puro di carbonio, ma io stavo pensando ad una soluzione tipo cristallo drogato, e magari con questa soluzione si potrebbe avere qualche strana e utile soluzione. Per la deposizione monolayer la conoscevo il problema è uno e uno solo, anche mettendo il cristallo puro, la temperatura… a 815° qualsiasi monolayer va a meretrici e tramite la temperatura che aumenta si ha un aumento del numero delle vacanze all’interno del cristallo puro, per non parlare della lega, dovrebbe avere un raffreddamento anche bello lento, senza contare che questo raffreddamento dev’essere fatto sulle ossa. Si lo so che Logan ha un fattore rigenerativo con i contro cazzi, ma è anche vero che se si bruciano le cellule più velocemente del suo fattore rigenerativo, Logan muore.

  6. Lasciamo il tecnicismo noioso alle sedi preposte, vedo troppi occhietti che si chiudono tra il pubblico 🙂

  7. Si si, non intendevo dire che avete sbagliato sullo scudo del Capitano. Gli artigli di Wolverine non lo possono effettivamente tagliare, ma proprio perché è anch’esso di Adamantio (e Vibranio).
    Il Vibranio è un altro minerale “magico” (nel senso di “impossibile”) e tra l’altro uno dei pochi metodi per fondere l’adamantio include il Vibranio.

    Tuttavia la non inclusione della temperatura di fusione vanifica parzialmente l’articolo, che dovrebbe concludersi con “è impossibile, un minerale simile non esiste e se esistesse sarebbe magico”.

  8. Rito,anche se gli tagli la testa, Wolverine non muore (quindi anche bruciandogli tutte le ossa poi gli ricrescono). In realtà il suo fattore rigenerativo ha fatto sì che metabolizzasse l’Adamantion nelle ossa, formando una lega di Calcio e Adamantio (anche questa “magica”).

  9. Oh raga, questa nerdata è fantastica. Un mio atroce dilemma ha sempre riguardato le proprietà chimico-fisiche della tela di spiderman. Mi affido ai vostri scienziati per future risposte

  10. Cazzeggiando su Google ho trovato questa discussione vecchiotta che vorrei resuscitare.
    Tralasciando per un secondo la dibatria sulla composizione chimica dell’adamantio vorrei porre l’attenzione su un aspetto di Wolverine che è dovuto più all’ignoranza in anatomia degli scrittori Marvel che alla lega che ricopre lo scheletro del mutante canadese, ossia la sua indistruttibilita’.
    Se è vero che lo scheletro ricoperto di adamantio è virtualmente indistruttibile, altrettanto non si può dire dei tendini e della carne che tiene attaccate le ossa!
    Quindi a mio avviso un pugno sufficientemente potente dato da Hulk manderebbe Logan letteralmente in frantumi, con gambe e braccia sparse qua e là.
    Fortuna che dopo anni alla fine qualcuno ci è arrivato, come si può vedere nel volume “Wolverine vs Hulk Ultimate”.

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