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Tre Sedici: massacri tra le stelle e altre delizie

Siete da soli, tu e il resto della Brigata. Che in realtà significa un bel numero di soldati, ma i numeri cominciano a contare poco. Non contano contro le cose che vi trovate addosso in questo pianeta: sono troppo grosse, hanno delle armi che mai voi potreste – o semplicemente sono tanti,troppi, rispetto a voi. Siete abbandonati a voi stessi contro una razza aliena che gioca in casa: auguri.

Questo è in sunto il cuore di Tre Sedici, gioco di ruolo dello scozzese Gregor Hutton che Coyote Press sta portando in Italia giusto questi giorni a Lucca. La Terra del futuro prospera, ma la sua sicurezza dipende dal prevenire ed eliminare minacce aliene. Come si fa? Mandando le Brigate nei pianeti abitati e distruggendo ogni forma di vita presente.

Tre Sedici è un gioco che parla di guerra e lo fa senza fronzoli. E’ violento e adrenalinico, fatto di armi che rumoreggiano VRAKKKKK e di personaggi dall’alta mortalità, in cui morto un soldato viene subito sostituito da un altro e più si va avanti nella gerarchia più i doveri diventano bastardi e vincolanti. Si gioca con Moderatore del gioco (MG) che si occupa di gestire il mondo, e i restanti giocatori che hanno in mano i soldati della brigata. Si prepara rapidamente, con schede funzionali per creare i pianeti che la Brigata di volta in volta ‘visiterà’ e i suoi abitanti, e il loro modo di difendersi; dopodiché per ogni pianeta l’MG dispone di Segnalini Minaccia con cui può creare pericoli, rendere più forti gli alieni (o sono ex-soldati che hanno deciso di abbandonare la missione e stabilirsi sul pianeta?) e così via.

Non è un gioco tenero. Ispirato a Starship Troopers, a Halo Jones di Alan Moore, alla letteratura di guerra, Tre Sedici può anche fare riflettere: in fondo parla di soldati mandati come carne da macello a spopolare pianeti per difendere un pianeta ricco e paranoico. Oppure può venire giocato senza pensare troppo a quello, mettendosi nei panni di un soldato che vuole tornare a casa, fare la sua missione o semplicemente sfogare un po’ di aggressività. Non c’è solo quello: c’è un sistema di avanzamento di carriera, una serie di Flashback che possono mettere in luce i personaggi e aiutarli a trovare la forza per superare i casini, un equipaggiamento che va dai cannoni ad energia ai Powerclaw. Il tutto corredato da un’estetica da fumetto rozza, in bianchi e neri violenti,non lontana da grandi glorie del fumetto come la rivista 2000 AD (quella di Judge Dredd insomma, su cui si sono fatti le ossa Alan Moore, Pat Mills, Grant Morrison etc.)

E non è l’unico gioco di ruolo che i ragazzi di Coyote,baldi e di arancione vestiti, portano a Lucca. C’è The Final Girl, che vuole creare storie di persone assalite da una minaccia finché ne rimarrà soltanto una. C’è Mars Colony, gioco per due persone, in cui assistiamo alle vicende del nuovo Governatore di Marte e capiremo se riuscirà a risolvere i problemi della colonia o se si distruggerà da sé nel provarci. C’è Calipso & Odisseo, altro minigioco (italiano, di Carlo Antonioli) per due dalle atmosfere mitologiche. E c’è Haruka, nuovo personaggio per il delizioso GxB – gioco che vuole ricreare le atmosfere degli shojo manga – pubblicato l’anno scorso. E sempre a Lucca continuano ad ospitare vari autori e piccoli editori indipendenti nell’Indie Palace.

Insomma, l’ululato del Coyote continua a Novembre e sispande tutto l’anno. Gli auguriamo di continuare a fare rumore nella Galassia intera.

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