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Cosa succede con la nuova legge sulle criptovalute?

Dal 1 gennaio 2023 è obbligatorio dichiarare se si possiedono delle criptovalute e, per somme sopra un certo tetto, pagare le tasse su di esse.

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Insieme alla Legge di Bilancio 2023 sono state approvate anche alcune norme riguardo la tassazione delle criptovalute. C’è inoltre un nuovo obbligo di dichiarare quando se ne possiedono. Vediamo più nel dettaglio la nuova normativa.

Legge sulle criptovalute

La parte della Legge di Bilancio 2023 dedicata alle criptovalute

Come detto, dal 1 gennaio è entrata in vigore una nuova normativa che riguarda la detenzione e i profitti legati alle criptovalute. Questa è contenuta nella Legge di Bilancio 2023, in particolare a partire dall’articolo 31 all’articolo 35. Vediamoli insieme.

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Definizione di cripto-attività

Anzitutto si fa riferimento alle “crypto-attività”, come soggette alla legislazione. Queste sono “rappresentazione digitale di valore o di diritti che possono essere trasferiti e memorizzati elettronicamente, utilizzando la tecnologia di registro distribuito o una tecnologia analoga”.

In questa categoria rientrano anche le criptovalute. Queste d’ora in avanti verranno tassate, in caso di cash out in valuta fiat (cioè di cambio in euro, dollari o altre monete fisiche) oppure in caso di trasferimento a terzi (per esempio in caso di acquisto di beni o servizi). Le plusvalenze, invece, avranno aliquota al 26%, ma solo se superano i 2.000 euro annui.

La sanatoria per cash out precedenti al 1 gennaio 2021

Viene prevista anche una sorta di “sanatoria” per tutti coloro che abbiano avuto effettuato un cash out precedentemente al 1 gennaio 2021. In questo caso con il pagamento di un’imposta sostitutiva al 3,5%, permette di mettersi in regola, offrendo la possibilità di rivalutare il valore al 1 gennaio 2023 pagando il 4,67% all’anno per 3 anni. Anziché il costo o valore di acquisto delle criptovalute detenute prima, è possibile presupporre il valore delle criptovalute uguale a quelle a tale data, pagando un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi del 14%, rateizzabile in 3 rate annuali, con prima rata da versare entro il 30 giugno 2023.

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Le plusvalenze e le minusvalenze

Avete avuto delle plusvalenze dalla vendita di alcune criptovalute? Beh anzitutto la legge le mette sotto tassazione e le calcola come la differenza tra il corrispettivo percepito e il costo o il valore di acquisto. Avete invece avuto delle minusvalenze? Cioè avete venduto a un prezzo inferiore rispetto a quello di acquisto? In questo caso se l’importo è superiore ai 2.000 euro possono essere portate in deduzione integrale dalle plusvalenze degli anni successivi, non oltre il quarto.

Regolarizzazione delle attività nate prima della legge

La Legge di Bilancio 2023 è la prima che tocca l’argomento delle criptovalute. Quindi cerca di dare una regolamentazione più generale. Definisce inoltre anche alcune linee guida per la regolarizzazione delle attività precedenti all’entrata in vigore della Legge stessa.

Per chi non ha indicato le crypto detenute alla data del 31 dicembre 2021 (e in assenza di cash out), sarà quindi possibile regolarizzare la posizione versando una sanzione per omessa dichiarazione nella misura ridotta dello 0,5% per ciascun anno sul valore delle attività non dichiarate. In caso cash out da dichiarare invece, ci sarà un’imposta sostitutiva del 3,5%.

E quindi con questa nuova legge ci sono tasse sulle criptovalute?

Fondamentalmente sì, si va a regolamentare in maniera più chiara questo asset. Facciamo un breve riepilogo. Partiamo da chi non ha dichiarato nulla, per lui ci sarà una tassa dello 0,5% sul valore delle crypto possedute al 1° gennaio degli anni in esame. Nel caso di cash out precedenti al 1 gennaio 2021 non dichiarati, l’imposta sostitutiva sarà del 3,5% su questi ultimi. Tutti quelli che hanno valori inferiori rispetto al valore attuale potranno rivalutare il capitale al 1 gennaio 2023, versando all’Agenzia delle Entrate il 14% sul valore del capitale dichiarato (in 3 anni). Infine, le plusvalenze fatte dal 1 gennaio 2022 sono tassate al 26%.

In ogni caso vi ricordiamo che e nessuno di noi è un consulente finanziario, un sindacalista o un commercialista. Quindi per qualsiasi dubbio o domanda sul vostro capitale in criptovalute, ricordate sempre di rivolgervi a un ente o un libero professionista che sia competente in materia. Questo articolo infatti ha una mera finalità informativa, come tutti gli altri articoli sulle criptovalute che appaiono sul nostro sito.

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Alessio Riccardi

Amante di giochi da tavolo, giocatore di Magic della prima ora, divoratore compulsivo di mostre. Se c'è un gioco da tavolo nelle sue vicinanze, probabilmente vi inviterà a fare una partita insieme!

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