Intrattenimento

Anime che un otaku dovrebbe vedere

Molto spesso mi sento chiedere: “Quali sono gli anime che un otaku dovrebbe vedere assolutamente per definirsi tale?
Ok, parliamone.
La mia risposta è “Nessuno”. 
Facile, pulito, quasi indolore.
Sicuramente ora si scatenerà il delirio, metà di voi urlerà a gran voce “Evangelion!” o “Cowboy Bebop”, l'altra probabilmente penserà a una lista di titoli dei primi anni '80, se non prima, oppure ad anime che sono stati i capostipiti di interi generi.
Se volete il mio parere non funziona così.
Partiamo dal presupposto che una creazione animata può essere un'opera d'arte o un semplice prodotto indirizzato ad un certo tipo di pubblico, comunque sia ci avviciniamo ad essa perché sentiamo un qualche tipo di bisogno. Questo può rivelarsi una necessità di estraniarsi dalla realtà, conoscere una dimensione nuova, trovare spunti per un'attività, insomma chi più ne ha più ne metta, ognuno di voi è l'unico a sapere perché sentite la voglia di vedere un anime.
Ed è qui il punto nodale della questione: il singolo deve avvicinarsi a un genere, o a un titolo in base alla sua condizione mentale del momento!
Certo io posso ben dirvi “Devi assolutamente guardare X” -dove X è da intendersi come un gran titolo che ha fatto la storia- ma la cosa importante è che voi siate nel “mood”, diciamo così, per vederlo, altrimenti non vi rimarrebbe nulla e completereste la visione con fatica e fastidio, pensando di aver perso ore della vostra vita che avreste potuto impiegare per altro… 
Nonché perdendovi tutti i punti salienti e le tecniche innovative che hanno reso un anime un'opera d'arte.
Avrebbe più senso se, sapendo che ne avete visto uno che vi è particolarmente piaciuto, io vi dicessi da quale altra opera è stato ispirato, quali sono i rimandi e qual è stato il primo anime a generare le dinamiche che poi sono state riprese a piene mani per creare il titolo che voi avete apprezzato.
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A parer mio sarebbe un'indicazione più costruttiva, e in un certo senso attiva, che dà il gusto della scoperta, come scavare alla ricerca di preziosi reperti.
Io posso consigliarvi un particolare titolo perché per me ha un valore diverso rispetto ad altri, perché credo che possa in qualche modo lasciarvi degli insegnamenti, oppure lasciarvi un buon ricordo.
Piuttosto ditemi: “Oggi mi sento triste, vorrei qualcosa che mi faccia sorridere” oppure “Mi piacerebbe vedere qualcosa di truculento, cosa mi consigli?”. 
Magari alla fine quello che vi avrò proposto non vi piacerà comunque, ma almeno avrà avuto un contesto e non sarà semplicemente stato scelto da una lista sterile e statica. 
Non nascondo il fatto che è più stimolante e divertente anche per la sottoscritta, ma solo secondariamente.
Il tutto ovviamente si applica anche alla questione fumetti. 
Se arriva una ragazzina di dodici anni che ama gli shōjo, i cuccioli, le passeggiate al tramonto e mi chiede “Quali manga una otaku dovrebbe aver letto?” e io le parlo di Tezuka, le farò buttare soldi e il tempo perché, per quanto sia definito “dio dei manga” , al 50% lei non avrà le basi per apprezzarlo! Ma non perché le dodicenni sono sceme, ma perché ci sono meccanismi mentali che si sviluppano con l'esperienza.
Quello che sarebbe opportuno fare, piuttosto, è indirizzarla verso shōjo di qualità (sì esistono molti shōjo di qualità), così che poi sia più portata a vedere le differenze tra un'opera e un prodotto scadente. Avrò tentato di seminare qualcosa nella sua mente, qualcosa che, se trova il giusto terreno, germoglierà sicuramente meglio che se le avessi risposto seguendo un catalogo prestampato. 
Proprio come noi di ON reputiamo che non ci sia una lista di "cose Nerd" da guardare per definirsi tale così vale per gli Otaku, nessuno può dirti chi sei.
 
Cosa ne pensate voi invece?
Per qualsiasi cosa potete scrivermi a questo indirizzo: redazione@orgoglionerd.it
E, in ogni caso, la risposta [oltre a 42] è sempre Tengen toppa Gurren Lagann.
See you space cowboy

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Commenti

  1. Ecco perché le console mi schifano…
    Comunque passerà poco tempo prima che arrivi il genietto hacker che rimuove blocchi & protezioni >_>

  2. Ebbrava. Un bell’articolo, che credo non si limiti solo ai Manga o agli Anime, ma al mondo della narrazione in generale. Credo che ci siano differenti opere per differenti momenti, ne ho avuto esperienza più volte.

  3. Sono daccordissimo sul fatto che ogni età, ogni carattere e ogni stato d’animo abbia la sua opera più adatta (dai manga ai comics, dai libri ai film).

    MA
    Esistono poche figure carismatiche come Kamina, e pochi manga racchiudono (con così tanto ottimismo) la curiosità e la testardaggine del genere umano.
    “Noi continuiamo ad evolvere di minuto in minuto. A ogni semplice rotazione, anche se di poco, noi avanziamo, come la spirale della trivella.”

  4. Sono d’accordo con te. Tengen Toppa Gurren Lagann È la risposta. XD
    Un po’ più seriamente…alla fine in campo entra anche il gusto personale: io, ad esempio, non sono una grande appassionata di storie d’amore quindi difficilmente guarderò una serie romantica, anche se considerata dagli appassionati un capolavoro. che “va guardato”. Poi magari la guardo e scopro di apprezzarla, ma questo dipende anche dal modo in cui mi approccio ad essa.

  5. È pur vero che, a volte, ci si avvicina ad opere letterarie, musicali, cinematografiche ecc. proprio su indicazione di qualcuno e si vive una sorta di epifania che, oltre a farci innamorare di quell’opera, crea un piccolo legame con la persona che ce l’ha consigliata. Magari, prendendo ad esempio Tezuka, alla mia nipotina dodicenne (quando lo sarà) consiglierei di leggere Ribbon no kishi. Forse non le lascerà nulla ma può darsi che attraverso quella storia possa iniziare a pensare e a farsi un’opinione su argomenti come la parità di genere. A mio parere, sempre meglio che fare braccialetti con gli elastici 🙂

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