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Valerian e la Città dei Mille Pianeti – Un film da alti e bassi

Valerian e la Città dei Mille Pianeti è un film che merita molto per certi aspetti, ma che per altri invece è un po' sottotono...

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Recensire Valerian e la Città dei Mille Pianeti non è stato facile, perché se per certi aspetti è uno splendido film, affascinante e coinvolgente, per altri aspetti è debole e scontato. Pro e contro si alternano in questo lavoro cinematografico che avrà forse maggior fortuna negli anni a venire, un po’ come già successo per altre pellicole (penso d esempio a Grosso Guaio a Chinatown).

Ambientazione del film Valerian e la Città dei Mille Pianeti

Partiamo dall’inizio: la prima sequenza del film. La lenta, progressiva costruzione della città intergalattica di Alpha. Un incontro tra le varie nazioni terrestri prima, con le più diverse culture aliene poi. Il tutto in una scena di quasi cinque minuti. Merita di essere vista. Probabilmente una delle più belle intro del cinema degli ultimi anni.
Gli ambienti, anche grazie all’abbondante uso di computer grafica, hanno un che di spettacolare. Riescono a trasmettere allo spettatore sensazioni “in tinta” con gli avvenimenti che stiamo guardando. La sequenza con il pianeta caraibico dei Mul trasmette la pace e l’armonia che vi regnano, anche se non capiamo perfettamente quello che i personaggi fanno. Le varie sezioni di Alpha lasciano intendere il crogiolo di mondi che vi sono presenti. Fino al mercato intergalattico, dove i personaggi sono in un’area recintata in un deserto. Solo grazie a speciali visori possono interagire con le botteghe del mercato, posizionate chissà dove nell’universo. Gli oggetto così acquistati vengono poi teletrasportati lì.

Resa dei personaggi nel film

Come in una splendida cittadella medievale all’interno della quale gironzolano animali randagi, all’interno di questi splendidi scenari galleggiano personaggi impalpabili.
Valerian e Loreline, i due agenti interpretati rispettivamente Dane DeHaan e Cara Delevingne, lasciano parecchio a desiderare. Le loro interazioni romantiche sono ricche di cliché e hanno un gusto retrò. Una caratterizzazione piatta. Valerian è un “bel dongiovanni sicuro di se che salva sempre la situazione” e che mi ricorda molto i primi James Bond, degli anni 60’. Loreline è “una ragazza in carriera, sempre arrabbiata ma che sotto sotto ha dei sentimenti”. DeHaan e Delevingne fanno anche un buon lavoro nell’interpretare queste due macchiette, ma quando il materiale è poco l’interpretazione non può certo essere da Oscar.
Il Comandante Arün Filitt, interpretato da Clive Owen, ha un’enorme cartello con scritto “sono il viscido cattivo” appeso al collo sin dalla prima scena. Questo purtroppo fa intuire subito molta parte dello sviluppo della trama.
La presenza di Bubble, il personaggio di Rihanna, non ha motivo di esistere. Un personaggio secondario, se non addirittura terziario, utile ai fini della trama per superare un impasse. Poco più di uno strumento. Certo, nei fumetti di Pierre Christin e illustrati da Jean-Claude Mézières la scena c’è ed è come appare nel film, ma continuo a domandarmi se valesse davvero la pena inserirla.
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Trama diValerian e la Città dei Mille Pianeti

La trama è piacevole, anche se facilmente intuibile dallo spettatore medio già a metà film.
La prima parte, in cui Valerian e Loreline recuperano l’ultimo convertitore di Mul, un piccolo animaletto che riproduce tutto ciò che mangia, alterna momenti di azione alle battute anacronistiche dei due protagonisti. Poi i due raggiungono Alpha, e incontriamo il Comandante Arün Filitt. Lui è un’enorme spoiler su due gambe, che rende meno godibile la parte successiva, in cui il Comandante viene rapito. Valerian cerca di inseguire i rapitori ma finisce disperso nella zona centrale di Alpha, considerata radioattiva. Mentre Loreline parte per soccorrere il compagno, il Generale Okto Bar, in assenza del comandante, ricostruisce lentamente quanto avvenuto al pianeta Mul e le motivazioni dietro la segretezza dei file sull’avvenimento. Alla fine, Valerian ed il Generale vengono ritrovati, l’antagonista si svela, viene catturato e consegnato alle autorità.
Il messaggio ambientalista e di rispetto di un ecosistema minacciato dall’umanità risente dell’ingombrante presenza di Avatar. Senza questo predecessore sarebbe forse risultato meno scontato e non avrebbe lasciato la sensazione di “già visto” al finale.

Conclusione

Complessivamente Valerian e la Città dei Mille Pianeti è un film godibile sul piano dell’idea della trama, coinvolgente per la realizzazione grafica, carente nella caratterizzazione dei personaggi. Il botteghino lo sta punendo: un incasso di 200 milioni di euro è fallimentare se è la stessa cifra che hai speso per realizzare il film, battendo ogni record di spesa nel tuo Paese. Insomma, se vi capita di vederlo sarà una piacevole serata, ma non strappatevi i capelli se non ci riuscite.

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Alessio Riccardi

Amante di giochi da tavolo, giocatore di Magic della prima ora, divoratore compulsivo di mostre. Se c'è un gioco da tavolo nelle sue vicinanze, probabilmente vi inviterà a fare una partita insieme!

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