Cultura e Società

Spider-Man e la fine dello stato d’emergenza in Sudan

Per mesi Spider-Man è stata l'icona delle manifestazioni antigovernative, oggi lo stato d'emergenza cessa d'esistere, ma il malcontento no.

Cosa era successo in Sudan?

Nell’aprile del 2019, massicce proteste hanno interessato il Paese.
Nel mirino dei protestanti c’era il governo di Omar Hasan Ahmad al-Bashir, un governo militare al potere da circa 30 anni.

Le proteste continuarono fino alla destituzione del governo al-Bashir da parte dell’FFC (Forze di Libertà e Cambiamento). Quest’ultima ebbe fin da subito il sostegno della comunità internazionale e costituì un governo di transizione. Il nuovo governo ibrido, era composto da politici e rappresentanti delle milizie locali.

Il 21 settembre scorso, i sostenitori dell’ex presidente al-Bashir sono scesi in piazza chiedendo le dimissioni del Governo di transizione, mentre alcuni gruppi miliziani tentarono addirittura un golpe.
Messo alle strette, il premier provvisorio Abdallah Hamdok si è mostrato da subito disponibile a indire nuove elezioni il 17 novembre 2021.

ex premier del Sudan Abdallah Hamdok
ex premier del Sudan Abdallah Hamdok

Il 23 ottobre 2021 tutto cambiò.
Il premier Hamdok, durante un discorso trasmesso dalla tv di Stato, affermò di non essere in grado di trovare un accordo con i rappresentanti delle milizie in Parlamento per le nuove elezioni. Il premier inoltre, dichiarò apertamente di non essere disposto al cambiamento e di rimanere fedele alla linea del Governo di transizione democratica civile.

I militari al potere e l’arrivo di Spider-Man in Sudan

Dopo 24 ore, la sera del 24 ottobre 2021, l’esercito entrò in azione nella capitale Khartum, prendendo il controllo del Paese dopo aver arrestato il premier Abdallah Hamdok ed alcuni suoi ministri.
Interrotta la connessione internet, alle emittenti televisive venne imposto di trasmettere soltanto videoclip musicali.
La violenza e la censura destarono enorme preoccupazione negli organi internazionali.

Il 25 ottobre 2021 il generale sudanese Abdel Fattah al-Burhan, a capo del golpe, dichiarò lo stato d’emergenza nel Paese, interrompendo ogni attività nel Paese ed anche il processo di democratizzazione avviato dal governo di transizione.

L’azione intrapresa dal nuovo governo militare non venne vista di buon occhio dai cittadini, che continuarono a protestare contro lo stato d’emergenza imposto. Seguirono così una serie di arresti e un’ondata di violenza da parte delle autorità nei confronti degli oppositori politici.

Tra gli oppositori una figura molto particolare attirò l’attenzione dei media internazionali. Un uomo travestito da Spider-Man divenne in poco tempo il simbolo della resistenza in Sudan, tanto da spingere il Guardian a dedicargli un intero documentario.

Spider-Man durante le manifestazioni in Sudan
Spider-Man durante le manifestazioni in Sudan
Spider-Man durante le manifestazioni in Sudan
Spider-Man durante le manifestazioni in Sudan

Chi era Spider-Man in Sudan?

L’identità dell’eroe tutt’oggi non la conosciamo.
Sappiamo però che l’uomo ragno è sceso in piazza dopo che un suo caro amico d’infanzia è stato freddato dalle forze militari durante la repressione violenta delle manifestazione a Khartum.  

L’uomo mascherato divenne fin da subito l’emblema della resistenza popolare contro i detentori illegittimi del potere.
In un intervista Spider-Man dichiaro: «I militari e le fazioni contro-rivoluzionarie hanno privato il Sudan della sua rivoluzione. Sono come il precedente governo che abbiamo avuto per 30 anni, sono dittatori e ora vogliono solo il controllo.»

La sua attività, grazie alla sua immagine riconoscibile, servirono nei mesi a venire per mantenere alta la tensione su quanto stesse accadendo in Sudan

La fine dello stato d’emergenza in Sudan

Il 29 maggio 2022, il Consiglio Superiore, con a capo il generale sudanese Abdel Fattah al-Burhan, ha ordinato la fine dello stato d’emergenza imposto oltre otto mesi fa.

La decisione di sospendere lo stato d’emergenza è giunta dopo che il sabato scorso, 28 maggio 2022, due giovani manifestanti sono stati uccisi dalle forze di sicurezza nelle strade di Khartum.

«La decisione è stata presa al termine di una riunione del Consiglio di sicurezza e difesa, con l’obiettivo di creare la ‘giusta atmosfera’ per facilitare il dialogo al fine di creare un ambiente favorevole a un dialogo fruttuoso e significativo che raggiunga stabilità durante il periodo di transizione” ha dichiarato il generale al-Burhan.

Generale Abdel Fattah al-Burhan a capo del Governo del Sudan
Generale Abdel Fattah al-Burhan a capo del Governo del Sudan

Secondo il Sudan Tribune, il Consiglio Superiore ha annunciato il rilascio di 125 prigionieri politici accusati di aver organizzato le proteste contro il governo di al-Burhan.

Nonostante la situazione sembra essere tornata alla normalità, il malcontento cittadino nei confronti del Governo continua a persistere. Chissà se sarà necessario l’intervento di Spider-Man?

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Arber Agalliu

Parlo tanto e dormo poco.

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