Le stampanti 3D stanno prendendo sempre più piede nel mercato globale e la tecnologia che la riguarda sta facendo passi da gigante. Sono molti gli esempi che dimostrano questo avanzamento tecnico e vanno dalle case realizzate sfruttando le più sofisticate stampe 3D ai più disparati modelli che si possono trovare online. Addirittura Microsoft ha aggiunto nel suo pacchetto Office una sorta di Paint con modellazione 3D con relativa possibilità di aggiungere l’opera finale su documenti Word, PowerPoint e molto altro.
I materiali da usare per modellare gli oggetti sono molti, ma soprattutto si tratta di materiali malleabili e duttili come plastica e gomma. Di recente si è sperimentata la stampa 3D con il vetro. I ricercatori del MIT (Massachusetts Institute of Technology) sono riusciti a trovare un metodo per sfruttare al meglio e in modo più semplice questo materiale per la stampa 3D.
Il sistema sfrutta un controllo termico di nuova sperimentazione
Gli autori del progetto sono Chikara Inamura, Michael Stern, Daniel Lizardo, Peter Houk e Neri Oxman. In particolare, il loro metodo, denominato G3DP2, offre una gestione maggiore del materiale caldo e ovviamente sul prodotto finale. Nel report, i ricercatori descrivono così questo metodo:
È una nuova piattaforma AM per vetro fuso che combina un sistema di controllo termico a tre zone integrato digitalmente con un sistema di controllo del movimento a quattro assi, introducendo capacità di produzione su scala industriale con maggiore velocità di produzione e affidabilità, garantendo allo stesso tempo accuratezza del prodotto e ripetibilità, tutto precedentemente impossibile per il vetro.
I risultati finali sono bellissimi e d’impatto. Insomma, la tecnologia della stampa 3D sta prendendo una strada davvero interessante.
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