James Gunn ha svelato i problemi che ha dovuto affrontare nello scrivere il terzo capitolo di Guardiani della Galassia, un periodo non proprio semplice a detta del regista.
Guardiani della Galassia Vol. 3: James Gunn e la “crisi” creativa
In una serie di dichiarazioni pubblicate su Threads, Gunn ha spiegato che non ha subito nessuna interferenza da parte di Marvel Studios, ma che ha avuto difficoltà a trovare il modo di concludere le storie dei personaggi.
“Come in tutti gli studios, se allo studio non piace il film, interferiscono. Se gli piace, non lo fanno. È piuttosto semplice. Non sono mai stato costretto a cambiare nessuno dei miei film, compresi quelli dei Guardiani”, ha scritto.
Ha anche ammesso di essersi sentito stanco e demotivato, fino a quando non ha preso una pausa e si è dedicato a un altro progetto, The Suicide Squad, che gli ha ridato energia e ispirazione Tuttavia, ha definito l’esperienza di scrittura di Guardiani 3 come “non la più piacevole” che abbia mai avuto, e ha detto di averla portata a termine solo grazie alla sua forza di volontà.
Il regista ha anche parlato di alcuni dei personaggi specifici, e in particolare ha citat Adam Warlock, un essere artificiale creato dall’Alto Evoluzionario. Gunn ha rivelato che inserire Adam Warlock nel film è stata una sfida molto difficile, e che in origine il personaggio era previsto per il secondo capitolo, ma che poi è stato spostato al terzo perché si adattava meglio alla trama.
Infine, Gunn ha condiviso alcuni aneddoti divertenti sulle riprese del film. Ad esempio ha inserito una parolaccia (“fuck”) nel dialogo di Star-Lord, interpretato da Chris Pratt, senza averla pianificata. Tuttavia ha trovato la battuta così esilarante da mantenerla nel film.
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