No, non siete solo voi a pensarlo. I primi due episodi di Star Wars: Skeleton Crew ricordano molto i Goonies, sia per la struttura della storia che per alcuni personaggi, con continui richiami al film degli anni ’80. Qualcosa che, forse, i fan di Star Wars più giovani non noteranno nemmeno. Ma chi come noi è cresciuto a pane e Spielberg non può fare a meno di pensare a Mikey, Mouth, Data, Chunk e i Fratelli. E non può fare a meno di scrivere un articolo su quante cose Skeleton Crew abbia trovato nella nave di Willy L’Orbo.
Skeleton Crew e i richiami ai Goonies: quanto trae ispirazione il nuovo show di Star Wars?
Trarre ispirazione da un film non è un peccato — ci sono pellicole che hanno incassato miliardi e vinto Oscar ripercorrendo la trama di altri (basti pensare a Joker con Taxi Driver e Re per una notte di Scorsese). E non vogliamo dare un giudizio a Skeleton Crew in questo articolo, anche se potete leggere la recensione qui sotto.
Tuttavia, pensiamo che Skeleton Crew, almeno nei primi due episodi, richiami I Goonies sia nella trama che nei personaggi. Pensiamo che, con il progredire della storia nella seconda puntata, si veda qualcosa di nuovo e più “tipicamente Star Wars”. Ma ciò non toglie che, per chi ama i ragazzi del quartiere di Goon Docks, le tante citazioni si prestino a un paragone ingombrante — forse anche per via del sapore aggiunto della nostalgia.
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La trama: Skeleton Crew è “I Goonies nello spazio”?
Come dicevamo, richiamare la trama di un film che funziona non è un peccato. Soprattutto, non è un peccato richiamare un film ben fatto come i Goonies: nato da un’idea del maestro di questo tipo di storie Steven Spielberg, scritto dal regista di Mamma, ho perso l’aereo e Harry Potter Chris Colombus e diretto dal regista di Superman Richard Donner.
Anche Skeleton Crew ha assemblato un dream team di registi dirigere i suoi episodi, con Jon Watts di Spider-Man e Christopher Ford alla sceneggiatura. Tra l’altro, la presidente di Lucasfilm Kathleen Kennedy è stata produttrice anche nei Goonies. Ma Watts e Ford, almeno per iniziare la loro avventura in “stile Amblin”, hanno ripreso in pieno alcuni elementi del film anni ’80.
Il concetto di base, è lo stesso: un gruppo di ragazzini esplora un posto nascosto in un bosco e finisce per vivere un’avventura da pirati. Willy L’Orbo non aveva un’astronave, ma per il resto ci siamo. Il fatto che poi ci siano passaggi segreti per entrare in profondità nella terra e che trovino una (astro)nave capace anche di solcare il mare o lo spazio, aumenta le similitudini.
Inoltre Skeleton Crew, almeno nel primo episodio, richiama molto anche la struttura dei Goonies. Inizia con una scena d’azione: la fuga dei Fratelli diventa un ammutinamento spaziale. Si prende il tempo per mostrare le passioni e il carattere dei personaggi (anche se, per ragioni di tempo, il film doveva correre di più). Ci mostra le relazioni complicate fra i genitori e i figli, prendendosi poi il giusto tempo per presentarci i personaggi principali.
Anche il fatto che il robot SM 33 (Nick Frost in originale) prima spaventi i ragazzi, poi diventi il loro difensore ricorda un po’ il ruolo svolto da Sloth (John Matuszak) nel film degli anni ’80. Senza contare che le interazioni fra i bambini e gli altri personaggi, con un mix di paura e finta spavalderia, riprenda in pieno alcune delle dinamiche dei Goonies.
Le giuste lezioni
In alcuni casi, ci sembra un bene che Watts e Ford abbiano preso appunti durante i Goonies, imparando lezioni di sceneggiatura importanti. Il vecchio ristorante sopra la grotta dei pirati diventa un tempio Jedi con all’interno un’astronave, ma in entrambi i casi vediamo i personaggi scegliere di tornare a esplorare il mistero.
Un punto importante: come spiegava Neil Gaiman (prima che uscissero gli scandali) in Coraline, il vero coraggio è sapere che potrebbe essere pericoloso, ma tornare lo stesso nel mondo magico dell’avventura. Nessuno guarderebbe a cuor leggere un gruppo di ragazzini persi nello spazio, ma se sono loro a scegliere di affrontare il mistero, non sono più vittime: sono gli eroi della storia.
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I personaggi sono gli stessi?
I quattro protagonisti al centro di questa avventura richiamano molto i quattro Goonies. La fantasia e lo spirito di avventura di Wim (Ravi Cabot-Conyers) ricordano Mikey (Sean Astin), anche senza bisogno di sentire il suo inalatore per l’asma. La scena in cui KB (Kyriana Kratter) spaventa i ragazzi con un macchinario che distorce la voce sembra in perfetta tradizione con Data (Ke Huy Quan).
Fern (Ryan Kiera Armstrong) incarna dentro di sé un po’ del carattere di Mouth (Corey Feldman) e un po’ del coraggio di Brand (Josh Brolin). Neel (Robert Timothy Smith) ha qualche tratto di Chunk (Jeff Cohen), soprattutto per il fatto di essere il più ansioso del gruppo. Questi due personaggi sono trasposizioni “meno evidenti”, ma ci sembra che qualche richiamo ci sia.
Il gruppo di ragazzi negli anni ’80 è più ampio: oltre ai quattro protagonisti, ci sono anche Brand, Andy (Kerri Green) e Stef (Martha Plimpton). Ma soprattutto, è molto più “stereotipato”: ogni personaggio ha una sua caratteristica distintiva. Che sia la passione sfrenata di Chunk per il cibo o di Data per la tecnologia, oppure le battute volgari e lo spagnolo perfetto di Mouth.
Forse, in una miniserie da più puntate sarebbero risultati tratti troppo marcati — ma nelle due ore di film aiutano a distinguere chiaramente i personaggi: ognuno parla in maniera unica. Ciò che li accomuna, è la loro grande amicizia — qualcosa che, almeno per ora, non c’è per il gruppo di Skeleton Crew.
Le differenze fra Goonies e Skeleton Crew
Il fatto di riprendere alcuni tratti della trama da un altro film è una prassi piuttosto comune: I Magnifici Sette che ricalca I Sette Samurai (trama che poi riprenderà anche The Mandalorian, per restare in tema Star Wars). E richiamare alcuni archetipi è ancora più usato — soprattutto in Star Wars, dove troviamo spesso Mentori alla Obi-Wan e giovani eroi alla Luke. Prendere entrambi dallo stesso film, però, non poteva che rendere facile trarre dei paralleli. Che lo stesso co-creatore di Skeleton Crew Jon Watts non nasconde: ha detto di aver considerato di assumere Sean Astin o altri attori dei Goonies per fare gli adulti nella serie, che ha definito “in stile Amblin”. Ha persino raccontato di aver seguito i consigli di Richard Donner per dirigere i bambini.
Ma bisogna tenere presente che la maggior parte di questi paralleli, li abbiamo visti solo nella prima puntata. I Goonies finisce con i ragazzi sulla nave di Willy L’Orbo, Skeleton Crew inizia con i ragazzi sull’astronave. Insomma: sembra che la serie voglia usare la struttura e gli archetipi dei Goonies per farci entrare nella storia, per poi portarci in nuove direzioni.
I ragazzi, per esempio, non cercano un tesoro per salvare la propria casa, ma vogliono semplice tornare indietro. E la casa in sé è molto diversa: At Attin sembra una piccola utopia, mentre Goon Docks ha problemi economici (e di bulli con istinti omicidi). La reazione che i pirati hanno sentendo il nome del pianeta, inoltre, fa pensare che sia qualcosa di molto strano in quel mondo.
Anche l’arrivo di Jod Na Nawood (Jude Law) fa pensare che siano nuove avventure in serbo. Forse prendendo ispirazioni da altri film per ragazzi, forse avventure piratesche in stile Isola del Tesoro. Insomma: forse Skeleton Crew ha il potenziale di essere più de I Goonies nello spazio.
Voi cosa ne pensate di queste serie Star Wars? E dei Goonies?
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- Dettagli originali del veicolo Star Wars: l'astronave LEGO ha cabina di pilotaggio, compartimento con sedili per 4 minifigure LEGO, motori rotanti per atterraggio/decollo o volo, 2 shooter e 2 torrette rotanti, ciascuna con 2 shooter
- 5 personaggi LEGO Star Wars: il set comprende una minifigure LEGO Star Wars di Jod con un blaster in stile vintage, oltre a Wim, KB, Fern e Neel, ciascuna con una torcia costruibile
- Gioco creativo illimitato: l’Onyx Cinder è dotato anche di un compartimento di carico apribile con artiglio, walkie-talkie, frutta e un telescopio pirata, oltre a spazio per il blaster e le torce elettriche
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