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I Simpson trasmettono l’episodio finale della serie (o quasi)

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I Simpson hanno trasmesso l’episodio finale della serie. Ecco una frase che non ci saremmo mai aspettati di scrivere. Eppure è successo — anche se questo non significa che la serie animata di Matt Groening non continuerà. La 36esima stagione dei Simpson, infatti, si è aperta con un episodio che ci ha colto di sorpresa: la première, intitolata “Il compleanno di Bart“, ha simulato un finale di serie, solo per rivelare alla fine che si trattava di un elaborato scherzo. Uno scherzo che, tuttavia, ci ha mostrato come potrebbe davvero essere un finale per questa serie che ci accompagna dall’ormai lontano 1989.

SPOILER ALERT: Parleremo di quello che accade nell’episodio 1 della stagione 36 de I Simpson, al momento non disponibile in Italia

L’episodio finale di serie de I Simpson (che è solo un altro inizio)

Da sempre, i Simpson vivono due diverse dimensioni temporali. No, non stiamo discutendo della capacità dello show di prevedere il futuro — come ha detto Matt Groening, quella è solo statistica. Parliamo del fatto che sebbene la serie faccia sempre satira del presente, con riferimenti culturali aggiornati, il tempo per i personaggi non passa mai. Tanto che il fatto che l’episodio inaugurale della 36esima stagione parli dell’undicesimo compleanno di Bart era già molto strano.

Ma in pieno stile Simpson, questo finto finale ha continuato a stupirci fin dai primi minuti. L’episodio, infatti, inizia con il presentatore (e ora podcaster) Conan O’Brien che annuncia lo speciale dedicato alla conclusione dei Simpson. Agli inizi della sua carriera, O’Brien scriveva proprio per lo show di Matt Groening — sua è la nostra puntata preferita della serie (e quindi di tutta la TV), Marge e la monorotaia. Quindi, sarebbe plausibile che lo show si concludesse con un suo intervento per mostrare clip del passato e una serie di scenari ipotetici per concludere le vicende degli abitanti di Springfield, in stile “Il 138° episodio spettacolare”, in cui Troy McClure celebrava la famiglia Simpson. Insomma: I Simpson hanno preso questo finto finale sul serio.

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Addii e finali finti, ma credibili

O’Brien ha quindi presentato alcuni scenari per concludere lo show. La cosa intelligente è che gli sceneggiatori hanno trovato finali plausibili, seppur ridicoli come ci aspettiamo da questa serie che ha ormai 36 anni.

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Disney/FOX

Sebbene fossimo consapevoli di spoilerarci l’inizio della prossima stagione, che ha debuttato negli Stati Uniti ma non ancora in Italia su Disney+, abbiamo letto l’accurato resoconto di Comicbook.com — e ci sembra che gli autori abbiano chiuso tantissime trame lasciate in sospeso.

Per esempio, ha mostrato il preside Skinner andare in pensione e trasferirsi a Sacramento, con Willie il giardiniere come compagno di stanza. Un finale che apre a un possibile spin-off come fu Fraser per Cheers — una delle tante citazioni a finali di sit-com americane di cui l’episodio sembra essere pieno. Un altro esempio è il commissario Winchester che va a Chicago, per l’ennesima serie crime della città.

Ma c’è anche spazio per le guest star: per esempio, John Cena aiuta l’Uomo dei Fumetti e la sua compagnia Kumiko a partorire un bambino — cosa che porterà alla chiusura del negozio.

“Piccoli finali” per i personaggi di Springfield

E poi ci sono moltissimi altri “piccoli finali” che concludono trame storiche della serie. Per esempio, Homer per errore fa cadere Mr. Burns in una vasca di acido, lasciando che la centrale nucleare vada in eredità a tutti i dipendenti. Kirk Van Houten ottiene un contratto discografico per la sua canzone Can I Borrow a Feeling, cosa che riunisce la famiglia che si trasferisce ad Atlanta, dove Milhouse si opera agli occhi per non avere più gli occhiali.

Vediamo poi il padre di Nelson tornare (di nuovo), il vero Seymour Skinner andare a vivere con la madre Agnes (dopo la puntata “Il direttore e il povero”, che molti considerano chiuda l’epoca d’oro dei Simpson). Boe chiude la sua taverna, Krusty chiude il suo show con tutti il cast (compreso Telespalla Bob).

Non mancano poi i matrimoni: si sposano Duffman con la signora Hoover, Ned Flanders con Ruth Powers, e ancora Selma, Patty con la sua fidanzata. Così come i funerali: di Burns, di Disco Stu, dell’Uomo Talpa.

Il finale per la famiglia Simpson (che non è un addio)

Se moltissimi personaggi secondari ricevono il proprio “addio”, il fulcro rimangono sempre i Simpson, che si meritano il finale più completo e soddisfacente. Lisa, finalmente, ottiene il merito per i suoi sforzi, ottenendo una borsa di studio per suonare jazz alla Juliard e un’altra tramite il MacArthur Under18.

Homer e Marge vanno a fare terapia di coppia, imparando a risolvere i propri problemi tramite l’ascolto dei reciproci problemi femminili (cit.), senza ricorrere a sotterfugi e violenze. E Maggie dice la sua prima parola, anzi una frase: “Quindi, questo è appena successo…”.

Bart, come sapevamo già dall’inizio, festeggia invece il suo undicesimo compleanno. Un evento epocale, visto che ha dieci anni dal 1989. Quindi alla festa ci sono tutti, compresi personaggi scomparsi o che non rivedevamo da tempo — Danny DeVito torna come Herb Powell per una sola battuta.

They’ll never stop the Simpsons!

Ma mentre tutti hanno un finale, Bart non vuole rassegnarsi al fatto che tutto debba cambiare dopo tanti anni. Quindi, si ribella fino a quando Homer non finisce per strangolarlo, un riferimento al fatto che l’anno scorso Homer aveva promesso di non farlo più, suscitando le critiche dei fan che pensavano che i Simpson fossero diventati “politicamente corretti”. Beh, forse lo sono, ma quando quel brutto bagarospo esagera, esagera.

Questo atto di pura violenza in stile Simpson sembra riportare tutto al suo posto: non è un finale, ma l’inizio di una nuova stagione a Springfield. Cosa che farà contenti i fan, anche se le star arrivate per celebrare il finale non sono contente: Tom Hanks urla contro Conan O’Brien per aver sprecato il loro tempo.

Ma forse Tom Hanks dimentica il finale di un altro episodio di clip, “Homer alla berlina” nella tredicesima stagione. Che si conclude con una canzone sulle note di “We didn’t start the fire” di Billy Joel, con il ritornello che dice “non fermeranno mai i Simpson! Non temete, abbiamo storie per anni”. Da allora ne sono passati 23 di anni, ma sembra che lo show abbia ancora qualcosa da dire. E dopo un esordio del genere, non vediamo l’ora di vedere la stagione 36: siamo certi non sarà l’ultima.

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