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Sekiro: Shadows Die Twice, lo abbiamo provato alla Gamescom

Uno dei titoli che più attendevamo di provare in questa Gamescom 2018 è indubbiamente Sekiro: Shadows Die Twice di From Software, casa giapponese ormai nell’olimpo degli sviluppatori per aver di fatto creato il genere souls-like. Dopo la conclusione del titolo dark fantasy, i fan sono rimasti a lungo con il desiderio di vedere qualcosa di nuovo da parte della casa di sviluppo giapponese, e finalmente durante l’E3 è stato rivelato al mondo Sekiro, il nuovo action realizzato in collaborazione con Activision, che abbiamo avuto occasione di provare alla Gamescom nella prima demo giocabile mai realizzata.
Se notate abbiamo parlato di action e non di action RPG, infatti dimenticatevi di un sistema di progressione del personaggio alla Dark Souls o alla Bloodborne, con statistiche da aumentare, equipaggiamento da cambiare e anime da ottenere per salire di livello. In Sekiro la parte RPG non esiste trasformando il titolo in un action puro con elementi da stealth game. Tanto per farvi capire non avremo nemmeno la barra della stamina, fondamentale in tutti i souls-like, che metteva un freno alle nostre opzioni di attacco e difesa. Dunque Sekiro è un gioco totalmente diverso da un Dark Souls? La risposta è si e no. Alcuni elementi restano immutabili, ad esempio in questo mondo troverete delle statue dove pregare che avranno la stessa funzione dei falò: quando morirete ricomincerete da lì, e in caso di morte o preghiera ricompariranno tutti i nemici della zona e ricaricherete l’oggetto curativo equivalente della fiaschetta Estus.
1535199696 Sekiro Demo

Ovviamente il fulcro del titolo è il combat system, che si dimostra molto più veloce e aggressivo della serie Souls, avvicinandosi più a Bloodborne e quasi superandolo. La nostra arma in dotazione sarà una katana, ma è ancora presto per dire se sarà l’unica utilizzabile. Oltre la spada potremo utilizzare però il braccio meccanico che ha alcune interessanti funzioni, infatti potremo cambiare l’arma secondaria in qualunque momento per adattarla a ogni situazione. Nella nostra prova ne avevamo tre: gli shuriken, in grado di colpire a distanza facendo del leggero danno ai nemici, utile per costringerli a stare sulla difensiva; l’ascia, in grado di dare un colpo potente per spezzare la guardia nemica, utile soprattutto contro i nemici armati di scudo; il lanciafiamme, un’arma che rilascia una fiammata a breve distanza veloce e immediata, utile per contrattaccare i nemici. Queste armi secondarie non saranno utilizzabili all’infinito, ma ognuna di esse consumerà un certo quantitativo di talismani, recuperabili dai nemici uccisi oppure rompendo alcuni oggetti nei livelli.

Gli scontri del gioco sono carichi di adrenalina, nonostante la mancanza della barra della stamina non sarà certo una saggia scelta quella di caricare il nemico a testa bassa premendo a ripetizione il tasto d’attacco. Ricordate quando From Software ha detto che Sekiro sarà difficile quanto, se non più, di Dark Souls? Ecco, avevano ragione. Il sistema fulcro della battaglia è la barra della parata, i nemici sono agguerritissimi e anche l’ultimo dei samurai parerà e contrattaccherà i vostri colpi con una certa maestria. Questa barra si riempirà colpo dopo colpo e una volta riempita sarà possibile spezzare la guardia e uccidere i nemici minori con un’esecuzione. Ovviamente anche il nostro personaggio avrà una barra della parata, e dovremo stare attenti a non farci spezzare la guardia a nostra volta. Se invece riusciremo a utilizzare la parata con tempismo perfetto potremo interrompere gli attacchi nemici e contrattaccare, senza che la nostra barra della parata si riempia.

Lo scontro diretto però non sarà l’unica soluzione contro i temibili nemici che popolano il mondo di gioco, infatti Sekiro si rifà anche alla tradizione dei giochi stealth alla Tenchu, permettendo di uccidere i nemici come dei ninja silenziosi. Il titolo infatti acquista una dimensione verticale grazie alla possibilità di saltare e grazie all’utilizzo del rampino, che ci permette di salire su alcuni punti prestabiliti nella mappa. Grazie a questo sistema potremo aggirare i nemici e coglierli di sorpresa. Nella nostra prova siamo riusciti a uccidere anche un Ogre, l’umanoide gigante visto nel trailer, con un colpo solo prendendolo alle spalle. Sarà presente anche un sistema di individuazione:  quando verremo notati dai nemici sulla loro testa apparirà un simbolo giallo, che diventerà rosso una volta che si saranno accorti completamente di noi.

Certo gli scontri diretti in diverse occasioni saranno inevitabili, ma quest’opzione di assassinii stealth aggiunge una nuova dimensione al gameplay.
Da quanto abbiamo visto saranno presenti anche fasi stealth in cui non dovremo farci scoprire; ad esempio, a un certo punto della nostra prova ci siamo dovuti nascondere in mezzo all’erba alta per non farci vedere da un gigantesco serpente posto a guardia di una grotta, pena l’essere mangiati vivi.
1535199719 Sekiro Gameplay
Infine, non poteva mancare lo scontro con un boss, nel nostro caso rappresentato dal monaco corrotto armato di Naginata. Il parco mosse del monaco era molto vario e il sistema di combattimento basato su parate, schivate e sul riempimento della barra spezzaguardia è qui portato all’ennesima potenza. Abbiamo notato che il boss aveva due modi di essere ucciso: colpendolo a più non posso nel modo classico, oppure spezzandogli la guardia tre volte in modo da fargli tre diverse esecuzioni. Il monaco infatti aveva tre barre d’energia, una volta consumatane una cambiava pattern di attacco, aggiungendo nuove letali mosse al suo repertorio. Il monaco vi assicuriamo che è complesso quanto un boss preso dai vari Dark Souls o da Bloodborne, e ovviamente è altrettanto epico da affrontare.
Infine abbiamo finalmente scoperto perché il sottotitolo del gioco è “Shadows Die Twice”. Ora ci è chiaro il sistema della morte, infatti, una volta uccisi potremo decidere se lasciarci morire o resuscitare, magari aspettando che il nemico abbassi la guardia. Se decideremo di resuscitare ritorneremo in vita con metà barra dell’energia piena, ma se moriremo un’altra volta allora saremo morti per sempre. Per ricaricare questa funzione dovremo uccidere diversi nemici così da poter resuscitare nuovamente in caso di morte.
Nella mezz’ora da noi testata di Sekiro abbiamo visto l’enorme potenziale del combat system, articolato e particolare nel genere, che tende ad avvicinarsi ai combattimenti di cappa e spada tipici dell’immaginario dei samurai, grazie al sistema complesso e variegato di fendenti, parate e schivate al momento giusto. Non vediamo l’ora di scoprire cos’altri trucchi ci attendono nel gioco finale.
1535199711 Sekiro Header
Unica cosa che non ci ha convinto appieno è il comparto tecnico: graficamente Sekiro non è di certo fra i titoli più belli da vedere di questi ultimi anni, ma nonostante dei modelli un po’ sottotono rispetto ad altre produzioni abbiamo una direzione artistica ispirata, con un Giappone feudale che alterna aree colorate e rigogliose, con nemici e atmosfere decadenti, stile ormai marchio di fabbrica della software house.

Sekiro: Shadows Die Twice è in dirittura d’arrivo, infatti il 22 marzo 2019 uscirà ufficialmente, e dopo questa nostra prova non vediamo l’ora di poterlo vedere nella sua forma completa.

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Silvio Mazzitelli

Di stirpe vichinga, sono conosciuto soprattutto con il soprannome “Shiruz”, tanto che quasi dimentico il mio vero nome. Videogiocatore incallito sin dall’alba dei tempi, adoro il mondo videoludico perché dopo tanto tempo riesce sempre a sorprendermi come la prima volta. Scrivo ormai da diversi anni di questa mia passione per poterla condividere con tutti. Sono uno dei fondatori di Orgoglio Nerd e sono anche appassionato di tutto ciò che riguarda la cultura giapponese e la mitologia (in particolare quella nordica).

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