La serie TV di Scott Pilgrim è arrivata totalmente inaspettata. Un progetto che prometteva di essere decisamente particolare, in questo suo essere un remake di un adattamento diventato instant cult, che però ne mantenesse il cast, cambiando però profondamente il medium, passando da live-action ad animazione, da film a show. Ma la curiosità è stata tanta da subito e ha continuato a crescere. Ora è finalmente disponibile su Netflix e noi l’abbiamo vista in anteprima. E sì, è ancora meglio di quanto sognassimo.
Scott Pilgrim: La serie è un progetto bizzarro, ma è perfettamente in stile
Se bazzicavate già la scena Nerd nei primi anni ’10, nelle sue cerchie fumettistiche e cinefile, avete sicuramente sentito parlare di Scott Pilgrim e anzi, è molto probabile l’abbiate amato. Una storia originale, raccontata con uno stile unico tanto su carta come al cinema, che mescolava una valanga di influenze, piazzava tutti gli easter egg possibili e sembrava focalizzata nel disorientarci a ogni passo.
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Il protagonista è proprio lo Scott Pilgrim del titolo: un giovane canadese, non particolarmente straordinario. Suona il basso in una band punk rock che ancora non ha trovato il successo, vive insieme al suo coinquilino Wallace (o meglio, è ospitato da quest’ultimo) ed è ancora molto immaturo. E da qualche giorno ha iniziato a uscire con Knives, una ragazza che va al liceo, cosa che gli amici di Scott non hanno preso bene.
Tutto però cambia quando a una festa conosce Ramona Flowers, arrivata a Toronto da poco, direttamente da New York. Una ragazza che lavora nelle consegne, alternativa, affascinante e soprattutto già incontrata dal protagonista nei propri sogni. Scott trova il coraggio di chiederle di uscire e tra i due scocca qualcosa. Tuttavia la loro storia deve superare un ostacolo prima di iniziare, anzi sette.
Esiste infatti un’organizzazione chiamata Lega dei Malvagi Ex, formata dai precedenti partner di Ramona, riuniti nella speranza di riconquistarla, ma soprattutto di fermare qualsiasi nuovo pretendente. E così quella che sembrava una semplice storia d’amore si ibrida con le storie di avventura e combattimenti, con Scott che dovrà scontrarsi (letteralmente) con il passato della sua nuova amata.
Un remake che cambia e non cambia
Come anticipato, questa serie a fumetti ha già avuto un adattamento, cinematografico e in live-action. Il film, diretto da Edgar Wright nel mezzo della sua Trilogia del Cornetto, arrivò in sala quasi in contemporanea con l’ultimo volume. E per quanto la critica lo abbia celebrato come uno dei migliori adattamenti di sempre, non sono mancate discussioni sul suo rapporto con l’originale, soprattutto nel finale. Cosa che in ogni caso non gli ha impedito di diventare un cult.
Tredici anni dopo circa, arriva questa serie TV dedicata a Scott Pilgrim e prodotta da Netflix. Un progetto che raggiunge un mix inedito. Da una parte cambia completamente le carte in tavola, portandoci nella narrazione seriale e nell’animazione, due vie che permettono sicuramente di essere più fedeli alla versione a fumetti di questa storia. Dall’altra si sceglie di chiamare al doppiaggio tutti gli stessi interpreti del film (che è pazzesco pensare che abbiano tutti dato la propria disponibilità, nessuno escluso).
Dopotutto però il cast di Scott Pilgrim vs. the World è davvero straordinario. Da una parte perché ciascuno degli interpreti sembra costruito per il proprio personaggio, o viceversa. Dall’altra perché c’è una quantità di nomi assolutamente sorprendente. Alcuni erano indubbiamente già noti come Michael Cera o Brandon Routh, ma altri furono un brillante “investimento”.
Basti pensare alla presenza di Chris Evans pre-Capitan America o Anna Kendrick pre-Pitch Perfect (sebbene rispettivamente post-Torcia Umana e post-Twilight) o a Brie Larson, in uno dei suoi primi grandi ruoli. Insomma, per quanto strano, il ritorno di questo cast è stato indubbiamente una buona scelta.
Ma insomma, questa serie di Scott Pilgrim merita o no?
C’è stata forse un po’ troppa melina in questa recensione della serie TV Netflix di Scott Pilgrim, quindi andiamo diretti al sodo: è uno dei prodotti migliori visti quest’anno. Se avete aperto questo articolo per sapere cosa fare questo week-end, ora avete la vostra risposta. Prendetevi quelle quattro ore e buttatevi sul divano con un po’ di popcorn e una bella bibita, come farebbe Scott (mentre Wallace lo guarda male).
Ritrova perfettamente lo stile del fumetto, ripreso ovviamente nel character design, portando a compimento il cerchio. Perché per un progetto come quello di Brian Lee O’Malley, così tanto influenzato dallo stile manga, non poteva non arrivare un adattamento animato. E se volete provare ad ampliare ulteriormente questa parte dell’esperienza, provate a spostarvi sul doppiaggio giapponese anche solo per qualche minuto.
Ci troviamo davanti a una storia che pone una lente d’ingrandimento potentissima sulle difficoltà delle relazioni. L’immaturità che sembra pervadere la generazione dei nati tra gli anni ’80 e ’90 è portata al centro, sezionata, scomposta, studiata in ogni suo pezzo e ricomposta. Tutto attraverso il personaggio di Scott Pilgrim che è straordinario nelle sue imperfezioni, che non sono mai davvero smorzate. Il suo arco di crescita è qualcosa di molto raro nella narrazione moderna e merita di essere approfondito.
Ed è anche interessante notare come questo show riesca a riportare la sua storia ai tempi attuali, limando alcuni aspetti che oggi affronteremmo in maniera diversa. Il modo in cui racconta determinate tematiche (a partire proprio dall’idea degli ex di Ramona) non perde un’oncia dello spirito originale, ma riesce comunque ad allinearsi a una sensibilità che non è la stessa di quindici anni fa.
Grazie Netflix, dacci altre serie come Scott Pilgrim
Non c’è davvero praticamente nulla da eccepire in questo show. Riesce a trovare un equilibrio straordinario anche tra la formula e il continuo variare, modificando la struttura degli episodi proprio quando pensavamo di averla compresa. Senza dimenticare poi il cast che regala performance all’altezza delle aspettative in ogni momento.
Cosa dire poi dell’animazione? Abbiamo tenuto questo aspetto per ultimo nell’analisi perché concretamente non possiamo aggiungere nulla di davvero significativo a quello che si può vedere facilmente fin dai primi minuti (e forse potete intuire dalle immagini in questo pezzo). Siamo davanti a un livello davvero fantastico, che unisce una quantità di influenze gigantesca per creare un risultato che non stanca mai. E non è da escludere che presto arriveranno dei tentativi d’imitazione, come spesso capita in questi casi.
Insomma, la serie TV di Scott Pilgrim è totalmente approvata e con entusiasmo. In un periodo in cui la serialità in streaming non sembra più una certezza come in passato, è una riconferma delle grandi possibilità che questi medium possono offrire. Quindi fiondatevi a guardarla, perché dobbiamo avere tanti altri progetti come questo.
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