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Scatola Nera: dietro le quinte di una compagnia | Recensione

Parliamo della nuova serie italiana originale di Amazon Prime Video.

Scatola Nera è disponibile da oggi su Amazon Prime Video. Si tratta di una nuova serie originale della piattaforma, tutta italiana. Si tratta infatti di una produzione di Zen Europe, che nasce da un’idea del produttore Roberto Bosatra ed è stata trasformata in serie da Alessandro Betti e Elia Castangia, sceneggiatori e rispettivamente protagonista e regista dello show. Noi abbiamo visto in anteprima due episodi di Scatola Nera qualche giorno fa e siamo pronti a raccontarvi perché dovreste darle una chance.

Scatola Nera: cosa c’è sotto il tappeto?

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Anni dopo l’ultimo spettacolo, un capocomico decide di riportare sul palco la compagnia che gestiva. Un ritorno sulle scene che parte con una grossa difficoltà davanti: il teatro scelto per la prima ha infatti una data libera molto presto, forse troppo. Tra vecchi membri del team e new entry, la compagnia sarà quindi chiamata all’impresa molto impegnativa di mettere in piedi lo spettacolo in soli dieci giorni.

Per farlo, quindi, partono in ritiro per passare tutti insieme il tempo prima del debutto e provare tutte le volte che sarà necessario la commedia, lontani dalla città. Questo però chiaramente implica le difficoltà della convivenza, tra storie d’amore che nascono, necessità di adattamento e complicazioni caratteriali di ogni tipo. Il tutto in un gruppo caratterizzato da segreti nascosti e soprattutto vecchie ruggini, forse mai davvero superate.

Su questa premessa si sviluppa quindi Scatola Nera, che ci porta dietro le quinte di una compagnia teatrale. O meglio, per certi aspetti, è più semplicemente una compagnia. Quello a cui assistiamo infatti è una versione delle dinamiche che si ripropongono in qualsiasi gruppo di persone, tanto più se costrette in un unico luogo isolato dal mondo. I problemi sono chiaramente accresciuti per esigenze drammatiche, ma è facile riconoscere alcuni comportamenti, senza che questo li renda prevedibili.

D’altro canto però, questa è una storia che è anche molto teatrale. Intanto perché la vita del dietro le quinte è continuamente inframmezzata da flashforward che ci mostrano gli avvenimenti della commedia nella sera della prima. Secondariamente perché tanti degli attori protagonisti hanno chiaramente avuto una grande esperienza sul palco e sanno farla valere nella propria performance. E infine, perché la stessa sceneggiatura ha un ritmo simile a quello di una commedia teatrale, tanto che non ci stupirebbe vedere in futuro una trasposizione sul palcoscenico di Scatola Nera.

Un coro di tanti ego

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Questa serie segue l’esempio di altri prodotti corali, strutturando il proprio racconto in modo che ogni episodio sia incentrato su un protagonista differente, da cui prende il nome. E se da una parte è d’aiuto per il flusso narrativo, dall’altra sembra un’ottima metafora di ciò a cui stiamo assistendo. Perché Scatola Nera è la storia di un gruppo che si sta riformando, ma in cui i diversi elementi ancora non sanno amalgamarsi. E così il risultato è un coro dove però le singole voci si riescono a distinguere.

L’ego dei protagonisti, anche di quelli insospettabili, tende a prevaricare le esigenze di gruppo. A volte è controbilanciato dalla reazione del resto della compagnia, a volte è un colpo di scena a rimettere in piedi le cose, a volte è un atto a sorpresa di uno dei membri. Altre volte però questo non succede, magari semplicemente perché tali azioni rimangono nascoste sotto il tappeto. Non spariscono, però e il loro effetto si fa o farà sentire, aggiungendo crepe nella già fragile compagnia, il cui obiettivo di arrivare intatta al traguardo sembra sempre più arduo da realizzare.

Parlando dei diversi personaggi di Scatola Nera, si può notare come non si tratti di semplici stereotipi, un rischio importante con un prodotto corale. Anche quelli che inizialmente sembrano essere facili da inserire in una cornice specifica, nel proseguimento della storia sveleranno lati nascosti, che (fortunatamente) li allontaneranno dalla figura che già lo spettatore immaginava. Più di una volta questa serie saprà sovvertire le nostre aspettative, non solo nella trama.

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Tutto questo viene raccontato con un tono originale, definito comedy-noir dagli autori. Il risultato è un mix di generi che difficilmente vi farà ridere davvero di pancia, ma spesso saprà strapparvi una risata con un retrogusto amaro. Un approccio che non nasce sicuramente con Scatola Nera: a tratti, forse anche per la somiglianza dei temi, il tono ricorda Compagni di scuola di Carlo Verdone, ma ci sarebbero tanti altri esempi da citare. Tuttavia, resta uno stile assolutamente lontano dallo standard su cui ci siamo adagiati nei prodotti seriali recenti e per questo risulta molto fresco e capace di catturare il nostro interesse.

Scatola Nera è quindi un prodotto che vi consigliamo vivamente di guardare. Un progetto originale, ambizioso e coraggioso, che siamo sicuri saprà lasciarvi soddisfatti. Se siete curiosi di scoprirla, potete trovare tutti gli episodi a partire da oggi su Amazon Prime Video.

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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