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Sangue e Onore: Conan il cimmero

Dopo l'arena di Spartacus e il coraggio dei Vikings ecco Conan!
Qual è lo stile giusto con cui rappresentare un barbaro dalla lama vorticante che spacca i crani dei suoi nemici come se fossero noccioline, vive intense pulsioni di bramosia per bellissime donne selvagge e ruba, assassina e minaccia chiunque gli capiti a tiro?
Si tratta di una domanda curiosa. Naturalmente il barbaro di cui stiamo parlando è IL barbaro, quello per antonomasia, la figura sulla quale sono stati modellati tutti i guerrieri nordici tuttimuscoli che si rispettino: Conan il cimmero, che deve i suoi natali al genio letterario di Robert E. Howard. I racconti che vedono protagonista Conan, tuttavia, sono appunto opere letterarie: sebbene Howard non sia affatto scevro di descrizioni precise e vividissime, una cosa è lasciare il compito di creare l'immagine del personaggio al proprio cervello, un'altra è affidarlo alla matita di qualche disegnatore (o, addirittura, a qualche addetto al casting di Hollywood). In tale caso sarà la sua immaginazione, la sua tecnica, il suo stile a forgiare per noi l'immagine del barbaro per definizione e questo ha, talvolta, conseguenze a lunghissimo termine (sfidiamo chiunque a pensare a Conan senza contemporaneamente farsi venire in mente il faccione del vecchio governatore della California).
Ebbene, come senz'altro sapete già, o male che vada come sapete da adesso, Conan è stato anche protagonista di diverse serie a fumetti, addirittura già dagli anni Settanta. Fu la Marvel che per prima produsse una serie di albi a fumetti che esploravano ed espandevano l'universo Hyboriano di Howard. Successivamente, molto di recente, nel 2003, i diritti delle avventure di Conan passarono alla Dark Horse, che ne produsse una nuova serie.
Entrambe queste incarnazioni o, per usare un termine pregno di significato che ci è particolarmente caro, queste traduzioni, scelsero la strada di rappresentare Conan e il suo mondo in maniera decisamente realistica, seguendo peraltro il solco fin lì tracciato dagli illustratori delle copertine dei libri di Howard. Conan è ritratto in maniera assolutamente classica, assolutamente eroica, assolutamente realistica, seguendo quei canoni che, negli anni Settanta, erano decisamente ineludibili e soprattutto erano richiesti e attesi dal pubblico di allora. La scelta della Marvel dev'essere stata del tutto semplice. Più sofferta, forse, è stata invece la scelta della Dark Horse di continuare in quella direzione. 
Diciamo questo in virtù del fatto che proprio la Dark Horse, dopo “soli” dieci anni dall'acquisizione dei diritti, ha deciso appunto di compiere un vigoroso cambio di rotta proponendo per la prima volta una nuova serie dedicata a Conan che si discosta totalmente dallo stile grafico delle precedenti: parliamo di Conan Il Barbaro, serie bimestrale pubblicata dalla Panini il cui primo numero è uscito a marzo di quest'anno, illustrato dalla bravissima Becky Cloonan in uno stile che di realistico non ha assolutamente nulla: invece, il tratto della disegnatrice è totalmente diverso, infallibilmente fumettoso: una scelta inedita per Conan ma non, naturalmente, per il genere: opere di gran lustro hanno già consegnato il genere dell'heroic fantasy, o dello sword & sorcery, a matite diverse, innovative, moderne. Il nome di Kentaro Miura e del suo Berserk salta subito in mente, ma non è l'unico.
Francamente, sposiamo fino in fondo questa scelta. Ciascuno si immagina Conan come meglio crede, e sdoganare il personaggio dal cappio dei canoni classici del realismo a tutti i costi equivale a levare il tappo da una bottiglia di creatività pronta ad esplodere. Sono già tanti gli artisti che si sono imbarcati in questa avventura editoriale, perchè dopo il turno di Becky Cloonan sarà la volta di artisti del calibro di James Harren, Vasilis Lolos, Declan Shalvey e Massimo Carnevale.
Una scelta curiosa, ma che sottolinea ancora di più l'importanza di questo progetto, è che a fare da contraltare alla rivoluzione grafica, l'impianto narrativo verrà mantenuto nella più totale tradizione: la sceneggiatura è affidata infatti a Brian Wood, che si manterrà saldo al timone per tutti i numeri della serie, il quale ha invece ricalcato alla perfezione le scelte stilistiche di chi lo ha preceduto, nella serie precedentemente edita da Dark Horse. Il che è un bene, perchè la continuità narrativa potenzia ulteriormente l'effetto della novità dei disegni. 
Conan si è cambiato d'abito, quindi, ma rimane sempre il glorioso spargitore di sangue che conosciamo tutti bene. Dateci un'occhiata, per Crom: vi piacerà.

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Gabriele Bianchi

Lettore, giocatore, conoscitore di cose. Storico di formazione, insegnante di professione, divulgatore per indole. Cercatelo in fiera: è quello con la cravatta.

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