Cultura e Società

Salone del Libro, casa editrice Altaforte estromessa

Una scelta nata dalle polemiche di questi giorni

Sotto richiesta del Comune e della Regione, le associazioni che organizzano il Salone del Libro di Torino hanno ieri reciso il contratto con la casa editrice Altaforte in quanto vicina al partito di matrice neofascista Casapound.

Il Salone del Libro di Torino sceglie Birenbaum

Indipendentemente dai vostri interessi riguardanti libri e politica, nel mondo del web era praticamente impossibile ignorare le vicissitudini di questi giorni al Salone del Libro. Tutto è cominciato quando Francesco Polacchi, fondatore della casa editrice Altaforte, si è dichiarato ‘fascista’ durante un programma radiofonico. La sua partecipazione al Salone del Libro, dunque, è stata molto criticata, tant’è che molti editori hanno voluto contrastare questa scelta in diversi modi: Zerocalcare non voleva più partecipare all’evento, mentre la scrittrice Michela Murgia ha trovato ancora più motivazioni per partecipare in quanto “non avrebbe mai lasciato la fiera ai fascisti”.

Halina Birenbaum, superstite e testimone dell’Olocausto, aveva dichiarato che non sarebbe entrata al Lingotto (dove si svolge l’evento) se la casa editrice Altaforte avesse avuto uno stand al Salone, e avrebbe tenuto la sua lezione fuori. La presa di posizione della Birenbaum ha fatto prendere la scelta decisiva all’organizzazione; infatti sul profilo Facebook del Salone del libro si legge “Siamo d’accordo con la Regione Piemonte e il Comune di Torino, che ci hanno chiesto di revocare l’ammissione della casa editrice Altaforte: tra le ragioni di una testimone attiva dell’Olocausto e quelle di Altaforte è necessario far prevalere le prime”.

La maggior parte degli autori che si erano rifiutati di partecipare al Salone del Libro hanno conseguentemente cambiato idea, infatti la casa editrice BAO Publishing annuncia: “Alla luce della decisione del Salone Internazionale del Libro di Torino di ieri sera, siamo lietissimi di annunciare che tutti gli ospiti originariamente previsti allo stand BAO, compresi quelli che avevano espresso il desiderio di non partecipare più a questa edizione del Salone (incluso (Z)Zerocalcare), ci saranno come previsto originariamente”.

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Enrico Natalini

il suo DNA è composto al 100% di cultura trash e underground. Che siano libri, film, fumetti, serie tv, spettacoli teatrali, mostre o televendite è un segugio per tutte quelle chicche che sopravvivono all'insaputa del mainstream. Di lui dicono che è come un cartone animato, non ha capito bene se sia un complimento o meno, ma a lui piace.

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