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Robocop: la vittoria degli anni 80

Con la nostra recensione “Old Boy”, il remake di Spike Lee, avevamo cercato di rispondere alla domanda “Perché fare il remake di un film riuscito? “ (potete trovare qui l'articolo) e avevamo anche esplorato il tema “adattare una pellicola per una cultura differente può danneggiarla?”.
Con Robocop la questione è un'altra: riadattare una pellicola per adulti a un prodotto per giovani ragazzi può rovinare il plot?
La risposta è si.
Facciamo prima un passo indietro: è il 1987 quando Paul Verhoeven porta nelle sale Robocop non solo una pellicola action ma un'opera di satira e fine ciniscmo.
Verhoeven ci trascina in un futuro distopico dove la criminalità la fa da padrona e dove solo il sangue può fermare il sangue.
Ora facciamo un esperimento e applichiamo la frase appena scritta ovvero “il regista ci trascina in un futuro distopico dove la criminalità la fa da padrona e dove solo il sangue può fermare il sangue” a una pellicola del 2014 PG13.
Abbiamo appena usato questo mini riassunto per un film che è già al cinema, cosa ci possiamo aspettare? Analizziamola pezzo per pezzo.
Ci trascina in un futuro distopico: il regista farà un largo uso di effetti speciali, vedremo enormi città in rovina e immagini di guerriglia fra robot, esplosioni e futurismi in cg.
Dove la criminalità fa da padrona: terrorismo, annunci televisivi che mostrano altre esplosioni e un chiaro nemico da abbattere.

1392076028 Robocop 2014

Solo il sangue può fermare il sangue: pugni, colpi e persone tramortite. Con la criminalità ci vuole la brutalità di un pugno in faccia, di una scossa elettrica “potenzialmente letale” e di qualche percossa “gag”.
Abbiamo praticamente descritto Iron Man, ora continuiamo il nostro esperimento applicando la stessa frase a una pellicola anni 80, una come Robocop.
Ci trascina in un futuro distopico: il regista ci mostra una versione alterata e satirica della realtà, quasi di denuncia attraverso piccoli gesti quotidiani, pubblicità televisive, gesti e modi di pensare considerati normali nella pellicola ma orrendi da un punto di vista umano. Violenza e disperazione mostrati come routine. 
Dove la criminalità la fa da padrona: il regista ci mostrerà violenza nelle strade vicoli stretti e bui dove maniaci e pervertiti fanno del male al cittadino, anche esso corrotto e non più innocente. Nessuna redenzione per il carnefice, sadico e creato da una società marcia.
Solo il sangue può fermare il sangue: scontri vinti con disperazione, atti di violenza gratuiti e brutali ripagati con la stessa moneta. Sangue, stupri e torture bloccati da uccisioni ciniche che portano l'eroe a diventare vigilante. 
Queste sono e differenze, questi sono i motivi per i quali Robocop non ci è piaciuto. Alcuni spettatori più “casual” potranno dire che paragonare le due pellicole è solo una perdita di tempo, il remake intrattiene e tanto basta.
Invece non è così: Robocop è proprio il tipo di film che deve essere paragonato con la sua versione “originale”  a scopo didattico e divulgativo.
Perchè ci mostra chiaramente i cambiamenti stilistici, le decisioni imposte dalle major per vendere, i cambiamenti forzati per poter ricevere il PG13, insomma tutti “i consigli” dall'alto che normalmente un regista dovrebbe ignorare o almeno trattare.
Lo stesso farcire il cast di attori di un certo spessore senza mai però fargli rivestire un ruolo cruciale ci è parsa una scelta maliziosa, intrapresa quasi solo per ampliare ancora di più il pubblico in sala.
Se non vi interessa minimamente di buchi di trama, imprecisioni e di pellicole anni ottanta il nostro consiglio è di correre al cinema, Robocop, tra esplosioni e gag, vi intratterrà sicuramente.

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Commenti

  1. Gag? GAG? D:
    In Robocop la ‘gag comica’ è quando il presidente della OCP licenzia il direttore dei programmi (che Robocop non poteva arrestare in quanto dirigente OCP) e Robo ringrazia e lo ammazza. Non scenette ridicole alla Ironman 3…

  2. Non sono d’accordo con nulla di ciò che hai scritto.. Il film funziona benissimo e non solo non è per nulla una brutta copia dell’originale come è successo in altri casi (Nightmare o Venerd’ 13) ma ha una propria identità per nulla gratuita e assolutamente funzionale all’idea di un futuro molto probabile in cui la tecnologia la fa da padrone sull’umanità e sull’idealismo (come nelle scene di Teheran).

    Il PG13 non è l’unico modo per fare un buon film spesso si riesce ad essere crudi e violenti mostrando parti anatomiche perfettamente integrate in una struttura cyborg che risultano essere molto più “forti” di tremila schizzi di sangue splatter.

    Il film è bello andatelo a vedere

  3. Non l’ho ancora visto… ma mi è bastato il trailer per essere d’accordo con l’articolo.. E’ ovvio che lo vedrò sicuramente. Anche Atto di forza, si bel film, ma preferisco 20 volte quello vecchio. Mi ricordo che fantasticavo su come potesse essere robocop se avesse potuto muoversi come terminator.. era meglio non scoprirlo..

  4. 1)É nero
    2)Ha l’aspetto di un cyber Ninja
    3)Ha le mani umane
    Non è Robocop.
    Poi il film può anche essere bello ma comunque non è robocop.

  5. Io mi sento quasi quasi di difenderlo, perchè a mio parere è uno dei pochi remake ben fatti. Il primo è un gradino sopra e non si discute, però devo dire che questo mi è piaciuto: mi ha tenuto sulle spine anche conoscendo già a memoria la trama. Perchè comunque, non avrà sangue e parolacce, però a modo suo è più inquietante del suo predecessore: la scena descritta da massimiliano è agghiacciante a mio parere, anche per la reazione di murphy; e i vari ritocchi al suo cervello per modificarne il carattere non sono tanto più simpatici…. Il film è meno violento e volgare ma molto più cupo e per certi versi disturbante. Io, da fan dell’originale, lo consiglio.

  6. Il film mi é piaciuto, anche se ammetto mi sarebbe piaciuto molto di piú se non avessi visto il primo Robocop. Impossibile evitare similitudini e parallelismi con il predecessore. Tuttavia questo remake affronta le vicissitudini dell’agente Murphy in maniera diversa rispetto al suo predecessore, concentrando l’attenzione su aspetti che nel film dell’87 vengono accennati o poco sviluppati. Non voglio scendere nel dettaglio per il rischio spoiler, ma vorrei quasi sbilanciarmi dicendo che questo Robocop (2014) riscrive e approfondisce temi presenti nel suo predecessore ma appena abbozzati (come la relazione di Murphy con la sua famiglia o la consapevolezza della sua stessa condizione a seguito dell’incidente). Assolutamente interessante e assolutamente da vedere.

  7. Sinceramente io non sono d’accordo con quanto scritto. A mio avviso il remake non era strettamente necessario. Sono molti gli errori di sceneggiatura e le gag sono pochissime (non che ce ne fosse bisogno). Diciamo che parte bene e finisce con l’essere un blockbusterone in cui non viene messo in luce il rapporto tra l’uomo e la macchina. La nota molto positiva è che viene finalmente raccontata la genesi di un eroe come accadeva in Matrix. Il protagonista si trasforma nell’eroe solo negli ultimi 5 minuti di film perchè il vero RoboCop è quello che si vede alla fine, non il coso nero dell’inizio.
    Un film sicuramente buono ma non necessario 🙂

  8. è un bellissimo film, non lo si può paragonare al “vero” robocop, sono cambiate troppe cose, il primo era molto più macabro, un film del genere oggi non lo avrebbero mai fatto uscire nelle sale. Mi piace per la genialità nel costruire Murphy, pendavo che gli lqasciassero qualche pezzo in più. è un film che merita.

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