Site icon Orgoglionerd

Risposte agli Otaku: Fairy Tail troppo simile a One Piece?

Risposte agli Otaku: Fairy Tail troppo simile a One Piece? thumbnail
Ciao Monica

Sono Diego, un ragazzo che si ritiene ad un passo dall'essere un vero otaku
compulsivo e volevo un tuo parere su di una questione che mi è venuta a toccare
solo in tempi recenti.
Da anni oramai leggo il manga One Piece, che sinceramente trovo davvero
fantastico (tanto che più di una volta mi è saltato in mente di imbarcarmi su
una nave qualunque) ma solo recentemente sono venuto a toccare un altro manga.
Mi spiego meglio, sono un assiduo giocatori di gdr testuali online, quelli che
vengono definiti play by chat per intenderci, e durante l'ultimo lucca comics
ho trovato degli amici che mi hanno consigliato di iscrivermi ad un gdr online
con ambientazione ispirata al manga Fairy Tail. Non metterò qua il nome per
evitare pubblicità alla land.
Il fatto è che essendomi avvicinato alla land, e piacendomi essa molto, mi
sono anche avvicinato al manga che ho iniziato a leggere, anche questo lo trovo
molto bello, ottimo disegno, belle storie e quella vena di umorismo e
leggerezza che ho trovato nel mio adorato One Piece.

Su internet ho trovato però varie critiche e discussioni nei forum che
sostengono che Hiro Mashima abbia creato un prodotto che è troppo simile a
quello di Eiichiro Oda per non esserne una scopiazzatura, io personalmente non
sono d'accordo. Hanno dei punti in comune è vero, e la formula funziona proprio
per questo a mio dire.

Tu cosa ne pensi? Credi che sia una cosa fatta in malafede oppure una
coincidenza?
Ma sopratutto, ritieni che la discussione sia importante quando il risultato
sono due manga così ben fatti e piacevoli da leggere?
 […]
E anche quest'anno la Lucca Comics and Games è arrivata e trascorsa in un attimo!
Per quanto mi sia divertita e, insieme ai miei compagni della redazione, abbia vissuto un sacco di mirabolanti avventure, in questi pochi giorni intensi, è giunto il momento di tornare alla mia cara rubrica.
Questo mese risponderò a Diego che, come potete vedere, pone sotto i riflettori alcune riflessioni che si fanno spesso e che sono argomento di lunghe discussioni.
Le domande che mi sono state poste mettono inoltre in evidenza una questione abbastanza fondamentale riguardo i diversi approcci nei confronti di con una realtà come quella del manga.
Come molti di voi già sapranno il fumetto giapponese si divide in generi, che si basano sul target cui le storie si rifanno. Ogni “tipo” ha delle caratteristiche ricorrenti sai nello stile grafico sia per quanto riguarda scelta di personaggi e sviluppo della trama, in base ai quali siamo in grado di riconoscerli.  Proprio per questo, in primo luogo, non dovrebbe stupirci che molte opere proposte si somiglino; non voglio certo dire che sia il caso di accettare senza battere ciglio la banalità, bisogna sempre cercare qualcosa che stimoli la nostra mente, ma d'altro canto essere iper critici preclude la possibilità di gustarsi manga semplici disegnati con passione.
Ma passiamo al caso specifico: Hiro Mashima e il suo Fairy Tail.
Dopo il pauroso flop di Rave, di cui ora come ora non c'è proprio bisogno di parlare, il pubblico si è agitato sulla sedia quando è arrivato in Italia il nuovo manga dello stesso autore. Lo scetticismo era imperante, ma visto che siamo fondamentalmente creature molto curiose ci siamo arrischiati a leggere i primi numeri…. O almeno è quello che ho fatto io.
Mi sono trovata davanti una storia abbastanza piacevole e personaggi simpatici -sono partite subito le classifiche per i preferiti-  per cui, mentre lo scetticismo scemava, si cominciava a farsi catturare dagli avvenimenti. Si è tirato quindi un sospiro di sollievo, invece che lanciare i volumi fuori dalla finestra.
È indubbio che Mashima abbia molto in comune con Oda, dallo stile ad alcuni elementi narrativi, ma ritengo che non sia un fatto così assurdo, che non ci si sarebbe mai potuti aspettare. A parte il fatto che entrambi sono dichiaratamente influenzati dal lavoro di Toriyama, lo stesso Oda ha creato un mondo che da numerosi spunti, spunti raccolti generosamente dall'autore di Fairy Tail per migliorare il proprio operato. Dai romanzieri ai registi, non è mai stata una sorpresa che si venga ispirati da chi ha creato prima di noi, in un certo senso fa parte del percorso formativo di ogni artista. In questi casi non si può mai parlare di  coincidenza, perché durante il processo creativo si fanno spesso ricerche volte a stimolare la fantasia e a dar da mangiare all'ispirazione; nessuno lavora con il paraocchi, soprattutto in una realtà come quella del manga giapponese, in cui magari nuovi mangaka sono vecchi allievi di artisti già molto conosciuti.
È indubbio che non ci troviamo davanti ad un'opera originale e innovativa, tuttavia se Mishima avesse semplicemente copiato delle soluzioni da Oda senza metterci del suo, credo il risultato sarebbe stato un manga un po' più triste e meno sentito.
Quello che io dico in conclusione, rispondendo all'ultima domanda di Diego, è che solitamente fare un processo alle intenzioni è inutile e poco intelligente. Sono sempre stata dell'idea che nel momento in cui un prodotto ha la capacità di affascinarti e commuoverti valga la pena di essere letto, attribuendo il giusto peso al fatto che sia stato fortemente influenzato da un'altra opera già esistente. Se poi si arriva a livelli di plagio, o di imbarazzante “scopiazzatura” allora sì che ci si può risparmiare la perdita di tempo.
Ma non ritengo sia questo il caso.
Mi aspetto ora che vi scateniate con le vostre opinioni, forza forza fatevi sotto! Se volete inviarmi una domanda: redazione@orgoglionerd.it ! 
See you space cowboy
Exit mobile version