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Resident Evil HD Remastered: ci avete giocato?

In questo ultimo periodo sono tante le software house che si cimentano nella difficile prova di riportare sulle console di nuova generazione vecchi capolavori videoludici. Questo è indubbiamente il caso di Capcom,il famoso sviluppatore Giapponese, che nel mese di Gennaio ha rilasciato sui diversi store, tra cui: Xbox Live, Steam e PSN, una nuova versione digitale e rimasterizzata del celebre ResidentEvil, considerato dalla critica e non solo il capostipite del genere survival-horror.
Sono sicuro che la maggior parte di voi lettori conosce la famosa serie di Resident Evil. Ma procediamo con calma ed ordine.
Resident Evil HD Remaster racconta la stessa identica storia narrata nella vecchia versione, uscita originariamente nel lontano 1996.Il tutto, quindi, si svolge nei pressi di una vecchia cittadina: RaccoonCity durante l'anno 1998. A seguito d'improvvise sparizioni e strani incidenti, il Dipartimento di Polizia della città invia il team dei reparti speciali B.R.A.V.O. a indagare. Purtroppo però tutti i membri di codesto gruppo spariscono e di conseguenza il caso viene assegnato a una nuova squadra denominata A.L.P.H.A. 
Il gruppo A.L.P.H.A durante delle ispezioni viene attaccato da cani inferociti e solo quattro agenti del team riescono a scappare e rifugiarsi in una vecchia villa. L'antica dimora di proprietà di Lord Oswell e E.Spencer nasconde al suo interno laboratori segreti , in cui una compagnia dal nome Umbrella Corporation esegue degli esperimenti su nuovi agenti patogeni letali e nuove armi biologiche. Dopo un inaspettato incidente chimico,il terribile T-virus infetta tutta l'area interna ed esterna della villa, trasformando qualsiasi essere vivente in zombie o in mostri aggressivi assetati di sangue.
Una volta avviato il gioco oltre a personalizzare le impostazioni grafiche e il livello di difficoltà, potrete anche scegliere uno dei due agenti disponibili con cui affrontare tutta l'avventura: Chris Redfield e Jill Valentine, ognuno con delle abilità uniche e un inventario d'armi personale. Ovviamente la scelta del personaggio non andrà a modificare la trama che seguirà Resident Evil.
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Tutto sommato la struttura del gameplay è rimasta invariata,come sono rimaste immutate le inquadrature delle telecamere in stile cinematografico, che aumentano indubbiamente la tensione nel giocatore. Infatti non sapere che cosa potrebbe esserci dietro ad un angolo o dietro ad una porta spinge l'utente a tenere sempre alta la concentrazione.
Assieme al personaggio scelto potremmo gironzolare su e giù per tutta la villa, andando alla ricerca di nuovi indizi che potrebbero aiutarci nella risoluzione finale del caso. Durante le indagini, incontremo diversi mostri e zombie che dovremo combattere cercando di uccidere, utilizzando le poche armi a nostra disposizione. Inoltre per completare alcuni obiettivi sarà necessario risolvere dei divertenti e complessi enigmi.
In ogni modo Resident Evil HD Remaster non si differenzia di molto dalla vecchia versione, però bisogna sicuramente sottolineare il buon lavoro compiuto dai grafici di Capcom che, non si sono limitati a compiere dei semplici ritocchi, ma hanno saputo ottimizzare in maniera  positiva la vecchia grafica. Di fatto sono state inserite nuove texture, tutte in alta definizione, per i personaggi e gli scenari di gioco che rendono tutto molto più bello dal punto di vista estetico. Un grande lavoro è stato svolto anche per le animazioni, che permettono ai personaggi di muoversi con movimenti meno rigidi e più fluidi.
Il gioco supporta una risoluzione in Full HD a 1080p e gira a circa 30 frame al secondo, un buon risultato essendo soltanto una rimasterizzazione di un vecchio gioco.
Lo sviluppatore giapponese Capcom, non poteva fare di meglio per migliorare e riportare sulle console new-gen, un vecchio ma grande capolavoro videoludico come Resident Evil.Se siete dei fan del genere survival-horror o semplicemente vi è venuta voglia di giocare a uno dei titoli che ha fatto la storia dei videogame, vi consigliamo assolutamente di acquistarlo.

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Commenti

  1. Giocai la prima volta il remake di Resident Evil su GameCube, nel 2002. Onestamente sono curioso di sapere QUANTO è diversa la grafica da GameCube a PC, adesso che ne hanno fatto anche una versione HD

  2. Quello che più mi auguro è che ci sia un buon numero di enigmi e di rompicapo,perchè a stare sempre lì a sparare a zombie, francamente,dopo un pò ci si annoia. Ricordo che proprio per gli enigmi mi piacque questo gioco,non certo per le sparatorie.

  3. Il primo episodio di Resident Evil rimarrà di certo nella storia. Non si tratta solo di sparare a casaccio, e a più non posso, a qualche zombie. Mi ricordo ancora quando gli zombie assomigliavano a grossi cubi capaci di muoversi su di uno schermo, ma mi ricordo anche dell’adrenalina e l’ansia di non sapere (come dite nel testo), cosa ci si aspettava dopo ogni passo, a causa dell’inquadratura. Mi ricordo di quanto potesse rivelarsi difficile (a meno di ausilio di una guida), capire come e quando fare certe cose, come e quando tenere o buttare certi oggetti. La difficoltà nel vedere un inventario non certo chilometrico (come, invece, si vede oggi), di non avere molte munizioni e di come, di conseguenza, fosse davvero difficile sopravvivere. Un vero e proprio survival – horror

  4. E’ verissimo Gianluca,mi hai fatto tornare alla memoria quegli “atroci dilemmi”se tenere o lasciare nella cassa alcuni oggetti.,una mia strategia consisteva nel portarmi appresso sempre le”erbe mediche combinate”(tattica non sempre felice…),avevo sempre timore di essere ferita perchè quando uno zombie ti afferrava era difficile staccartelo di dosso,senza contare che ti toglieva anche molta energia. Per quanto riguarda l’adrenalina, mi saliva ai massimi livelli quando aprivo le porte! ve le ricordate le porte quando si aprivano??? come mi mancano!!!

  5. Sai Sophia, più che delle porte la mia paura era di svoltare un angolo o,anzi di fare un qualunque passo. A molti, ed all’inizio anche a me devo dire, quel tipo di inquadratura mi dava molto fastidio. Poi però capisco che è servita per dare più pathos. La mia strategia di gioco è (sottolineo è perché, ogni tanto, ho la fortuna di giocarci), quella di occupare giusto un paio di slot per le erbe medicinali. Purtroppo non sai mai cosa portare e cosa no, senza contare il fatto che basta poco per vedere la propria vita diminuita.

  6. Come darti torto Gianluca? l’abilità consisteva anche il quello,nel saper gestire munizioni,erbe e nella giusta intuizione di portare nell’inventario gli oggetti giusti per le giuste occorrenze. Un’alta cosa che ricordo con piacere era la smania che avevo di salvare sempre la partita appena mi trovavo nei pressi della stanza di salvataggio e se per disgrazia mi mancava il nastro mi assaliva l’ansia..! mitica la macchina da scrivere! Quante emozioni forti che ho provato. Ci ho letteralmente temprato il mio carattere con questo gioco! Ah mamma mia,era un capolavoro otto ogni punto di vista! dopo Resident Evil Nemesis non ho più trovato nessun altro gioco capace di emozionarmi così tanto.

  7. Ti capisco bene Sophia! Era difficile giocarci, dopotutto. Ora invece, gli sparatutto o i survival horror, a parte qualche eccezione (anche recente), hanno subito una sorta di involuzione. Non c’è più la preoccupazione di dover salvare sempre la partita, o peggio, di dover cercare degli oggetti che ti permettano di salvare il game. E questo è un peccato. Quando parla di Resident Evil, mi prende sempre tanta nostalgia!

  8. Proprio così Gianluca,gli ultimi capitoli della suddetta saga mi hanno lasciato un po l’amaro in bocca,parlo soprattutto del quinto e del sesto capitolo,belle le ambientazioni come sempre,la grafica sempre più migliorata a ogni capitolo,ma li ho trovato un po deludenti dal punto di vista della giocabilità. Evidentemente le idee migliori le hanno tutte messe nei primi tre (ma sì anche il quarto è carino,perchè no?!) capitoli.Di recente invece ho portato a termine The evil within che mi è piaciuto più per le ambientazioni che per altro.,secondo me Shinji Mikami in questo nuovo lavoro ha esagerato nel distribuire boss a ogni livello,rendendolo un pochino troppo estenuante per i miei gusti. In ogni modo,è sempre bello rigiocare ai cari primi capitoli di Resident. Anche io come te ho la possibilità di rigiocarci (tempo permettendo),non stancano mai. Hai ragione tu,se ne sentiamo la nostalgia è perchè sono i migliori e rimarranno nella storia dei videogiochi.

  9. Assolutamente vero Sophia! Spesso si ha nostalgia dei giochi che ci hanno accompagnato da piccoli ( o adolescenti), ma non è un mistero che Resident Evil abbia segnato la storia, incominciandone un’altra. E questo vorrà pur dire qualcosa no? 😉

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