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Rebel Moon – Parte 1: Figlia del Fuoco, mettiamoci tutto | Recensione

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Cr. NETFLIX ©2023

Rebel Moon sulla carta si presenta come un progetto estremamente ambizioso. Lanciare un franchise da zero, senza basarsi su contenuti precedenti (se non come ispirazione, come vedremo) o adattamenti da altri media è una follia di quelle che poteva concepire George Lucas a cavallo degli anni ’80. Ma Zack Snyder con il suo Rebel Moon ha voluto provarci fino in fondo e fra pochi giorni su Netflix arriverà la prima parte di questo progetto. Noi l’abbiamo vista in anteprima e possiamo portarvi per mano in questo universo con la nostra recensione…

Di cosa parla il film Netflix Rebel Moon – Parte 1: Figlia del Fuoco?

L’universo è in uno stato di agitazione. Dopo una lunghissima era la stirpe reale del Mondo Madre si è bruscamente interrotta, con l’uccisione dei sovrani. Il potere è passato al Reggente Belisarius che domina i pianeti con il pugno di ferro, attraverso il suo esercito. Ma tutto questo è lontano da Veldt, una luna ai confini dell’universo, dove trova dimora un insediamento di contadini.

Qui si trova Kora, una donna che ha rinunciato alla sua vita passata, lasciandosela alle spalle, scegliendo la tranquillità dei campi e della sua piccola comunità. Questo però non può durare davvero. La caccia alle piccole sacche di ribelli portata avanti dal Mondo Madre arriva fino a Veldt e travolge la vita dei contadini. Per salvarli Kora dovrà riportare a galla il suo passato, partendo per una missione di reclutamento che prepari al grande scontro all’orizzonte…

Rebel Moon - Parte 1: Figlia del fuoco | Trailer ufficiale | Netflix Italia

Rebel Moon ci porta subito all’interno di un mondo gigantesco. Siamo trascinati immediatamente in universo narrativo formalmente nuovo, di cui dobbiamo imparare le regole e conoscere i personaggi. E almeno in una prima fase lo fa discretamente bene, guidandoci passo passo. Dopo un prologo di esposizione abbiamo tutto il tempo di digerire le informazioni necessarie e assimilarle passo passo.

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Concluso il primo atto però, tutto prende una accelerata, dandoci un effetto di disorientamento indesiderato. Le informazioni si accumulano rapidamente, mostrandoci una serie di sequenze sempre più rapide, di cui risulta difficile tenere traccia. Ad aiutarci c’è il fatto che conosciamo l’archetipo di questa storia e quindi riusciamo a seguire il filo anche quando non è così esplicitato, ma il film sfrutta questa “sponda” più del lecito.

L’ispirazione dichiarata

Cr. Clay Enos/Netflix © 2023

Per gran parte dello sviluppo di Rebel Moon, prima ancora che avesse un titolo ufficiale, lo si descriveva come “lo Star Wars di Zack Snyder“. Questo perché in effetti lo spunto iniziale del film era proprio come spin-off della saga di Lucas, molto prima del rilancio sotto Disney. E questa influenza si sente, tanto che è stato difficile non iniziare il riassunto qui sopra con “È un periodo di guerra civile. Navi spaziali Ribelli, colpendo da una base segreta…“.

Ma Rebel Moon non ricorda Star Wars solo perché è una storia di ribelli che lottano contro un Impero Galattico (con un nome e una storia differente) in giro per una galassia lontana lontana. Questo legame si percepisce anche nel riprendere quello stesso equilibrio tra fantascienza e fantasy che caratterizza la space opera. Perché nonostante le astronavi, i pianeti, le pistole laser, ci troviamo davanti a una storia che ha più di un debito con il tipo di narrazione con cavalieri, draghi e taverne.

Ma ancora di più, in Rebel Moon Zack Snyder è andato a scavare e recuperare le stesse influenze di Star Wars. Questo film si ispira piuttosto chiaramente all’opera di Asimov così come a Flash Gordon, a John Carter e a Dune, ma allo stesso tempo prende a piene mani dal western e dal cinema di Akira Kurosawa. Basta anche la sinossi qui sopra per cogliere un chiaro richiamo a I sette samurai (e vi assicuriamo che nel film è ancora più evidente).

È un gioco che tutto sommato funziona, ma che si tira un po’ troppo in là. Non perché ci sia un problema di originalità, quanto di prevedibilità. Quel tipo di storie sono ormai parte di noi e basta riconoscerne le caratteristiche per farsi un’aspettativa precisa di ciò che succederà. E Rebel Moon non fa nulla per ribaltare questa prospettiva, tolto qualche debolissimo tentativo.

Zack Snyder ha riempito Rebel Moon di tutto ciò che poteva (e anche di più)

Cr. Netflix ©2023.

Non serve leggere la storia produttiva di Rebel Moon per sapere che è un’opera che Zack Snyder si è portato dietro per anni, prima che approdasse finalmente a Netflix. È palese come l’abbia costruita con cura, tornandoci periodicamente a rifinirla, aggiungere, decorare, arricchire, approfondire, studiare… E in tutto questo ha purtroppo perso la prospettiva da esterno.

Se in tanti aspetti Rebel Moon è simile a Star Wars, uno in cui si discosta è la semplicità. Il primo (o quarto, vedete voi) capitolo della storia di Lucas era una classica storia del giovane eroe chiamato a sconfiggere il tiranno. Il grande universo narrativo che è venuto dopo ancora non ci veniva davvero presentato, se non con qualche accenno (chi si ricorda la mitica “guerra dei quoti“?).

E se Rebel Moon inizia la sua corsa seguendo questo approccio, da un certo punto in poi allarga la prospettiva bruscamente, con un’immensità di contenuto. Questo però arriva addosso allo spettatore senza la dovuta costruzione, senza fare quindi un vero world building. Ed è un peccato perché alcuni di questi mondi sarebbero bellissimi da vedere costruire.

Non aiuta in tutto questo una sceneggiatura intagliata alla grossa. Assistiamo a scambi di una pomposità estrema, che richiedono davvero uno sforzo intenso per mantenere la sospensione di incredulità. E questo vale anche per alcuni passaggi dal punto di vista visivo, dove lo stile esagerato di Snyder sfugge di mano al regista, pattinando sul filo della parodia. Senza contare che a tratti è un po’ troppo evidente che si tratta di un prodotto (in parte) televisivo.

Rebel Moon ci ha incuriosito ma non siamo in vero hype

Cr. Netflix ©2023.

C’è un punto che accomuna questo film con una delle sue influenze, ovvero Dune, nello specifico l’ultimo adattamento di Denis Villeneuve. Proprio come questo infatti, anche la pellicola di Snyder è dichiaratamente una Parte 1. E questo si sente.

Per quanto ci sia un impegno nel costruire una storia soddisfacente che non faccia sentire questa prima parte davvero tronca, si percepisce che Rebel Moon – Parte 1: Figlia del Fuoco è una grande preparazione ad altro.

Arrivati alla fine del film quindi, dovremmo essere già con gli occhi puntati verso il futuro. Dovremmo uscire dalla sala (o dalla piattaforma) avendo già fatto i conti di quanti giorni ci separano dal 19 aprile, quando su Netflix arriverà Rebel Moon – Parte 2: La sfregiatrice. Purtroppo però, anche per le ragioni di cui sopra, non è così, non c’è quell’hype che dovrebbe esserci.

Siamo sicuramente curiosi di vedere dove andrà a finire questa storia e se nella sua seconda parte ci sarà spazio per approfondire tutto quanto rimasto solo accennato qui. Ma ci si ferma qui. Ed è un peccato, perché l’ambizione di Rebel Moon era evidentemente più alta di così.

Rebel Moon – Parte 1: Figlia del Fuoco arriverà su Netflix il 22 dicembre.

I Sette Samurai (1954)
  • The disk has Italian audio and subtitles.
  • Mifune,Shimura,Tsushima (Attore)
  • Audience Rating: NR (Non valutato)
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