I quasar sono oggetti stellari molto strani: nonostante siano nuclei galattici molto distanti da noi, quando vennero scoperti, nel 1960, vennero scambiati per delle stelle a causa della loro incredibile luminosità, dovuta ad una fortissima emissione di energia dal nucleo.
Il protagonista della storia di oggi è proprio il primo quasar scoperto: 3C 273, nella costellazione della Vergine, fu scoperto da Allan Sandage all’inizio degli anni sessanta ed è il primo quasar mai osservato, nonché il più brillante: con una magnitudine apparente di circa 13, dista 2.44 miliardi di anni luce dal nostro pianeta.
Dopo quasi cinquant’anni, tra Luglio 2017 e Maggio 2018, è stato finalmente possibile studiare le nubi di gas che si muovono attorno al buco nero, nucleo della galassia, al Very Large Telescope Interferometer (VLTI) in Cile, usando Gravity, uno strumento in grado di mettere insieme i dati dei 4 più grandi radiotelescopi terrestri.
Lo studio, guidato da Hagai Netzer, della Scuola di fisica e astrofisica presso l’università di Tel Aviv, è stato pubbliCato su Nature, applica una tecnica chiamata reverberation mapping in modo poter ricostruire il moto delle nubi di gas e quindi la massa del buco nero attorno al quale ruotano, a cui è direttamente collegato.
Il risultato? Le stime precedenti sono state confermate, dovrebbe avere una massa di circa 300 milioni di masse solari!
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