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Quando c’era Marnie: è questo l’ultimo film dello studio Ghibli?

È stata una lunga attesa.
Un'attesa che in Italia andrà avanti ancora per un po', almeno fino al 12 settembre, prima che finalmente l'ultimo film dello Studio Ghibli venga finalmente proiettato nei nostri cinema.
Ma nel frattempo noi l'abbiamo visto…
“Quando c'era Marnie” è stato diretto da Yonebayashi Hiromasa, ed è tratto dall'omonimo romanzo dell'inglese  Joan Gale Robinson. Alcuni cambiamenti sono stati apportati alla trama originale, tra cui spostare il luogo degli svolgimenti dall'Inghilterra al Giappone.
Anna è una ragazzina orfana di dodici anni che non sente di appartenere a nessun luogo. Non ha amici, passa le sue giornate da sola, disegnando. Odia se stessa per cui non riesce nemmeno a trovarsi bene con le altre persone.
Una parente che si occupa di lei, dopo un ennesimo attacco d'asma causato, pare, da stress, decide di mandarla da alcuni zii che abitano in un piccolo paese immerso nel verde, in questo luogo ameno e tranquillo.
Una pausa dal mondo? Un nuovo inizio?
Qui è attratta da una casa abbandonata, che popola anche i suoi sogni.
Sarà proprio in questa villa in cui non dovrebbe vivere nessuno, che farà amicizia con Marnie, una ragazza circa della sua stessa età con una cascata di boccoli dorati. La incontrerà tutti i giorni, all'inizio solo quando, nella palude,  si alza la marea.
Sarà il loro segreto. 
Anna, che non aveva mai avuto un amico, scoprirà quanto può essere prezioso e importante un legame di questo tipo, per se stessa e per la sua crescita personale. 
Ma ci sono altri segreti legati a quella ragazzina straniera, segreti e racconti a lungo dimenticati che torneranno alla luce in un'estate.
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Questa nuova opera animata ha la delicatezza e la ricercatezza propria delle opere dello Studio Ghibli.
Solitudine, difficoltà di crescere senza punti di riferimento, la ricerca del sé, tutti temi trattati senza appesantire eccessivamente l'animo dello spettatore.
Un'amicizia complicata che lenisce le ferite da abbandono che non si cancellano facilmente, che dà il coraggio per affrontare le proprie paure. Anche quelle radicate più in profondità.
Trovare la forza di perdonare i tradimenti e le ingiustizie che la vita ci pone davanti, a volte non possiamo proprio farlo da soli. 
In alcuni casi è avendo a che fare con gli altri, che possiamo trovare dentro di noi ciò che serve per cambiare.
Non è il più memorabile tra i titoli prodotti dallo Studio che tanto amiamo, ma rimane comunque un prodotto di alta qualità, piacevole da guardare e con il quale sicuramente non si perderà del tempo.
La colonna sonora non è opera di Joe Hisaishi, storico compositore dello Studio, bensì da Marumatsu Takatsugu.
Il tema principale “Fine on the outside” è della cantautrice folk americana Priscilla Ahn. Dolce e triste, come l'atmosfera che pervade tutto il film.
È la prima volta che la canzone portante di una pellicola del Ghibli è stata scritta da una musicista non giapponese.
Diverse volte è stato annunciato che lo Studio Ghibli si fermerà per un po'.
Che sia davvero questo l'ultimo film?
Pensandoci si tende a guardarlo con un velo di malinconia. 
In ogni caso ringraziamo di cuore per tutte le emozioni che ci sono state regalate fino ad oggi.

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