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Prey, regista e protagonisti raccontano il prequel di Predator

Il regista Dan Trachtenberg, gli attori Amber Midthunder e Dakota Beavers, e la produttrice Jane Myers ci portano dietro le quinte del film

Cosa succederebbe se uno degli spietati cacciatori alieni di Predator atterrasse nella Nazione Comanche nel 1719, dove invece di Arnold Schwarzenegger con mitra ed elicotteri trovasse un gruppo di giovani guerrieri armati di frecce e tomahawk? Se volete conoscere la risposta piena d’azione a questa domanda, non potete perdervi Prey, il prequel di Predator in uscita su Disney+ il 5 agosto 2022. E mentre aspettato l’arrivo in streaming del film, potete scoprire qualche retroscena (da cui abbiamo rimosso gli spoiler, non temete) raccontatoci dal regista di Prey Dan Trachtenberg, dai protagonisti Amber Midthunder e Dakota Beaver, e dalla produttrice Jhane Myers.

Prey, il prequel di Predator raccontato dal team creativo

In una conferenza stampa moderata da Perri Nemiroff di Collider, abbiamo potuto confrontarci sul film girato da Dan Trachtenberg, al suo secondo lungometraggio dopo 10 Cloverfield Lane. Trachtenberg spiega di aver avuto l’idea per questo film poco dopo aver finito la sua opera prima, ma fra la fusione di Fox e Disney e la pandemia i suoi piani per girare il film sono andati un po’ più lunghi del previsto.

“Volevo creare un film davvero incentrato sull’azione, raccontato in maniera visuale. Ma non volevo fosse semplicemente un film divertente, volevo che avesse un significato” spiega. E quindi presto si è trovato a creare una “storia da underdog, come se fosse un film sportivo in cui la squadra meno quotata deve provare a vincere, ma nel linguaggio dei film d’azione”.

E racconta che il collegamento con Predator non arriva perché vuole esplorare necessariamente il passato della saga, né scrivere una storia di origine sugli alieni o qualcuno dei protagonisti. “Quando ero bambino non potevo vedere movie R-Rated, quindi mi sono fatto raccontare praticamente tutto Predator dai miei amici più grandi mentre andavamo a un torneo di karate. Mi hanno descritto una scena di combattimento fra Billy Sole [il personaggio di Sonny Landham, ndr] e il Predator su una cascata. Ma quella scena nella versione TV non c’era. Quindi ho voluto fare un film partendo da quello: non incentrato sugli eroi alla Schwarzenegger ma su quelli che di solito fanno solo da comprimari“.

Prey, il prequel di Predator non è un’operazione ‘nostalgia’

La comprimaria che diventa protagonista è Naru, interpretata in questo film da Amber Midthunder. Che racconta di aver pianto per la paura di dover affrontare un franchise impegnativo come Predator quando Dan Trachtenberg l’ha chiamata. Tra l’altro, Trachtenberg racconta che quando l’ha chiamata le ha fatto un indovinello del tipo “quale velivolo sceglieresti per volare al sicuro?”. E Midthunder non ha saputo dare la risposta alla Schwarzenegger: “The choppaaaa!”

“Ma oltre al nervosismo ho fatto fatica a immaginarmi il film. Nel copione c’erano qualcosa come 30 pagine di azione senza neanche una battuta, non riuscivo a visualizzarla. Ma quando poi siamo stati sei mesi in Canada, forse anche per il legame che si è creato per il fatto che le nostre famiglie fossero lontane per via dei lockdown, ho iniziato sentire questa storia come mia” spiega.

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Dakota Beaver, al suo esordio, interpreta il fratello di Naru Taabe. E spiega che “non conoscevo nessuno nell’ambiente, quindi non pensavo che avrei ottenuto il ruolo. Ma alla fine me l’hanno dato e ho imparato moltissimo. Mi sono stra divertito, davvero”. Prima dell’audizione aveva visto solo il primo film “ma poi li ho recuperati tutti ed sono tipo impazzito”.

Ma Dan Trachtenberg non si è preoccupato che gli attori non fossero dei super fan quanto lui, perché non voleva un film che fosse tutta nostalgia. “Volevo un film di sopravvivenza come Revenant o Gravity, e poi ho sempre avuto quest’idea per un western senza cowboy”. Ma i fan del franchise non rimarranno delusi: “Ci sono parecchi easter egg”. E il regista ce ne ha anche spiegato qualcuno, che però ci tratteniamo dal rivelare per evitare spoiler. Ma quando lo guarderete fate attenzione a dettagli su come i personaggi sono feriti, su come lottano. Ci sono tanti piccoli richiami al franchise.

Ma quando gli chiediamo se alcuni di questi easter egg potrebbero anche a servire per eventuali sequel del prequel, diventa monosillabico ed evita di rispondere.

Una storia dal DNA Comanche, curata nel dettaglio

Il genere di film che voleva Dan Trachtenberg e i produttori era chiaro da subito. Tanto che la pitch che hanno proposto a Fox aveva già titolo “Prey”, giocando sulla dualità che anche Predator ha ma facendo capire che il focus sarebbe stato su Naru, che non è una guerriera esperta ma un personaggio in crescita. Che non fosse ben addestrata e ben armata, ma che dovesse adattarsi alla situazione.

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E partendo anche da un accenno nel finale di Predator 2, Trachtenberg ha pensato che potesse essere interessante raccontare una storia incentrata sui nativi americani. Che usasse l’ingegno e le risorse pre-coloniali per combattere contro un alieno che invece ha sempre richiesto tutta la potenza di fuoco possibile.

Per la produttrice Jhane Myers, che è Comanche, l’accuratezza storica diventa importante per immergere il pubblico nella storia di quei luoghi. E per lei è stata “un’esperienza fantastica stare nella natura a girare, con oltre 40 notti di riprese notturne nei cinque mesi passati in Canada. Fin da bambina mi è sempre piaciuto stare all’aria aperta. E poi vedere le cerimonie, la lingua e il modo in cui i miei antenati vivevano è stato davvero splendido”.

Amber Midthunder, che è Sioux, spiega di aver dovuto lavorare un po’ per imparare a parlare in dialetto Comanche. “Ma il fatto che gli utenti su Hulu o Disney+ possano scegliere di vedere l’intero film doppiato in Comanche [mentre nella versione originale ci sono solo alcune scene, ndr] è davvero importante. Quando lo abbiamo mostrato nella Nazione Comanche tutti erano entusiasti di sentire vecchi modi di dire nella propria lingua”.

Dakota Beaver, forse anche perché al suo debutto cinematografico, ha detto che la prima volta che ha visto il copione in Comanche ha esclamato un “Dang!” ma poi si è sentito orgoglioso di raccontare una storia nella lingua della sua gente.

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Prey, il prequel di Predator offre tanta azione

Se l’accuratezza storica aiuta a rendere più realistica e umana la trama del film, per gli attori contribuisce anche a rendere migliore l’azione. Dakota Beaver spiega: “Ho chiesto al coordinatore degli stunt se potevo fare il più possibile delle scene d’azione e mi ha fatto fare davvero quasi tutto. Sono andato un sacco a cavallo, che è davvero cool. E poi ci siamo allenati con arco e frecce e con le armi tradizionali”.

Myers ci spiega che un bootcamp di quattro settimane ha addestrato tutti i protagonisti a usare le armi, cavalcare. E Trachtenberg spiega inoltre che essendo ad alta quota per molte delle riprese dovevano abituarsi anche a gestire il respiro. Amber Midthunder spiega però la scena più dura è quella dentro un fiume, “perché l’acqua era davvero freddissima. Però quando ho visto come è uscita ho capito che n’è valsa davvero la pena”.

Oltre all’azione umana e aliena del Predator, hanno anche lavorato con gli animali. Non solo i cavalli ma anche il cane (anche lei storicamente accurata, di una razza tipicamente americana). Midthunder spiega che: “aveva tutta l’energia del mondo, era felice di vedere tutti. Coco è stata la cosa più bella del film per me. Anche se non so se Dan sarebbe d’accordo”. E il regista spiega che “è un cane davvero adorabile, ma non era addestrata per stare sul set. Quindi cercavamo di farla uscire dall’inquadratura il prima possibile per non rallentare le riprese, ma poi guardando il film in editing tutti ci dicevano che volevano vederla più spesso. Quindi vi possono assicurare: nel film ci sono tutte le inquadrature utilizzabili”.

Anche se forse una parte di noi vorrebbe vedere un filmato in cui Coco fa le feste al Predator. Che ha un costume “migliorato con il CGI: abbiamo aggiunto cose come la gola che si gonfia quando respira. Per renderlo ancora più spaventoso e ferale”.

Entrambi gli attori confermano che l’effetto, anche vedendo il Predator sul set, è impressionante. Anche se Amber Midthunder quando l’ha intravisto fra gli alberi ha detto: “Sì, posso batterlo”.

Noi non vediamo di potervi raccontare di più di questo film, che debutterà su Disney+ il 5 agosto e che vi racconteremo in una recensione. Ma nel frattempo, fateci sapere: siete contenti stia arrivando Prey, questo prequel tutto azione e accuratezza storica di Predator? Fatecelo sapere nei commenti.

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  • Schwarzenegger, Arnold, Weathers, Carl, Ventura, Jesse (Attori)
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  • Audience Rating: NR (Non valutato)

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, Nerd da prima che andasse di moda.

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