Sembra di essere tornati alla fine degli anni '90, o nei primi anni 2000. La mania dei Pokémon, negli ultimi giorni, si è fatta sentire più forte che mai. Per molti, compresa chi vi scrive, è una specie di sogno che si realizza.
Ovviamente si sono svegliati anche gli haters. Non si tratta di coloro ai quali il gioco non piace: ci sta, de gustibus. Si tratta di coloro che pontificano, millantando una (loro) supposta superiorità.
"Un esercito di adulti dietro a un giochino: dovrebbero vergognarsi", "Andassero a lavorare", et similia, come se giocare ad un titolo per cellulare durante il tempo libero ti renda un inetto, una persona poco rispettabile, e altri epiteti poco simpatici che ci risparmiamo di riportare. Se siete un minimo attivi sui social, ma se anche sentite i commenti per strada, sapete di cosa stiamo parlando.
È fastidioso, molto fastidioso, ma fingiamo di non sentire e lasciamo queste persone alla loro evidente infelicità.
Ma adesso, parliamone: Pokémon GO!
Lo abbiamo aspettato, lo abbiamo immaginato, alla fine è arrivato. Lo abbiamo provato e sicuramente lo avete provato anche voi; è dunque arrivato il momento di fare il punto della situazione e dire cosa pensiamo del titolo nato dalla collaborazione tra Niantic e Nintendo, senza più dover fare supposizioni di sorta e cercando di mettere da parte i facili sentimentalismi.
Come prevedibile, uno dei punti di forza del gioco è che bisogna, letteralmente, muoversi e uscire di casa per giocare in maniera soddisfacente. Potrebbe sembrare poca cosa, ma oltre ad essere un'esperienza piuttosto immersiva, è anche un ottimo modo per combattere, anche solo in maniera blanda, la sedentarietà degli utenti. Laddove i videogiochi sono sempre stati visti come un “male” perché costringono l'utente a stare in casa di fronte ad uno schermo, Pokémon GO lo costringe a camminare e muoversi. Certo, il rischio è che molti, presi dal gioco, non facciano attenzione a ciò che li circonda, mettendosi in pericolo o creando disagi. Quello sta, purtroppo, all'attenzione e all'intelligenza del singolo.
Ma Pokémon GO non è un gioco perfetto, per tanti motivi. Anzitutto, consente di fare… beh, poche cose. La connettività tra giocatori è ridotta all'osso se non completamente inesistente, le lotte sono semplificate al massimo e, tutt'ora, sono presenti relativamente pochi esemplari da poter acchiappare. Insomma, passati i primi giorni di hype il gioco può stufare facilmente. Tuttavia, Niantic ha già promesso che in futuro verranno non solo implementate nuove funzioni – lo scambio di Pokémon tra giocatori, in primo luogo –, ma anche aggiunti esemplari dalle altre generazioni seguenti alla prima.
In secondo luogo, tutt'ora i server non sono granché, e anzi, purtroppo è più il tempo durante il quale sono fuori uso che quello durante il quale si può giocare serenamente e senza intoppi, anche a causa di diversi bug che, purtroppo, infestano il gioco. Si tratta tuttavia di una condizione (si spera!) temporanea dovuta anche ai troppi accessi, di molto superiori a quanto Nintendo e Niantic avessero predetto. Certo, forse si sarebbe potuta evitare ritardando di un po' la release ufficiale.
L'impressione generale è che il tutto sia stato rilasciato un po' troppo di fretta.
Inoltre i fan di Ingress, titolo mobile sviluppato dalla stessa Niantic hanno storto il naso, ritenendo Pokémon GO una mera “brutta copia”. Si tratta di una critica a nostro parere sterile. Era prevedibile che Niantic “riciclasse” molte delle funzioni di Ingress – basti pensare al fatto che molti portali del primo titolo sono stati riutilizzati come Pokéstop per il secondo – , vuoi perché Pokémon GO è una sorta di “esperimento”, se così vogliamo vederlo, e uno dei primi giochi seri che Nintendo rilascia per cellulare, vuoi perché, di fatto, non avrebbe avuto particolarmente senso creare dei punti di interesse ad-hoc.
Per quanto riguarda lo scontato dibattito Ingress VS Pokémon GO che è andato creandosi negli ultimi giorni, è vero che il primo titolo è molto più complesso e articolato, ma è altrettanto vero che GO ha, come target, un pubblico estremamente vasto, che va dai bambini agli adulti, da chi ha già dimestichezza con questo tipo di gioco a chi, invece, ne è completamente digiuno. Certo, è uno svantaggio innegabile per i più esperti, ma creare un gioco eccessivamente complesso avrebbe probabilmente causato la perdita di una fetta significativa di tale pubblico.
In ultima istanza: secondo noi, Pokémon GO avrà seguito anche quando l'hype comincerà a scemare?
In realtà è difficile da prevedere. Se il gioco dovesse restare così, probabilmente no. Alla lunga risulta molto ripetitivo, e una volta catturati tutti i Pokémon disponibili, la “mera” conquista delle Palestre potrebbe risultare noiosa. Non solo: purtroppo molte zone sono poco coperte e praticamente prive di punti di interesse. È vero che lo scopo principale del gioco è quello di farci uscire di casa ed esplorare i dintorni, ma per alcuni, soprattutto i più giovani e coloro che abitano nelle zone più “sperdute”, può essere complicato. Fortunatamente Niantic ha, anche in questo caso, già promesso provvedimenti, che purtroppo vista l'enorme mole di richieste potrebbero tardare ad arrivare.
La speranza è che Nintendo comprenda le grosse potenzialità del gioco, che sono oggettivamente molte ma sfruttate in modo blando e in minima parte, e lo ampli in futuro in maniera consistente, senza lasciarlo morire.
È difficile che un simile titolo in Italia possa attecchire, ma… chissà! Per adesso, possiamo goderci lo straordinario clima di collaborazione ed entusiasmo che sta creandosi tra i fan e non solo, come mai lo si era visto prima.
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Bah non mi convince poi tanto, penso che stavolta la sony sia molto più innovativa
“Pokémon GO è sbarcato sui cellulari di tutto il mondo”….
a parte quelli di noi sfigati con winzozz phone 🙁
La risposta a questa domanda é abbastanza scontata, almeno in gran parte d’Europa. Il gioco, per quanto si presenti in maniera accattivante e si porti dietro un hype altrettanto spropositato, é abbastanza ripetitivo, facile e non presenta alcuna profondità a livello di storia. Per carità sono caratteristiche insite in questo tipo di giochi e strettamente legate al pubblico obbiettivo ma, parliamoci chiaro, tanto il periodo estivo come “l’effetto nostalgia” hanno fatto esplodere la moda di questo gioco e contribuito a farne un fenomeno “virale” sui social media (il 50% dei post che leggo sono su Pokemon GO). A me il gioco non dispiace ma non trovo veramente nulla che possa servire a fargli avere un seguito al di là di questa moda passeggera. Aspettiamo che finisca l’estate e vedremo…Uno dei punti di forza é che “fa uscire di casa”? Ragazzi, se serve un gioco di questi per uscire di casa é che siamo messi proprio male…oltretutto uscire e muoversi va benissimo, ma farlo seguendo lo smartphone manco fosse un radar cerca sfere….