Perchè il capodanno è proprio il primo di gennaio? Si tratta di una domanda curiosa, apparentemente insensata, come interrogarsi sulle grandezze delle unità di misura o i nomi dei colori. Sembra bizzarro chiedersi come mai gli oggetti rossi sono rossi e non gialli: si tratta semplicemente di una scelta di linguaggio, e la scelta di una data per fare iniziare l’anno sembra essere altrettanto arbitraria. Oggi, l’ultimo giorno del 2018, vogliamo raccontarvi la storia che c’è dietro, per mostrarvi che in realtà una ragione, per nulla arbitraria, c’è.
Facciamo lucesulla questione
Partiamo da un’altra data: il 25 di dicembre, che è Natale. Nei Vangeli, che sono praticamente l’unica fonte che gli storici hanno a disposizione per ricostruire la vita di Gesù, non c’è alcuna menzione del giorno della sua nascita. La scelta di quel giorno di fine dicembre come momento per celebrarne il compleanno è stata fatta molto a posteriori, e apparentemente anche il Natale sembra collocato nel calendario in maniera arbitraria. Solo apparentemente, però: il 25 dicembre aveva un grande significato astronomico ed allegorico nel mondo antico, e infatti era già una festività del mondo romano, il cosiddetto “Sol Invictus”, il giorno in cui si celebrava la figura del Dio Sole nelle sue incarnazioni dei vari culti nati negli ultimi secoli dell’Impero, come Mitra, Helios, Elagabal.
Il 25 dicembre era infatti il primo giorno dopo il solstizio d’inverno in cui il Sole appariva riprendere il proprio movimento, avvicinandosi all’equatore celeste. “Solstizio”, letteralmente, vuol dire “sole fermo”. Si tratta appunto del giorno in cui a mezzogiorno il Sole raggiunge la posizione più bassa nel cielo, e questa posizione apparente viene mantenuta per circa tre giorni, dopodiché il Sole riprende il suo apparente movimento, alzandosi sempre di più all’orizzonte. Ecco il senso della festività romana del Sol Invictus: si festeggiava il momento in cui il sole, dopo tre giorni di apparente sconfitta a favore delle forze dell’oscurità, ritornava ad alzare il capo, mostrandosi sempre più vittorioso. Il 25 dicembre era il giorno in cui si celebrava il riscatto della luce sulle tenebre, ed esiste in moltissime culture diverse: nel mondo romano, come abbiamo visto, ma anche in quello celtico, con la festa di Yule, in quello ebraico, con la Hannukkah, la “festa delle luci”, e chiaramente anche in quello cristiano. La nascita di Cristo, allegoricamente considerato la luce del mondo, è celebrata proprio nel giorno in cui, per le motivazioni astronomiche che abbiamo visto, il Sole sconfigge l’oscurità, e si possono trovare dei collegamenti anche ai famosi tre giorni che passano fra la “morte” del Sole e la sua “resurrezione”. Una menzione speciale per un’altra festività romana, quella dei Saturnali: si trattava di un lungo festival, che in epoca imperiale si svolgeva fra il 17 e il 23 dicembre, per celebrare con un folle “liberi tutti” gli ultimi giorni prima del grande rinnovamento del giorno del sole. Fra le altre tradizioni, c’era lo scambio dei regali!
Ma…e capodanno?
D’accordo, tutto molto affascinante, ma questo è un articolo sul capodanno, non sul Natale, giusto? Giusto! Ma si è trattato di una premessa importante, perché salta fuori che il motivo per cui l’anno incomincia proprio il primo di gennaio è strettamente collegato a quanto visto fin qui. Seguiteci ancora per qualche riga, vi promettiamo di non deludervi.
Allora. Gesù di Nazareth era ebreo. Tutti d’accordo su questo: per quanto sia stato l’iniziatore di una nuova religione, per quanto la vostra fede possa indicarvi la sua natura divina, è un fatto che sia nato e vissuto in una famiglia di ebrei della Palestina di duemila anni fa. Detto questo, quindi, possiamo avere un’idea precisa di cosa sia successo a Gesù ad una settimana dalla sua nascita.
La legge ebraica, infatti, prescrive, basandosi sulla Genesi, la circoncisione rituale per sancire l’alleanza fra Dio e il popolo di Abramo. Si tratta del Brit milah, l’atto di benvenuto dei giovani maschi nella comunità, e deve avvenire a otto giorni dalla nascita. Se abbiamo fatto nascere Gesù il 25 di dicembre, l’ottavo giorno dal Natale è proprio…il primo di gennaio.
Eh sì, questa è la soluzione. Il capodanno del calendario Gregoriano cade proprio nel giorno della circoncisione di Gesù! Per molto tempo, cioè prima del 1582, in tutta Europa erano comunque in vigore numerose varianti di questo “stile” di computo dei giorni. Molte altre date importanti di origine biblica erano in competizione con l’1 gennaio per fare iniziare l’anno: il 25 dicembre stesso, che ha dato vita ai calendari che seguivano il cosiddetto “stile della Natività”, il 1 settembre, data mitica della creazione del mondo, era lo “stile della Creazione”, o “stile bizantino”, e il 25 marzo, un’altra data fondamentale della vita di Gesù. Vediamo se ci arrivate: se partiamo dal 25 dicembre, per tornare al 25 marzo ci sono…nove mesi. Esatto: i calendari che facevano iniziare l’anno in quella data seguivano il cosiddetto “stile dell’Incarnazione”, infatti nel calendario liturgico cristiano il 25 marzo è la festa dell’Annunciazione, il giorno del concepimento di Gesù.
Buon…2019?
Questo stile, in particolare, era in uso in Toscana per tutto il medioevo. Ma siccome le cose non sono abbastanza complicate, complichiamole: in alcune parti della Toscana questo stile era “posticipato”, ovvero l’anno incominciava il 25 marzo successivo, ed era quindi in ritardo rispetto allo stile della Circoncisione. Questo era il cosiddetto “modo fiorentino”. In altre parti della Toscana, invece, l’anno incominciava il 25 marzo precedente, ed era quindi in anticipo: questo era il “modo pisano”.
Un enorme grattacapo per gli storici medievisti odierni, che devono sempre stare molto attenti alle date riportate sui documenti antichi, perché un “13 aprile 1224” potrebbe in realtà riferirsi all’anno precedente se il documento è stato redatto a Pisa!
Da tutta la redazione di Orgoglio Nerd, auguroni per un ottimo 2019.
Speriamo che questo articolo bislacco vi possa tornare utile come fonte di aneddoti da raccontare al cenone…o almeno, se la primavera prossima un amico toscano vi augura buon anno, saprete che non è (del tutto) matto!