Ho aspettato un poco prima di parlare di Bruxelles, ma poi mi sono accorto di avere già una mia idea al riguardo, potete trovarla cliccando qui.
Quindi vorrei parlare di altro, un atteggiamento legato alle tristi e serie vicende della capitale belga che trovo sintomatico e che riflette, un poco, quanto espresso nell'articolo appena linkato.
Capita, alle volte, che si scrivano cose come: "Ma se festeggiate il compleanno di Mewtwo dovete festeggiare anche quello di tutti gli altri personaggi."
Oppure, più seriamente: "Ma se vi fermate per questa strage, dovete anche bloccarvi per questa, queste e quella di ieri".
E anche: "Se parlate di questo tema, dovreste parlare anche di questo, perché non parlare di questo eh!?"
La risposta è No, OrgoglioNerd ha una linea editoriale, fa delle scelte, affronta dei temi che ritiene più importanti o più vicini.
Non siamo un ente pubblico che ha il dovere di affrontare ogni tema e in maniera imparziale.
Anzi, a differenza di molte altre pagine (sia social che non) che divulgano la cultura Nerd, ci mettiamo in gioco, non significa "che siamo meglio", significa solo che facciamo altro, che abbiamo una responsabilità e non vogliamo sfruttarla solo per sapere chi sarà il padre di Rey.
Questo non significa nemmeno che se ci mettiamo a lutto per una strage e per un'altra no siamo a favore dell'ultima, significa che il lutto appena passato è a simbolo del dolore, del rispetto in senso generale e non è un monito che inizia e finisce con quella strage.
Altrimenti, purtroppo, dovremmo stare con un drappo nero legato alla spalla più di quanto vorremmo.
Stephen Colbert ha fatto un intelligente intervento su questo: quando qualcosa di brutto accade nel mondo c'è chi fa le valigie e parte per aiutare, c'è chi dona, c'è chi dona in segreto, c'è chi mette una bandiera sul suo profilo Facebook, chi ha solo un pensiero e chi cerca di divulgare il più possibile.
Ogni gesto è importante, è nel momento nel quale non si farà assolutamente niente che ci sarà da lamentarsi.
Perché più si conosce più si comprende quanto può essere delicato un tema, quanto dolore può trasportare, ma se non si ha curiosità basta una bandierina colorata per sentire di aver fatto qualcosa.
Per questo noi di ON sentiamo di dover combattere le nostre cause.
Esattamente come per Hebdo (qui il nostro editoriale) e per tutti gli altri temi sociali che abbiamo affrontato dal primo giorno, anche per Bruxelles ci siamo messi in gioco.
E di nuovo: “Ma perché state divulgando notizie? Voi fate intrattenimento!”
No. Da grandi poteri derivano grandi responsabilità: se dècadi di fumetti, letteratura, leggende, film, passioni non ti hanno insegnato niente, se non ti hanno fatto capire cosa si deve fare nei momenti più oscuri, allora è una cultura dalla quale non hai tratto nulla, sprecata. Noi la pensiamo così fin dal primo giorno.
La cultura Nerd non è solo risate e fumetti imbustati, la cultura Nerd è cultura, un sapere dal quale dobbiamo trarre insegnamento, per migliorare come individui.
Come puoi passare la vita a leggere l'UomoRagno e poi voltare le spalle a un amico che ti chiede aiuto? Come puoi leggere Tolkien e agire in quel modo? Un'infinità di pagine e baloon alle quali tu non hai dato importanza.
Io voglio alzarmi la mattina con il sorriso, sapendo di avere fatto qualcosa, magari non molto, magari anche sbagliando, ma qualcosa. Perché attingere a una cultura senza imparare niente è davvero "solo intrattenimento" e io, e la redazione, non abbiamo mai pensato che la nostra infanzia, le nostre passioni non andassero oltre la pagina o l'albo che tenevamo in mano.
Chi aumenta sapienza, aumenta dolore, ecco perchè facciamo quello che facciamo.