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Bunnicula: le storie del coniglio vampiro

Non è raro che vengano fatti dei remake in chiave “moderna” di cartoni animati ormai vecchi di decenni. Di recente abbiamo potuto vederlo con la nuova serie dei Looney Toones, ad esempio, oppure di My Little Pony, entrambe fautrici di un certo successo tra il pubblico dei giovanissimi e non.
Oggi vogliamo parlarvi di un fenomeno simile, ma riguardo un cartone animato non proprio conosciutissimo, tratto da una serie di romanzi ancora più oscura. Oggi vi parliamo di Bunnicula, che recentemente ha debuttato su Boomerang e Cartoon Network.
Il cartoon è tratto da una serie di libri per bambini dello scrittore statunitense James Howe, iniziata nel 1979 con Bunnicula: A Rabbit-Tale of Mystery e andata avanti fino al 2006. 
Nel corso dei sette romanzi si parla delle vicende della famiglia Monroe e dei loro animali domestici: Chester, un gatto, Harold, un cane, e Bunnicula, un coniglio. Quest'ultimo viene “battezzato” in questo modo poiché viene trovato abbandonato all'interno di un cinema, poco dopo la proiezione di un film su Dracula. Dopo poco tempo dall'adozione della bestiola, alcuni ortaggi presenti nella casa vengono ritrovati completamente flosci e bianchi, come se qualcuno ne avesse succhiato via tutto il succo. Tutto ciò, unitamente al fatto che il coniglietto sembri dormire tutto il giorno, uscendo dalla propria gabbietta solamente di notte, e che possieda un bel paio di canini invece dei classici incisivi, convince Chester del fatto che Bunnicula possa in realtà essere un vampiro. Impaurito per la sicurezza della propria famiglia, convince Harold dei propri sospetti e inizia ad impegnarsi in vari tentativi di “smascherarlo”.
Dal primo romanzo vennero tratti un corto animato da ventidue minuti, che ripercorreva in maniera abbastanza fedele la storia originale, nel 1982, e un'opera teatrale, nel 1996. Con la fine della serie di romanzi sembrava tutto si fosse fermato… fino a poco tempo fa.
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Guardare il nuovo cartoon di Bunnicula è, effettivamente, come fare un sano tuffo nel passato. Il design dei personaggi e delle ambientazioni è moderno e pulito, eppure la “sensazione” che dà seguire il cartoon è simile a quella che si aveva, da bambini, guardando Scooby Doo, Mignolo & Prof o Oggy e i Maledetti Scarafaggi. Il tutto è estremamente leggero, paradossale e divertente, costellato da veri e propri momenti nonsense. Si tratta di intrattenimento allo stato puro, e, francamente, va bene così.
Purtroppo una nota negativa c'è, ovvero la perdita dello spirito originale dei romanzi. In realtà il tutto non ruota attorno ad una trama ben definita – almeno per ora, in futuro chissà. Ci troviamo semplicemente ad assistere alle disavventure di Chester e Harold costretti a far fronte ai disastri derivanti dall'avere una creatura paranormale in casa, e dal dover proteggere la propria padroncina che, come da copione, risulta totalmente ignara di tutto. Gli stessi Chester e Harold sono ridotti a due macchiette: l'uno intelligente e ansioso, l'altro tonto e stupido – anche questo un classico cliché da copione, ma che strappa qualche sorriso. Insomma, da questo punto di vista nulla di particolarmente innovativo.
Tuttavia, nonostante tutto, non ci sentiamo di bocciarlo. Sia chiaro, lo ripetiamo: non si tratta di un cartone animato innovativo, somiglia a tanti prodotti già visti, ma è simpatico, tutto sommato ben fatto e gradevole da guardare. L'ideale per passare quei dieci, venti minuti di relax davanti al televisore. Inoltre, pur non essendo particolarmente fedele ai romanzi originali potrebbe incuriosire e invogliare le nuove generazioni a dar loro un'occhiata – soprattutto se la serie dovesse sbarcare anche in Italia, dove i romanzi sono praticamente sconosciuti, o quasi.

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Francesca Menta

Nella vita legge fumetti, guarda cartoni e fa altre cose noiose e banali che non vale la pena menzionare. Allenatrice di Pokémon dal 1999. A quanto pare adesso recensisce anche videogiochi, coronando il sogno di una vita: poter gridare con fare oltraggiato "Lo sto facendo per LAVORO" ogni qualvolta viene trovata di fronte ad una console.

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