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Quarto Potere di Orson Welles ha vinto un solo Oscar ma in giro ce ne sono almeno tre

Un Oscar uno e trino

Ebbene si: Quarto Potere, adattamento del titolo italiano di Citizen Kane, capolavoro del cinema di Orson Welles ha vinto un unico premio Oscar. Unico Oscar che, come gli altri due, è ora all’asta per l’astronomica cifra di 645.000 dollari. In che senso “come gli altri due”? Ma non era unico?

In realtà la faccenda è parecchio complicata. Siete confusi? Niente paura, procediamo con ordine, ma portate pazienza che la storia è lunga.

L’unico Oscar di Quarto Potere di Orson Welles

Nel 1941 esce Quarto Potere (Citizen Kane), pietra miliare della cinematografia. Nella storia del cinema c’è stato un prima e un dopo Quarto Potere. Il film co-scritto, diretto e interpretato da Orson Welles si candida a ben 9 premi Oscar, ma vince solo quello per la miglior sceneggiatura originale.

Il premio di miglior film, quell’anno, andrà a Com’era verde la mia valle di John Ford.

L’Oscar è scomparso….

C’è un primo grande ma in questa storia. Nel 1941 Orson Welles decise di non ritirare la statuetta che quindi gli viene recapitata al di fuori della cerimonia ufficiale. Welles morirà nel 1985 ma, tra i beni lasciati in eredità alla figlia Beatrice, l’Oscar non c’è. Il premio è letteralmente scomparso, al punto che si crede che il cineasta non l’abbia mai davvero ricevuto. Pochi anni dopo, nel 1988, Beatrice Welles, fa richiesta formale all’Academy affinché potesse ricevere una statuetta sostitutiva in memoria del padre.

Come spiega Deadline in un interessantissimo articolo sulla vicenda, l’Academy acconsente ma impone a Beatrice Welles di firmare un accordo che vieta la vendita e la messa all’asta del premio. Si tratta di un accordo standard a cui devono sottostare tutti i premiati dal 1950 in poi, per evitare spiacevoli eventi di messa in vendita o all’asta. Beatrice firma.

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…ah no eccolo

Con grande sorpresa di tutti, Beatrice Welles in primis, nel 1994 la casa d’aste Sotheby’s si ritrova in catalogo l’Oscar di Quarto Potere. Non la copia del 1988, ma quello originale del ‘41. La ricostruzione di Variety ci racconta che il premio era stato proposto alla casa d’aste da Gary Graver, direttore della fotografia che aveva lavorato con Orson Welles nel 1974, per il film The Other Side of the Wind, rimasto incompiuto all’epoca. Graver racconta che Welles, in enormi difficoltà finanziarie per la produzione della pellicola (che difatti non riuscì a completare), gli avesse regalato l’Oscar come pagamento per il suo lavoro. 

Sotheby’s, sospettosa del fatto che un cimelio di tale valore sia giunto nel suo catalogo, contatta Beatrice Welles per verificare che tutto fosse a norma. Ne scaturisce una causa legale nel quale la donna ottiene la proprietà del premio originale. Alla fine del processo Beatrice Welles si ritrova in casa due Oscar: l’originale del 1941 e quello simbolico del 1988. E se la storia a questo punto vi sembra complessa, preparatevi al resto.

Il meme di Spider-Man, ma con l’Oscar di Quarto Potere

Ricordate che Beatrice aveva firmato un accordo che le vietava di vendere il premio? Quello stesso accordo imposto a tutti i detentori di un Oscar dal 1950 in poi? Ebbene l’Oscar originale, essendo stato assegnato nel 1941, non rientra in questa categoria. Paradossalmente Beatrice Welles avrebbe potuto vendere il premio originale, ma non la sua copia. E difatti lo fece. Ritrovatasi in ristrettezze economiche, nel 2003 ha tentato di vendere la statuetta del 1941.

A questo punto la complessa vicenda diventa ancor più intricata con l’ingresso in scena dell’Academy. Questa mise in campo i legali, sostenendo che Beatrice Welles non aveva il diritto di vendere nessuno dei due Oscar. Del resto quello del 1988 le era stato conferito come sostitutivo dell’originale, quindi, secondo l’Academy, il divieto di messa in vendita era esteso a entrambe le statuette.

Ne scaturisce un nuovo processo legale e i giudici, ancora una volta, danno ragione a Beatrice Welles, sostenendo che il divieto di vendita coprisse solo il premio del 1988. Nonostante ciò l’Oscar rimase invenduto per molti anni, causa anche l’oneroso prezzo richiesto da Welles.

Infine, nel 2011, la famosa casa d’aste Nate D. Sanders riuscì a venderlo a un acquirente sconosciuto per 871.542 dollari.

Sorpresa: spunta fuori una terza statuetta

Ma se vi dicessimo che a un certo punto spunta fuori un terzo Oscar di Quarto Potere, ci credereste? No, non è una sceneggiatura di un film allucinogeno, questa, cari lettori, è la vita reale.

Già perchè il premio Oscar come migliore sceneggiatura di Quarto Potere non è stato assegnato solo ad Orson Welles, ma anche a Herman J. Mankiewicz, co-sceneggiatore del film. Gli eredi di Mankiewicz, vedendo l’esorbitante prezzo raggiunto dall’asta di Nate D. Sanders, decisero anche loro di mettere in vendita il premio, che andrà via per 588.455 dollari. Ora è davvero il meme di Spider-Man.

Ora all’asta c’è un altro Oscar di Quarto Potere: ma qual è dei tre?

Vogliate perdonarci, ma a questo punto della storia abbiamo le idee confuse anche noi. Fatto sta che attualmente la casa d’aste Heritage ha messo in vendita un Oscar di Quarto Potere. La domanda che ora tutti si pongono è: qual è dei tre? Se fosse quello del 1988 varrebbe ancora il divieto di messa all’asta, ma appurarlo sembra impossibile.

Insomma non è chiaro come il suddetto premio sia finito in catalogo, né da dove provenga, ma sappiamo che questo è parte di un vasto elenco di beni appartenenti al leggendario regista che ora sono disponibili su Heritage.com. Se vi avanzano 965mila dollari potete fare un’offerta.

E questa, cari lettori, era la vera storia dell’Oscar uno e trino di Quarto Potere. Ora scusateci, ma abbiamo bisogno di sdraiarci un attimo.

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 29 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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