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Armadilli, profezie e grandi schermi: Zerocalcare al cinema

Se pensate ad un armadillo, l’ultima situazione in cui lo immaginereste sarebbe inquadrato da un brillante e luminoso fascio di luce su un qualunque red carpet, sia esso anche del più piccolo, squallido ed insignificante festival cinematografico del peggior quartiere. Millenni di evoluzione hanno portato l’armadillo diventare il maestro della difesa e del nascondiglio: amante della notte trova il suo ambiente ideale nella pace di umide tane sotterrane, inaccessibili a chiunque lo possa nuocere. È evidente come tale carattere, non lo renda avvezzo a quella che possiamo definire come la “savana” di luci per eccellenza, abitata delle bestie più fameliche e temibili: fan, critici ed esponenti dei media. Ma l’Armadillo di Rebibbia è di un’altra pasta, e, dopo aver conquistato la carta stampata e quella online, è pronto ad esplorare una nuova frontiera: il maxi schermo.
La profezia dell’Armadillo, primo ed uno dei più celebri libri del fumettista di Rebibbia, Zerocalcare, che dopo aver conquistato un Gran Guinigi, passando per una infinità di ristampe e diverse riedizioni, approderà nei cinema dal 13 settembre. Diretto da Emanuele Scaringi con la sceneggiatura di Michele “Zerocalcare” Rech, Oscar Glioti, Valerio Mastandrea e Johnny Palomba, il film sarà un ADATTAMENTO del libro (come lo stesso ‘Calcare ha tenuto a precisare) e prima di passare al giudizio del grande pubblico, affronterà quello della critica, partecipando alla 75esima mostra del cinema di Venezia in concorso nella sezione Orizzonti. Se trovare il timido armadillo passeggiare per la mostra del cinema è sicuramente una novità degna di un certo fermento, trovarne uno che personifica la coscienza, i dubbi ed i pensieri di Zerocalcare è sicuramente un evento da seguire con attenzione che siate ferventi sostenitori del fumettista o meno.

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Il motivo è presto detto! In un misto tra divertente romanità e fine intelligenza, la trama, che nelle sue linee più generali sarà la stessa del libro, sembra pronta a farci rivivere le stesse emozioni che hanno fatto il successo del fumetto. Questa volta, però, plasmate e rielaborate da più mani, risultando in una nuova forma finale adatta al grande schermo. La storia si svolge a Rebibbia, dove Zero e l’immancabile amico Secco, affrontano la costante lotta alla “sopravvivenza” di chi è stato adolescente a cavallo del cambio di millennio. I sogni dei bambini figli dei Cavalieri dello zodiaco, cresciuti a centri sociali ed ancora in grado di immaginare quale cammino intraprendere una volta cresciuti, sono fatti a brandelli una volta diventati adulti: nell’aprirsi una strada nel mondo del lavoro, infatti, sono costretti a fare i conti con una società che comincia a non avere più spazio per i giovani. La notizia della morte di Camille, ex compagna di scuola e amore mai dichiarato, li costringerà a riflettere sul loro passato e sui demoni che compaiono quanto ci si sente persi.
La coscienza di Zero, personificata nell’ immancabile armadillo, l’aiuterà a dar voce a quell’interiorità che non trova un facile colloquio con altri al di fuori di sé stessi. Animale notturno, con un culto della tana che rasenta la venerazione, solitario o attorniato da pochi fidati simili, l’armadillo ha evoluto il suo comportamento (e se stesso) in funzione della difesa dai predatori. Unico scopo? Sopravvivenza. Col minor numero di grane, se possibile. Basta traslare quello che in natura è identificabile come predatore con un concetto più adatto alla società umana ed il gioco è fatto: scocciatori, fomentatori di irrazionalità, disturbatori… Chiunque possa arrecare un possibile danno diventa un qualcosa da cui stare attenti, su cui riflettere saggiamente. Qualcosa su cui disquisire con la propria coscienza, che se però portata all’eccesso potrebbe non farci cogliere ciò che accade all’esterno del guscio.
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Il mammifero corazzato è senz’altro diventato uno dei segni distintivi di Zerocalcare. Oltre ad essere un divertente espediente per dar voce a quella parte chiusa ed irriverente della coscienza, permette di affrontare tematiche come quella della morte e del rimpianto con una leggerezza, empatia ed immediatezza senza pari. Molti hanno avuto un armadillo come consigliere almeno in un periodo della propria vita, ed è per questo, che l’Armadillo di Rebibbia è riuscito nonostante la sua indole ad arrivare fino al grande schermo.
La curiosità su come l’adattamento cinematografico possa rendere gli elementi tratti dal libro è molta. Soprattutto per quanto riguarda l’efficacia, la semplicità e la potenza con cui il fumettista riesce a parlare del quotidiano facendo sorridere, ma soprattutto riflettere, in un modo che ha conquistato mezza Italia. O almeno quella parte che si ritrova felicemente in coda per ore tra plum-cake e libri, in attesa dei famosi “disegnetti”.
Prodotto da Fandango, con Simone Liberati, Pietro Castellitto, Laura Morante, Valerio Aprea, Claudia Pandolfi, Teco Celio, Diana Del Bufalo, Samuele Biscossi, Kasia Smutniak, Vincent Candela, Adriano Panatta e Gianluca Gobbi, La Profezia dell’Armadillo ci attenderà nei cinema al rientro dalle vacanze. L’attesa è piena di fermento e la curiosità è tanta. Voi che ne pensate? Vi piace l’idea che La profezia sia arrivata al cinema?

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