Lifestyle

Non si smette mai di viaggiare

Ormai sono giù passati quasi due mesi dal viaggio in Giappone di Nerd senza frontiere e Orgoglio Nerd insieme a Blueberry Travel ha aperto le iscrizioni per la nuova meta: la Norvegia (potete trovare tutte le informazioni qui).
Aspettando Gennaio, quando si partirà con le slitte, e pensando ad un possibile nuovo viaggio in Giappone, lascio la parola a una delle ragazze che ho avuto il piacere di accompagnare nelle due settimane nipponiche. 
Perché alla fin fine, condividendo un po' la nostalgia e i ricordi, sembra quasi di essere ancora lì….
1. Dicci qualcosa di te, una piccola presentazione, per chi ci segue e non ti conosce.
Mi chiamo Irene, vivo in toscana e sono innamorata del Giappone da quando a tredici-quattordici anni ho iniziato a scoprirne la cultura attraverso i miei primi manga, Ranma ½ e Dragon Ball. Fumetti, anime, videogames, drama, j-music… direi che non mi manca nulla per considerarmi una otaku a 360° 😛
2. Era il tuo primo viaggio in Giappone? Se sì com'è stato l'impatto con il paese e la cultura? 
Prima esperienza nel paese del sol levante, l'impatto è stato forte e assolutamente positivo. La loro cultura è diametralmente opposta alla nostra. C'è un'ordine, un'attenzione per quello che è il bene comune e lo spazio altrui che lasciano a bocca aperta. Per le strade della caotica Tokyo non si vede una sola cartaccia per terra… e non si vedono nemmeno cestini per i rifiuti. In metropolitana, dove tutti corrono e si ha la costante sensazione di essere di impiccio ovunque ci si metta, le persone si mettono in fila per salire sulla metro, in fila sulle scale mobili per lasciare spazio a chi le sale o scende di corsa.
La grandezza impressionante di Tokyo ti fa sentire minuscolo, la mancanza di indicazioni chiare sulle vie percorse ti porta a prendere come riferimento i cartelloni pubblicitari e le numerose insegne luminose che stanno per aria. La città si sviluppa in verticale, i vari piani di un palazzo diventano sistemazione di negozi di ogni genere e dimensione. Così se al primo piano abbiamo giochi e console di ultima generazione, salendo al sesto o al settimo, troviamo un buco in cui sono stipati scaffali su scaffali di giochi per Mega Drive, Nintendo 64, Game Boy e molti altri. Piccoli tesori da scoprire ed esplorare.
I primi tempi però devo ammettere di aver fatto fatica a prestare attenzione ai luoghi,  distratta dall'osservare le persone intorno a me.
Basta poi un viaggio di neanche due ore sullo Shinkansen e ci si trova in una città come Kyoto, di tutt'altre dimensioni e tutt'altro fascino, con i suoi templi, altari e portali che spuntano qua e là tra una costruzione moderna e l'altra. Anche l'atteggiamento della gente cambia, più curiosa verso il gaijin, lo straniero. Non illudetevi però, distoglieranno sempre e comunque lo sguardo nell'incrociare il vostro.
3. Pensando alle aspettative che avevi riguardo al viaggio e al posto. È stato come ti aspettavi?
Nutrivo grandi aspettative, assieme al timore potessero essere disilluse. Il Giappone però è andato oltre, riuscendo a stupirmi e intrigarmi più di quanto avrei creduto possibile. Di questo credo di dover ringraziare anche i miei compagni di viaggio. Mi reputo fortunata ad aver potuto condividere con loro questa esperienza. Mi sono sentita come una bimba nel paese dei balocchi e accanto a me c'erano altrettanti bambini pieni di meraviglia e stupore.
4. Qualcosa ti ha stupito, qualcosa era esattamente come pensavi fosse?
Tokyo è una città piena di luci e colori, ma più intensa la luce e più grande l'ombra che crea, si dice. Sono rimasta colpita nel vedere ragazzi e ragazze come anche salaryman accasciati per strada, altre volte sostenuti da amici o colleghi perché ubriachi al punto da non riuscire a stare in piedi, o riversi a terra nel tentativo di buttare fuori tutto l'alcool ingerito. E' allora che pensi a quanto si ammazzano di lavoro, a quanto siano difficili i rapporti interpersonali in questo paese, in cui il numero dei suicidi è tra i più alti al mondo. Non è tutto rose e fiori.
5.Ci racconti un ricordo cui sei particolarmente legato/a riguardo al viaggio appena concluso?
Il concerto live all'O-West. Siamo andati alla cieca, non avevamo idea di chi si sarebbe esibito sul palco, sapevamo solo che si trattava di un gruppo visual kei e tanto ci bastava. Siamo arrivati un po' in ritardo, sempre per il solito discorso che orientarsi a Tokyo non è semplice, ma nel momento in cui abbiamo varcato la soglia e siamo stati investiti dalla musica, l'impatto è stato notevole.
Non tanto per la band (che pure non era male), ma per gli spettatori. Una marea di chiome scosse all'unisono, ogni persona ferma nel proprio spazio vitale, niente urla sguaiate o movimenti scomposti, solo questa coreografia di gesti richiamati ora dal cantante, ora da un altro componente della band. E' difficile rendere a parole la particolarità di quanto abbiamo visto… io so solo che al prossimo viaggio, un live o due sono già messi in conto.
6. Un pensiero sul viaggio che vuoi trasmettere a chi ci segue.
Che vi piaccia la parte più tecnologica e nerd, o che siate affascinati dalle tradizioni ed il folclore, 
il Giappone non vi deluderà. C'è solo una cosa che penso sia indispensabile mettere in valigia prima di partire ed è il rispetto. Cultura diversa vuol dire anche usi e costumi diversi, alle volte strani, buffi o addirittura ridicoli ai nostri occhi. Serve davvero tanta sensibilità per capire e non giudicare, ammetto di non esserci riuscita sempre e di aver ceduto in più di un'occasione al pregiudizio tipico del turista. Il mio non vuole essere un ammonimento da maestrina in cattedra (e se suona così, chiedo scusa!), ma un invito a riflettere su quanto si perde a osservare solo la superficie di un paese che invece ha tanto da svelare. Buon Giappone a tutti.

E con quest'ultimo commento vi lascio.
Per qualsiasi cosa potete scrivermi a questo indirizzo: redazione@orgoglionerd.it
See you space cowboy

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Un commento

  1. Il mondo dei doppiaggi non l’ho mai capito! Cosa spinge un doppiatore che ha doppiato un personaggio in precedenza a NON ridoppiarli?!?
    In ogni caso sto facendo il countdown da…neanche mi ricordo da quando! Un vero tolkieniano non esce MAI dalle atmosfere della terra di mezzo! 🙂

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