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Noi siamo Harry Mudd

Mi sono fatto un'idea su queste elezioni, in realtà anche sulle precedenti (cliccate qui).
C'è una puntata di Star Trek, serie classica ovviamente,  illuminante sulla nostra situazione. 
Seconda stagione, ottava puntata. Harry Mudd è un truffatore spaziale, ladro, bugiardo e evaso, lo abbiamo già visto: credevamo fosse in prigione, ma invece è scappato e ora è addirittura a capo di un pianeta.
Il Capitano Kirk non ammira Mudd sotto nessun punto di vista, ma ne è divertito, Mudd è una minaccia buffa a confronto di droidi assassini, buchi dimensionali e gigantesche mani verdi nello spazio. 
Una canaglia, un approfittatore, che trova sempre una scusa per imboccare la strada più semplice.
Nel suo ultimo “scontro” con la legge, Mudd, non pagò certi diritti di brevetto di un sintetizzatore vulcaniano ai Denebiani.
E sapete quale è la pena per frode su Deneb V? Il colpevole poteva scegliere tra la morte per elettrocuzione, morte per gas, morte per phaser o morte per impiccagione.
La parola chiave in tutta questa “disquisizione” è ovviamente “morte”.
Mudd è quindi fuggito in cerca di nuove opportunità.
Ed è qui che la consapevolezza si è teletrasportata in me. Noi siamo Harry Mudd. 
Lisciamoci i baffi a manubrio e prendiamone atto.
Noi siamo Harcourt Fenton Mudd e non possiamo poi lamentarci troppo se ci troviamo di fronte a una scelta fittizia, a votare sempre “il male minore”, il “meno peggio”. 
Qualcosa che, praticamente, ci porta allo stesso punto: sulla colonia penale di Deneb V.
Quanti elettori sono disposti a dare dignità al proprio avversario, a discorrere per migliorare, invece che per umiliarlo? Quanti elettori intendono lavorare per costruire un futuro invece di provare e riprovare a mescolare gli stessi ingredienti sperando che una pozione magica salti fuori e lenisca tutte le ferite? Pochi, non abbastanza.
E allora perché stupirci se chi ci rappresenta incarna al meglio questi atteggiamenti? Perché stupirsi davanti alla scelta della sedia, del gas o dei phaser?
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Certo, la soluzione potrebbe essere rubare una astronave e fuggire, ma sarebbe una soluzione per noi singoli, le leggi di Deneb V non muterebbero in nostra assenza.
La colpa non è dei politici, la colpa dell'odio dei Denebiani non sono quegli alieni umanoidi, la colpa è di Harry, è nostra.
Auguriamo la morte a chi la pensa diversamente da noi, ma pretendiamo che chi ci rappresenta non lo faccia oppure, peggio ancora, troviamo normale che questo atteggiamento sia la base sulla quale si fonda la nostra politica.
E non siamo una colonia penale, siamo un paese che si trova davanti a una scelta sofferta, ma che è la naturale conseguenza delle azioni di un truffatore spaziale con stivaloni e lustrini.
Non abbiamo astronavi con le quali fuggire, abbiamo il voto.
L'indecisione è colpa di Mudd, ma il voto c'è sempre, è un dovere e un privilegio, e con il voto c'è anche la possibilità di astenersi, di fare scheda bianca o nulla.
Anche quello è un segno, magari non con la matita, ma è un segno comunque.
L'unica cosa che non farei mai è stare a casa. Andate ai seggi, votate per chi volete anche se le leggi di Deneb V sono quelle che conosciamo, oppure astenetevi facendo scheda bianca o nulla, ma non rimanete a casa.
Non siate una delle tante tutine rosse senza nome, ma sopratutto non siate Mudd.
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