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No Activity – Niente da segnalare, l’arte della pazienza a colpi di battute | Recensione

La recensione di No Activity - Niente da Segnalare, la nuova serie TV di Amazon Prime Video da sei episodi con un cast sopra le righe

La nuova formula vincente per gli Original italiani Prime Video sembra essere racchiusa all’interno della risata. Non sappiamo se LOL – Chi ride è fuori, abbia effettivamente contribuito a definire questo nuovo schema, ma sicuramente con questa recensione di No Activity – Niente da segnalare, in uscita su Amazon Prime Video dal 18 Gennaio, confermiamo che “ridere” è la parola chiave per la piattaforma. Eppure, basterà a decretare il successo di questa nuova serie? 

L’attesa è essa stessa il piacere stesso? Forse no…

No Activity Niente Da Segnalare Recensione Zingaretti Tiberi

Abituati a vivere in un mondo dove tutto è così frenetico, veloce, dove non viene neanche dato il tempo per pensare e oltre i 30 secondi la soglia dall’attenzione non va, il concetto di pazienza sembra essere qualcosa a noi molto, molto lontano. Eppure, per alcune figure, la pazienza è una dote necessaria per poter svolgere bene il proprio lavoro. Certo, forse in questo caso “bene” è una parola abbastanza forte. Riuscire a portarlo a termine, hm?

La trama di No Activity – Niente da segnalare, si snocciola in tre luoghi dove i nostri sei protagonisti devono fondamentalmente fare una cosa: aspettare. Cosa? Un carico molto importante. Di cosa? Non ci è dato sapere. Da una parte, appostati in una macchina in borghese, abbiamo i due poliziotti Marcello (Luca Zingaretti) e Achille (Alessandro Tiberi), pronti per far scattare il blitz; dall’altra parte, in centrale, le due centraliniste Katia (Carla Signoris) e Palmira (Emanuela Fanelli) sono nel cuore dell’azione, in costante stato di allerta per dare il via libera ai rinforzi. E, intanto, ci sono due criminali, Toni (Rocco Papaleo) e Dario (Fabio Balsamo), in attesa di un importante carico per conto di uno spietatissimo boss.

Il carico, però, non arriva. Ed è come se fossero tutti bloccanti in un limbo, un’esasperante ed estenuante attesa, che rende ogni singolo secondo uguale all’altro, “rendendo astratto” il concetto dello spazio-tempo. Ad essere messa a dura prova non è solo la pazienza, ma anche la serietà.

Si sa, le lunghe attese possono rendere le persone nervose e ognuno sfoga il nervosismo come meglio crede: Marcello cantando le canzoni di Marcella Bella, Palmira inondando di parole Katia o Dario adulando a più non posso Toni, dando vita così ad una sorta di “Camera Cafè” introspettiva ma divertente, dove lo stereotipo diventa spunto di riflessione e decostruzione, ma anche l’attesa stessa dei personaggi funge da “esercizioper lo spettatore

Sei coppie in cerca di un carico

recensione di No Activity - Niente da segnalare

Andando avanti in questa recensione di No Activity – Niente da Dichiarare, il punto focale sta ovviamente nella potenza delle sue coppie. Dislocate in tre ambienti diversi, il più delle volte a camera fissa in piano americano, la serie TV diretta da Valerio Vestoso emula il botta e risposta tra coppie “old school” in un mix tra slapstick e stand up, dove in evidenza vengono messi i contrasti di ogni personaggio.

Se Marcello funge da poliziotto più anziano e disilluso, apparentemente burbero ma sull’orlo di una crisi depressiva, dall’altra parte abbiamo Achille, ambizioso, pronto all’azione e in attesa del salto di carriera; così come in centrale se Katia funge da puntigliosa, precisa ed altezzosa, sfogando la sua frustrazione per una vita coniugale e materna poco soddisfacente, il suo contraltare è Palmira che, invece, preferisce prendere le cose con più calma, orgogliosa della sua parlata romana e più incline al pettegolezzo che all’arrendersi alla noia sconfinata dell’attesa.

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Aggiungiamoci a questo un gustoso contorno di comparse che vedono alternarsi, tra i tanti, Maccio Capatonda, Diego Abatantuono, Eduardo Ferrario, il cui compito è mettere ancora più pepe nel perfetto ed armonioso dinamismo tra le coppie Zingaretti-Tiberi, Signoris-Fanelli e Papaleo-Balsamo.

Personaggi all’opposto l’uno dell’altro, a volte giocando anche con i ruoli pregressi degli stessi interpreti, che però fanno riflettere nella loro ironia e leggerezza, su quelli che sono “i tipi umani”. Si utilizza lo stereotipo in maniera intelligente decostruendo, per esempio, il machismo tossico di alcuni ambienti lavorativi – legali o no – dove generalmente viene il poliziotto o criminale viene rappresentato come inflessibile, cinico, duro, privo di emozione alcuna. Qui gli uomini – o forse dovremmo parlare di esseri umani – piangono, si sfogano, si mostrano fragili, vittime delle proprie emozioni.

L’introspezione è inevitabile

No Activity Niente Da Segnalare Recensione Abatantuono

Probabilmente perché quando passi troppo tempo con te stesso, in attesa che qualcosa possa capitare, l’introspezione, il mettersi a confronto, è inevitabile. E lo stesso avviene per i personaggi femminili che, in un certo qual senso, riflettono sul senso del giudizio – spesso tra donne stesse – sul ruolo della donna nella società, sul suo essere o non essere madre, sul suo modo di vestire, di parlare, di agire. Il mettere costantemente in discussione la riuscita della propria carriera non tanto per merito quanto per “privilegio” o favoritismo. 

L’intento della serie non è certo quello di far riflettere su tematiche universali o spronare lo spettatore verso chissà quale messaggio. Interessante, però, come una serie TV il cui scopo è principalmente quello di far ridere, metta a tal punto a nudo i suoi personaggi tra una gag e l’altra, a tal punto da far uscire fuori quelle che sono le contraddizioni, i paradossi e l’ipocrisia dell’essere umano. Ed in questo, sicuramente, gran parte del lavoro è dovuto agli stessi attori che sanno perfettamente come esaltare ruoli apparentemente semplici ma così riconoscibili per un target decisamente vasto. 

Relax, take it easy

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Come abbiamo detto all’inizio di questa recensione, Amazon Prime Video in Italia sta puntando moltissimo su prodotti che mettono l’ironia, la spensieratezza e il divertimento al centro dei suoi show. Ed anche lì dove il prodotto si fa più serioso e dal respiro più internazionale, pur conservando la sua essenza italiana, come nel caso di The Bad Guy, c’è sempre una nota più ilare, dissacrante e profana rispetto al solito prodotto made in italy quasi sempre incentrato sulla tragedia, la criminalità, la sofferenza.

Non è difficile comprendere il successo di questi prodotti in una routine che ci bombarda costantemente di difficoltà, preoccupazioni, ansie. Per quanto siamo fermamente convinti del potere divulgativo del cinema e della serialità, del loro modo di raccontare storie reali e facoltà di poter veicolare messaggi volti alla riflessione e presa di coscienza, l’intrattenimento serve anche a “staccare la spina”. Prendere un bel respiro e dimenticarsi, anche solo per una manciata di minuti, di ciò che c’è al di là dei confini di uno schermo televisivo. 

recensione di No Activity - Niente da segnalare

No Activity – Niente da segnalare non solo risponde a questo tipo di esigenza, tipico delle serie tv “prêt-à-manger”, quindi rallegrando, distraendo, facendo sorridere, a volte anche in maniera un po’ banalotta, semplice, senza avere pretesa alcuna. Ma si conforma in maniera sensata anche ad una necessità di visione “più rapida”, ritornando ai “bei vecchi tempi” delle comedy da 20/30 minuti al massimo.

Non parliamo solo di un minutaggio leggero, oltre di un numero di episodi davvero esiguo (forse anche troppo perché parliamo di soli sei episodi, ma anche questo è piuttosto in linea con le ultime scelte della piattaforma), ma anche di un ritmo incalzante nonostante il tema della “pazienza”.

L’aspetto più interessante è proprio quello di essere riusciti a costruire un prodotto che non presenta tempi morti, che riesce a coinvolgere ed intrattenere, arrivando dritto al punto con far deciso, pur avendo come format il dover attendere qualcosa che, fino alla fine, non si sa se arriverà oppure no. Ma, alla fine, sarà davvero così importante?

No Activity – Niente da segnalare è disponibile dal 18 Gennaio su Amazon Prime Video

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Autore

  • Gabriella Giliberti

    Gabriella Giliberti, nata a Martina Franca nel maggio del 1991, è una critica cinematografica televisiva, scrittrice e content creator. Dopo essere cresciuta a cinema horror, vampiri e operetta, si è formata a Roma, specializzandosi in storia del cinema, sceneggiatura e critica. Dal 2015 al 2022, è stata penna e volto del sito Lega Nerd, ricoprendo il ruolo di capo redattrice nella sezione Entertainment dal 2019 al 2022. Collabora regolarmente sia su riviste online che cartacee, ed è presente come inviata, moderatrice e speaker presso i principali Festival e Fiere. Attraverso il suo profilo @GabrielleCroix su Twitch, TikTok ed Instagram condivide e divulga l’amore per la pop culture con la sua community e pubblico di appassionati. Ha partecipato all’antologia “Emozioni da giocare” (Poliani, 2021) e “Moondance – Tim Burton, un alieno ad Hollywood” (Bakemono Lab, 2023). Da sempre appassionata di mostri, attualmente è a lavoro su diversi progetti che riguardano la rappresentazione del mostruoso nella società. “Love Song for a Vampire – Etologia del Vampiro da F.W. Murnau a Taika Waititi” (Bakemono Lab, 2023) è il suo primo libro, e non ha intenzione di smettere.

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