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Spider-Man: Far From Home, un’eredità da raccogliere

Parliamo della nuova avventura di Peter Parker nel Marvel Cinematic Universe.

Dopo il grande botto di Avengers: Endgame, il Marvel Cinematic Universe ritorna nelle sale con Spider-Man: Far From Home. Una nuova avventura in solitaria per Peter Parker, dopo il capitolo precedente, ma soprattutto dopo aver combattuto fianco a fianco con i più potenti eroi della Terra. Cosa possiamo aspettarci da questo film? I Marvel Studios saranno riusciti a non tradire le aspettative ancora una volta? Scopriamolo insieme nella recensione di Spider-Man: Far From Home.

Spider-Man: Far From Home e il Marvel Cinematic Universe

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Ai tempi di Ant-Man and the Wasp avevamo sottolineato come non fosse facile ripartire dopo l’epicità del primo scontro con Thanos. Ugualmente è difficile ora riprendere il filo dopo Avengers: Endgame, dopo il picco più alto del Marvel Cinematic Universe in termini di epicità. Certo, è sicuramente più semplice con un eroe famoso e amato quanto Spider-Man, ma sarebbe comunque impossibile superare il predecessore sul suo campo.

Così nasce un film sostanzialmente differente da Avengers: Endgame, molto più leggero e scanzonato, con un’intensità di livello più basso. In questo è molto più simile a Spider-Man: Homecoming, il suo predecessore effettivo, mostrando ancora una volta quanto i Marvel Studios siano capaci di mantenere efficacemente una coerenza anche all’interno dei diversi ‘sottofranchise’.

Allo stesso modo però è un film pienamente inserito nel MCU. Gli eventi di Avengers: Endgame non vengono assolutamente ignorati, anzi vengono sfruttati ampiamente sia nella trama principale, sia nelle sottotrame. Non solo, ma il film affronta di petto anche gli aspetti più complessi in termini di continuity (come il gap di cinque anni tra le vittime dello schiocco e i sopravvissuti).

Anche per quanto riguarda il futuro del franchise pone sicuramente delle basi interessanti. Su questo non ci esponiamo troppo al momento, anche per evitare di incappare in spoiler più o meno corposi. Tuttavia, ci sarà molto da discutere (e su cui speculare) nei mesi che ci separano dal prossimo film del MCU, previsto per maggio 2020.

Spider-Man: più ‘meta’ di Deadpool?

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Un dato che vale la pena analizzare bene è l’aspetto più metacinematografico di questo film. Forse la causa di ciò sta nella storia del personaggio sul grande schermo, una delle più lunghe tra gli eroi Marvel, insieme a quella di Wolverine e pochi altri. Sta di fatto che a suon di rimandi indiretti il confine tra quello che è realtà e cinema si assottiglia in maniera affascinante.

Non si tratta ovviamente di rotture della quarta parete ‘classiche’ alla Deadpool, ma più di scelte più suggerite, che magari non influiscono sul pubblico nella sua totalità, ma che espandono l’esperienza di chi è più attento. Non è neanche una novità per la serie. Pensate alla scelta di Michael Keaton come Avvoltoio nel precedente film, a pochi mesi dalla sua performance come Birdman (a sua volta influenzata dal suo ruolo passato come Batman).

Anche la presenza stessa di Jake Gyllenhaal in questo film in qualche modo è una chiusura del cerchio. L’attore è stato infatti molto vicino a sostituire Tobey Maguire quando quest’ultimo non voleva tornare nei panni di Peter Parker in Spider-Man 2. Ad accomunarli, anche il fatto di interpretare dei personaggi davvero eccezionali, tra i più interessanti della lunga storia del MCU.

Alla fine, a ben pensarci, anche il discorso già anticipato nei trailer della ricerca di un “nuovo Iron Man” si ricollega alla realtà esterna al film. Il Marvel Cinematic Universe come serie cinematografica ha bisogno di un nuovo volto, tanto quanto i suoi personaggi cercano un nuovo eroe in cui credere.

Insomma si tratta di un livello di lettura che vale la pena discutere ulteriormente e chissà che in futuro non gli dedicheremo un vero e proprio approfondimento. Per il momento però noi stiamo già facendo correre la fantasia pensando a cosa (o meglio, chi) potrebbe arrivare nel prossimo capitolo della saga.

Spider-Man: Far From Home è davvero per ragazzi

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Quando i Marvel Studios hanno iniziato la ricerca per il nuovo Spider-Man da inserire nel proprio universo cinematografico, hanno scelto un attore molto giovane. Tom Holland non aveva ancora vent’anni quando ha interpretato per la prima volta l’eroe in Captain America: Civil War. Questo per poter raccontare al meglio la storia del giovane Peter Parker, ai tempi del liceo, mai davvero approfondita sul grande schermo.

Da questo spirito nasce Spider-Man: Far From Home, che oltre alla sua anima da cinecomic (e a quella metacinematografica) è un film per ragazzi. Le classiche pellicole dedicate alla scuola, quelle che abbiamo amato e apprezzato nella nostra infanzia. Il tutto senza voler sfruttare il fattore nostalgia, in giochi di citazioni a un periodo storico. Semplicemente riprendendone lo spirito e adattandolo ai nostri tempi, creando quello che potrebbe essere tranquillamente un nuovo classico del genere.

L’avventura di Spider-Man tra Elementali, Nick Fury e Mysterio prosegue di pari passo con quella di Peter, alle prese con una gita scolastica, i bulli e i primi amori. Si incrociano, si sganciano, si ricollegano, si complicano mentre Spidey cerca di sopravvivere e Peter di non farsi scoprire dal resto della classe.

A onor del vero, questa strada tende un po’ ad appiattire la maggior parte dei compagni di gita dell’eroe. Spesso il loro ruolo è solo quello di alleggerire la tensione e fare ridere lo spettatore. Il fatto però che ci riescano benissimo e soprattutto che il film possa contare anche su personaggi di ottimo spessore come Michelle, Mysterio e ovviamente lo stesso Spider-Man fa passare sopra questa piccola imperfezione.

Il miglior Spider-Man di sempre?

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Spider-Man: Far From Home è sicuramente un film da promuovere con convinzione. Riesce a cogliere tante anime diverse del personaggio (alcune esclusive della sua versione del MCU) e ad amalgamarle ottimamente in una storia coinvolgente, dotata di ottimi comprimari e capace di stupire anche chi conosce bene la storia dell’eroe nei fumetti. Non è necessariamente la migliore avventura cinematografica di Spidey (è troppo difficile definirla in maniera oggettiva), ma senza dubbio è nella parte più alta della classifica.

Insomma, non sappiamo ancora se sarà davvero Spider-Man a ereditare da Iron Man il ruolo di guida per il Marvel Cinematic Universe. Certo è che questa nuova avventura è un gran bello spot elettorale.

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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