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Quattro impiegati del museo di Van Gogh sospesi per il caos della carta di Pikachu

L’iniziativa Pokémon: Pikachu x  Van Gogh, organizzata dal Museo Van Gogh di Amsterdam in collaborazione con The Pokémon Company, ha avuto delle gravi ripercussioni per alcuni dei dipendenti coinvolti. Almeno quattro impiegati sono stati sospesi per aver violato il codice di condotta del museo e aver approfittato della loro posizione per ottenere vantaggi personali.

Il caso Pikachu x Museo Van Gogh: cos’è successo?

L’evento, che si è svolto l’anno scorso, prevedeva la distribuzione di una serie limitata di carte Pokemon ispirate alle opere di Vincent Van Gogh. Tra queste la più ambita di tutte: Pikachu Van Gogh.

Originariamente la carta era disponibile solo per i visitatori del museo che avevano acquistato i biglietti online. Tuttavia la richiesta è stata talmente alta che i biglietti sono andati esauriti in pochissimo tempo. Fin dai primi giorni era palese che il tutto fosse conseguenza di un’opera di scalping (un modo elegante per dire bagarinaggio illegale).

Secondo un giornale locale chiamato Het Parool, alcuni dei dipendenti sospesi hanno sfruttato la loro conoscenza del sistema di prenotazione per informare amici e parenti su come accedere ai biglietti, bypassando quindi la fila virtuale. Inoltre, uno dei dipendenti ha rubato una scatola intera di carte Pokemon Van Gogh, presumibilmente per assicurarsi di avere la carta di Pikachu Van Gogh (che si vende ancora oggi sui mercati secondari al prezzo di 100$)

Il Museo ha confermato le accuse e ha dichiarato di aver preso provvedimenti disciplinari nei confronti dei dipendenti coinvolti. Tra questi anche un impiegato che lavorava per il Museo da 25 anni.

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 29 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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