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Narvali dal Futuro

E' la Notte di Natale, c'è un unicorno in piedi di fianco a me, mi sta fissando.
Almeno credo. Gli occhi dei cavalli, perfino quelli mitologici, raramente “fissano” quindi non saprei capirlo così facilmente, cioè, avete presente Artax? Ma non divaghiamo…
Il mio spettro dei natali passati è un unicorno, ebbene si. Sono sicuro che qualcuno, da qualche parte, sta sussurrando “che cosa Gay!”, ma anche su questo non intendo divagare.
E' un unicorno dalla criniera bionda, ovviamente bianco, dal corno argentato. Lo spirito ha queste fattezze perché incarna gli anni 80, quella decade magica dove tutto poteva accadere.
I miei primi Natali sono là, distanti, irraggiungibili, oltre l'arcobaleno.
I miei colleghi conoscono la mia avversione per il Natale, e non intendo il lato consumistico della festività, io odio tutto il Natale.
La motivazione più semplice, l'unica in verità che mi ha perseguitato per anni, è che il Natale si attende tutto l'anno, ci dicono che sarà qualcosa di magico, unico, miracoloso e quando è tempo che giunga… Flap! Si sgonfia come un pandoro senza lievito.
Non accade niente, è Natale, corri in cucina a controllare il calendario (il mio è sul Frigo) è sul serio il 25 Dicembre, controlli se c'è un abete discoteca in sala (il mio è dietro al divano) e c'è, è Natale ma non succede niente. Arresto cardiaco del Natale. Liberiamo? No, tanto ormai.
E così rivivo i natali degli anni 80 in groppa ad un cavallo effeminato, i miei ricordi sono come una VHS usata troppo, qualche battuta salta, c'è qualche linea, su alcune manca l'etichetta ma li adoro. La tiritera “ama anche tu il Natale” di Dickens sta funzionando.
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Poi arriva il suo turno, è pesante e affannato, è Grigio e pieno di consapevolezza. Il sognante unicorno lascia spazio al Rinoceronte, lo spirito del Natale Presente.
Lui sa che i sogni non si avverano seguendo l'arcobaleno come “ il cavalluccio” ci aveva fatto credere, il Rinoceronte sa che se vuoi qualcosa devi sfondare tanti muri a testate per raggiungerla, devi essere pesante e inamovibile, per questo gli unicorni non esistono.
Lo spirito mi guarda, anche lui, sbuffa dalle froge e non fa niente, non fa niente perché oggi è il Natale Presente, e sto continuando ad abbattere muri.
Non sono per strada ad urlare “Buon Natale”, domani non lancerò una moneta d'oro ad un bambino  per fargli comprare l'oca più grande di tutta la città. E' Natale e sto facendo la stessa cosa che faccio da quando non ci sono più gli anni 80, scrivo.
Il Rinoceronte lo sa, approva, e non fa niente. Non mi sorride, non c'è tempo per i sorrisi, la pelle spessa aiuta, ma non fa sentire le carezze.
Un altro muro è sfondato, sono pronto all'arrivo dell'ultimo fantasma. Lo spirito dei Natali Futuri scivola lungo il corridoio, silenzioso, poi scoprirete perché.
Arriva in camera mia, proprio dove prima c'era l'Unicorno, ma lui non mi guarda. Si limita a picchiettarmi sulla spalla con il suo corno/dente.
E' un Narvalo e gli sono debitore da anni. Alla Mensa della scuola, da piccolo, mi permetteva sempre di vincere il turno degli “animali con la N” quando giocavamo ai giochi di parole. Ma nemmeno ora voglio divagare…
Potrei giurare che mi abbia strizzato l'occhio, non credo che voglia provarci, probabilmente è contento di come stanno andando le cose.
E' comunque un passo avanti, Scrooge si becca sempre la morte a questo punto, un mammifero marino è sempre più apprezzato.
Il Narvalo non mi porta da nessuna parte, continua a picchiettarmi mentre scrivo queste righe. Lo  spirito dei Natali Futuri non fa il suo lavoro, non mi mostra un funerale deserto, niente lapide con sopra il mio nome. Sto scemo continua a picchiettare.
Quindi significa che il mio futuro non è scritto, ma che mi sta chiamando, che devo solo voltarmi e chiedergli “che vuoi?” e lui risponderà?
L'altra alternativa è che il mio futuro è un enorme mostro acquatico dentato che morirà presto al terzo piano di un condominio, che poi puzzerà di pesce per anni.
A me piace pensare che il passato è come ci piace ricordarlo, il presente è come ci sentiamo, il futuro troppo strano per capirlo e il Natale… Beh, il Natale è troppo affollato.

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Un commento

  1. Bellissima.
    Mi sento esattamente come te in questo momento, mentre, privo di regali e di auguri, me ne sto seduto al pc meditando su quale film guardare nel pomeriggio. Chissene frega se è il 25 dicembre.

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