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Crash Bandicoot N. Sane Trilogy per Nintendo Switch: un arrivo (quasi) inaspettato

È ormai passato un anno da quando, in occasione del ventennale di Crash Bandicoot, Activision ha ben deciso di riproporre i primi tre capitoli in una trilogia rimasterizzata per PlayStation 4, provocando gioia e gaudio nei fan – la maggior parte dei quali ormai divenuti adulti – che hanno potuto godersi nuovamente l'epoca d'oro del proprio Bandicoot preferito.
Activision non si è però fermata lì: da pochi giorni, infatti, è possibile acquistare la N. Sane Trilogy anche su PC, Xbox e Nintendo Switch. E proprio di quest'ultima console desideriamo parlare: a partire dall'uscita della console ibrida, infatti, Nintendo sembra essersi decisamente aperta nei confronti dei giochi nativi di altre piattaforme. Vent'anni fa, giocare a Crash su una console Nintendo era un sogno destinato a rimanere relegato nell'immaginario di tutti quei bambini rei di aver scelto un Nintendo 64 invece di una PlayStation 1 come regalo di Natale.
Ma dunque: come si comporta questo porting? Vale la pena acquistarlo, riesce a rendere giustizia a quello che è stato un ritorno tanto inaspettato quanto gradito?
Evitiamo di creare un'inutile suspance. Sì, il porting è decisamente ben realizzato, anche se deve fare i conti con qualche leggera limitazione. Vediamo nel dettaglio.
Per chi non avesse ancora avuto l'occasione di mettere le mani sulla trilogia, il giocatore avrà immediatamente a disposizione tutti e tre i capitoli: Crash Bandicoot, Crash Bandicoot Strikes Back e Crash Bandicoot Warped, potendo giocarli nell'ordine che desidera. Sulla versione per Switch sono inoltre disponibili fin da subito i due livelli bonus Future Tense, inedito rilasciato in occasione dell'uscita della Trilogia su queste "nuove" piattaforme, e Stormy Ascent, un livello scartato in origine sul primo Crash e riproposto in una veste migliorata e corretta.
Gli sviluppatori hanno fatto tutto quello che era in loro potere per riproporre un'esperienza di gioco quanto più fedele possibile all'originale. Non si parla solamente delle musiche e della grafica, che per quanto "rinnovate" restano quelle di sempre, ma anche della cattiveria dei vari livelli. Intendiamoci: giocare a Crash ai giorni nostri rende evidente come il livello di sfida dei giochi attuali si sia, in molti titoli, vertiginosamente abbassato. Un salto effettuato troppo presto, un movimento dello stick non particolarmente preciso, una scivolata fatta al momento sbagliato, sono tutte cose che porteranno il nostro Bandicoot a morire male, venendo naturale chiederci se determinate sequenze risultassero tanto frustranti anche vent'anni fa o se fossimo, semplicemente, più pazienti e (colpo al cuore) skillati.
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Ma torniamo al discorso Switch. Il gioco si comporta piuttosto bene, e fa sorridere il fatto che fino a relativamente pochi anni fa ipotizzare un arrivo del buon Crash su una console della grande N ci avrebbe fatto guadagnare tutta una serie di sfottò e spernacchiamenti. Resta comunque il fatto che il confronto con la versione per PS4 risulti con una vittoria netta di quest'ultima dal punto di vista grafico. Switch non riesce purtroppo a riproporre una grafica nitida e priva di sbavature come la console di casa Sony, risultando leggermente inferiore anche in modalità dock.
Non si tratta di difetti che vanno a pregiudicare l'esperienza di gioco; tuttavia sarebbe inutile e deleterio nascondere la polvere sotto il tappeto per far finta che non ci sia. Tale inferiorità risulta piuttosto palese in alcuni livelli, e in particolare in Future Tense, nel quale una pedana riflettente, nella versione Switch, risulta opaca impedendoci, a differenza di ciò che accade nella versione per PS4, di vedere arrivare i colpi del nemici per poterli schivare più agevolmente.
La risoluzione scende ulteriormente in modalità handheld, ma parliamoci chiaro: anche qui si tratta fondamentalmente di piccolezze, sanate dal fatto di poter giocare col nostro Bandicoot preferito ovunque ci troviamo senza dover subire scatti o rallentamenti. Il nostro bambino interiore può esultare senza farsi troppi problemi.
Che dire, dunque: tra le luci e le ombre di questo porting, le prime sono decisamente superiori. Decisamente un ottimo acquisto da parte di Nintendo, che consentirà anche ai fan accaniti della grande N di godersi (o, perché no, ri-godersi) alcuni dei titoli più famosi degli anni '90.

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Francesca Menta

Nella vita legge fumetti, guarda cartoni e fa altre cose noiose e banali che non vale la pena menzionare. Allenatrice di Pokémon dal 1999. A quanto pare adesso recensisce anche videogiochi, coronando il sogno di una vita: poter gridare con fare oltraggiato "Lo sto facendo per LAVORO" ogni qualvolta viene trovata di fronte ad una console.

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