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Monster Hunter Tri Ultimate: la caccia definitiva ha inizio

La battuta di caccia a questo grosso esemplare di Gran Jaggi si sta per concludere con successo. La bestia è aggressiva, come sempre, ed è rapida e agile. Inoltre può contare sul supporto del suo branco: Jaggi e Jaggia accorrono a dozzine per proteggere il proprio capobranco, e la loro presenza complica ancora di più una situazione già tesa.  Il dinosauro vi corre incontro e vi carica con una spallata, e fate appena in tempo ad appendere il vostro pesantissimo spadone alla schiena e gettarvi di lato per schivarlo. L'azzurro della machalite con cui l'avete forgiato brilla al sole. Una rapida controllata alla vostra borsa vi rassicura: avete ancora pozioni in quantità, e coti per affilare la vostra lama. Vi rialzate, vi date una spolverata e vi preparate per un attacco, quando un'ombra attraversa la piana di fronte a voi: alzate lo sguardo, temendo quello che sperate di non vedere…ma è proprio così, purtroppo: un Qurupeco, con il suo piumaggio dai colori brillanti e il becco in grado di produrre suoni tali da imitare i richiami di moltissimi altri mostri, sta lentamente planando nell'area. La caccia si è appena complicata ancora di più.
Date le spalle al Gran Jaggi e vi preparate all'attacco del grosso uccello, una bestia di gran lunga più letale. Estraete la spada e vi mettete in guardia, proteggendovi dietro l'enorme lama, mentre il Qurupeco vi corre incontro, ma d'un tratto, anziché assalirvi con becco e artigli, la bestia sbatte le estremità delle sue ali l'una contro l'altra, che come due grosse pietre focaie generano un'esplosione di fiamme, contro la quale la vostra protezione è insufficiente: rotolate a terra, feriti e coi vestiti in fiamme. E' una fortuna che il campo di battaglia offra un piccolo laghetto nel quale potete rotolare per estinguere le fiamme…
Non è chiaro chi, fra voi e l'enorme Lagiacrus che in questo momento sta galleggiando quasi placidamente davanti a voi, in atteggiamento di sfida, con le grosse scaglie cariche di sfrigolante energia statica, sia la preda e chi il predatore. Siete stati ingaggiati dagli abitanti del villaggio di Moga per abbattere la bestia che da tempo sta attaccando le navi dei pescatori, e vi siete allenati a lungo per questo momento…ma niente avrebbe potuto prepararvi davvero per la furia di questo leviatano. Non potete permettervi di stargli troppo lontani, o vi scaglierà contro l'elettricità che ha accumulato nelle sue scaglie, né caricarlo a testa bassa: siete sott'acqua, nel suo ambiente naturale, e vi muovete goffamente…sareste un facile bersaglio per i suoi possenti artigli e le sue fauci. Come se non bastasse, la lama delle vostre due piccole spade di scaglie di Ludroth non è abbastanza affilata per tagliare la sua corazza, e ogni vostro attacco rimbalza contro il mostro. Raggiungete una piccola fiala nella vostra cintura portaoggetti e la portate alla bocca: ecco che anche l'ultima scorta di ossigeno è andata. La battaglia si sta mettendo davvero male…
Avete accettato l'incarico dalla Gilda con leggerezza: dopo aver cacciato viverne volanti del calibro della Rathian e del Rathalos, dopo essere sopravvissuti al velenoso sputo del Gran Wroggi e dopo aver sterminato un numero impressionante di Arzuros, rubando loro il miele direttamente dagli artigli pelosi, l'idea di combattere contro un Lagombi, descritto come un coniglio estremamente aggressivo delle dimensioni di un grosso orso, vi sembrava, al massimo, un simpatico modo per spezzare il ritmo della caccia con mostri più grandi e pericolosi. E' solo quando l'avete incontrato sul campo che vi siete resi conto di quanto nessun mostro possa essere preso sottogamba: il Lagombi si è rivelato non solo incredibilmente veloce, in grado di scivolare sulle superfici di ghiaccio su cui state combattendo, ma anche fortissimo e dotato di una furia inarrestabile. Il freddo della tundra non aiuta di certo: pensando ad una battaglia facile e rapida avete portato con voi solo un paio di borracce dell'intruglio a base di peperoncino che vi tiene al caldo. Controllate il caricatore della vostra lancia-fucile: tutti e cinque i colpi sono in canna. Alzate lo scudo e aspettate la carica del Lagombi: la vostra unica speranza è di resistere al suo impetuoso attacco trincerandovi dietro il vostro fidato scudo, per poi esplodere tutta la polvere da sparo e scaricare tutti i proiettili in una volta, dritti in faccia al mostro…
Queste non sono che tre delle infinite situazioni in cui potreste trovarvi -anzi, in cui vi troverete sicuramente- giocando a Monster Hunter Tri Ultimate, l'ultimo episodio della serie Monster Hunter, uscito la settimana scorsa per 3DS e WiiU. Non vogliamo parlarvi di grafica, di giocabilità, di problemi di telecamera o di controlli meno che ottimali: di recensioni internet è piena. Piuttosto, noi crediamo che un gioco come Monster Hunter sia innanzitutto un'esperienza, soprattutto nel caso di quest'ultima iterazione della serie, che è in assoluto la più densa di contenuto (si parla di settantatre mostri differenti, da ciascuno dei quali è possibile ottenere materiali per costruirsi dozzine di armi e di armature, provenienti da tutte le generazioni passate della serie, così come tutte le aree di Monster Hunter Tri e di Monster Hunter Portable 3rd e di un livello di difficoltà inedito per la terza generazione, il G-rank). 
Cosa intendiamo dire? Intendiamo dire che il coinvolgimento che Capcom riesce a creare in questi giochi è davvero raramente eguagliato: quando giocate a Monster Hunter vi trasformate in cacciatori di mostri e entrate a far parte di un mondo sorprendentemente coerente e realistico, dove tutto, dall'economia all'industria alla stratificazione della società, ruota attorno alla caccia: i fabbri vi possono costruire una splendida spada a partire dal corno del Diablos che avete appena ucciso, che farebbe splendidamente il paio con un set di armatura in scaglie di Rathian; i prodotti delle fattorie sono sia la fonte di cibo per tutti, sia degli strumenti utilissimi per voi cacciatori, perchè è grazie alle erbe ed ai funghi che raccogliete che siete in grado di distillare le preziosissime pozioni per mantenervi in salute durante la caccia; la Gilda, l'unica parvenza di organizzazione politica del mondo di gioco, è l'istituzione che vi assegna gli incarichi e vi dà il permesso di esplorare zone di volta in volta diverse, e sempre più pericolose. Un mondo coerente, verosimile, in cui avete un ruolo preciso e prezioso.
Il consiglio che vi diamo è dunque di lasciarvi conquistare dall'universo di Monster Hunter, e l'uscita dell'ultimo capitolo è davvero l'occasione migliore. Ve lo diciamo: vi troverete male all'inizio, sarete  sovrastati dall'immensità e dalla profondità del gioco, sensazione che aumenterà man mano che proseguirete e vi renderete conto delle proporzioni di ciò che avete di fronte. Litigherete con la telecamera (soprattutto se sceglierete la versione per 3DS) e faticherete per padroneggiare il bislacco schema di controllo, e per arrivare alle parti interessanti, alle vere sfide, dovrete attraversare una lunga (ma ottima) parte iniziale introduttiva che se non avrete costanza e determinazione, potrebbe facilmente sfiancarvi. Monster Hunter NON è un gioco per casual gamer, richiede dedizione, impegno e tanto, tanto, tanto tempo a disposizione. Ma lo ripetiamo: tutte queste considerazioni sono dettagli, e se riuscirete ad appassionarvi al gioco vi renderete conto del perchè la serie, almeno in Giappone, è un fenomeno più grande dei Pokémon. 

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Gabriele Bianchi

Lettore, giocatore, conoscitore di cose. Storico di formazione, insegnante di professione, divulgatore per indole. Cercatelo in fiera: è quello con la cravatta.

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