L’agenzia spaziale cinese, la CNSA, sta valutando una missione alimentata a energia nucleare da mandare verso Nettuno, per esplorare la sua luna Tritone, oltre che i suoi anelli e il resto dei satelliti. Ecco i dettagli della missione.
La Cina valuta una missione nucleare per Nettuno
A studiare la fattibilità della missione sono i ricercatori del CNSA insieme alla Chinese Academy of Sciences (CAS), l’Autorità Cinese per l’Energia Atomica, la China Academy of Space Technology, oltre che tutta una varietà di università e istituzioni. Lo studio ha intanto prodotto un paper, che indica le prime conclusioni raggiunte.
Secondo l’articolo, giganti ghiacciati come Nettuno hanno un enorme potenziale scientifico. Oltre ad avere una struttura interna affascinante, con un meteo incredibile fatto di piogge di diamanti, si crede che Nettuno abbia rivestito un ruolo importante nella formazione del sistema solare. I gas che lo compongono sono infatti gli stessi che facevano parte della nebulosa protostellare da cui il nostro sistema si è originato.
Anche le sue lune sono di incredibile interesse scientifico. Gli astronomi sospettano, ad esempio, che in origine Tritone fosse un planetoide che vagava per il sistema solare, prima di essere catturato dalla gravità di Nettuno. Il suo arrivo ha interferito con l’equilibrio dei satelliti naturali già orbitanti intorno al pianeta, causando la loro distruzione e la nascita di nuove lune. Gli scienziati sono anche interessati a studiare l’evoluzione di Tritone, che si pensa un giorno si frammenterà, creando una anello intorno a Nettuno, o si scontrerà con quest’ultimo.
Una missione difficile
Se gli obiettivi scientifici sono tanti e validi, non è comunque facile progettare una missione di questo tipo nello spazio profondo. Fino ad ora solo la sonda Voyager 2 di NASA si è avvicinata al pianeta, nel 1989, raccogliendo la maggior parte delle informazioni a nostra disposizione su di esso, oltretutto con strumenti scientifici molto limitati.
NASA stessa ha pensato di esplorare Nettuno e Tritone con un satellite chiamato Trident, ma non accadrà a breve. Nel Planetary Science and Astrobiology Decadal Survey 2023-2032, che delinea le missioni di esplorazione del sistema solare del decennio per NASA, è stata data invece priorità all’esplorazione di Urano con l’Uranus Orbiter and Probe (UOP). La Cina ha visto quindi la possibilità di coprire questo “buco” lasciato da NASA.
La missione, per come è stata concepita fino ad ora, avrebbe un generatore termoelettrico a radioisotopi con una capacità di 10 kWe. Si tratta di una batteria atomica simile a quella montata sui rover marizani Curiosity e Perseverance. La sonda monterebbe a bordo diversi strumenti scientifici: un sensore atmosferico per Nettuno, così come una sensore a penetrazione per studiare la superficie di Tritone. La sonda sarebbe poi affiancata da dei satelliti più piccoli, designati all’esplorazione di due asteroidi vicini.
Il lancio per ora è programmato per il 2030, con l’idea di sfruttare la gravità di Giove per arrivare nel 2036. Altre finestre di lancio sono il 2028, il 2031 e il 2034, con tutte queste finestre comunque adatte a raggiungere il pianeta prima del 2040.
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