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Microscope GDR: Gioco di Ruolo…frattale?

Microscope GDR è un gioco di ruolo di Ben Robbins, uscito nell’ormai lontano 2011. Di occasioni per parlarvene ne abbiamo avute molte, e in effetti l’abbiamo fatto, quando l’abbiamo provato per la prima volta, in occasione della GiocaTrento del 2012. Come mai vogliamo parlarvene di nuovo? E’ presto detto: innanzitutto Microscope è un gioco di ruolo straordinario, affascinante come pochi, che parte da una premessa concettuale innovativa ed offre un’esperienza di gioco unica. E poi perché dal 2011 Microscope non è mai stato localizzato in italiano…fino ad ora! Già, perché i ragazzi di Space Orange 42 hanno finalmente compiuto il grande passo e hanno portato al mercato italiano questo splendido gioco di ruolo, dopo essersi occupati della localizzazione di Fiasco, Savage Worlds, 42Guns e molti altri. Abbiamo approfittato di Lucca Comics per mettere le mani sullo scintillante manuale in italiano, e non c’è quindi occasione migliore per raccontarvi Microscope!

Microscope GDR: un gioco frattale di Storie epiche

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Microscope è un gioco di ruolo con una premessa assai peculiare. Nei giochi di ruolo più tradizionali i giocatori creano un proprio personaggio, con una backstory, degli obbiettivi, una rete di relazioni, e lo fanno muovere all’interno di una ambientazione che è, a vario titolo, sotto il controllo di un game master. In Microscope, invece, l’intera esperienza di gioco riguarda gli eventi di più ampio respiro che portano alla creazione di un’ambientazione stessa. In pratica, se in D&D la narrazione segue il nano Ghortak e la sua rancorosa missione di vendetta nei confronti del drago nero che gli ha carbonizzato la famiglia, Microscope vi chiederà di pensare in grande, magari alla storia della razza dei nani dalla creazione dell’universo fino alla loro estinzione. Questo vuol dire che non c’è spazio per lo sfortunato Ghortak e la sua storia drammatica? Certo che c’è spazio: questa è la bellezza della natura frattale di questo gioco di ruolo!

Vediamo di capire come funziona. Ci sarebbe molto da approfondire, ma in due parole le meccaniche di Microscope conducono i giocatori verso la creazione di una sempre più fitta linea del tempo, in grado di registrare eventi che si estendono per secoli, vere e proprie epoche storiche, e allo stesso tempo singoli momenti, episodi della vita di poche persone, visti dal loro punto di vista. Ogni giocatore, a turno, è chiamato ad aggiungere un elemento alla linea del tempo, e può decidere fra tre tipologie: i Periodi, che sono le unità temporali di più ampio respiro, come ad esempio “fondazione ed espansione del regno nanico di Groh’thor”; gli Eventi, che vanno inseriti all’interno di un periodo già esistente, ad esempio “risveglio del drago Blakkun”; e infine le singole Scene, che rappresentano episodi specifici, visti da un punto di vantaggio specifico, che hanno l’obbiettivo di mettere luce su quegli elementi degli Eventi che incuriosiscono i giocatori. Ecco quindi perché Microscope si auto-definisce un gioco di ruolo frattale: perché è concentrico, si basa su tre diversi livelli di “zoom”, e i giocatori possono passare facilmente da una visione a volo d’uccello sugli eventi macroscopici che forgiano la storia epica di intere civiltà, ad una lente d’ingrandimento che permette di esplorare le vicende di singoli individui.

Il brainstorming come elemento di gameplay

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Le intuizioni entusiasmanti di Microscope non si fermano qui. Ciò che troviamo ancora più esaltante è la totale non linearità dell’intero procedimento: a turno, ciascun giocatore è libero di aggiungere uno qualunque degli elementi citati, a qualunque livello di “zoom”, e soprattutto in qualunque punto della linea del tempo. Nel nostro esempio, eravamo al “risveglio del drago Blakkun”. Ipotizziamo che un giocatore aggiunga l’Evento “Blakkun devasta la capitale nanica”. Benissimo, ha senso: abbiamo la classica storia di un antico nemico del popolo nanico che si risveglia in preda ad una furia inarrestabile e porta devastazione nelle loro terre. Tuttavia nulla impedisce al giocatore successivo di inserire fra un Evento e l’altro un altro momento che scombina del tutto quella che sembrava una storia banale: “i nani attaccano la caverna di Blakkun e uccidono il drago”. Ma noi sappiamo che il drago devasterà la capitale nanica…come fa, da morto? Bene, forse in uno dei prossimi turni un giocatore vorrà provare a dare risposta, magari inserendo una Scena all’interno di un Evento già esistente ed introducendo un malvagio negromante con motivi di vendetta nei confronti del regno dei nani…

Ciò che rende entusiasmante ogni partita a Microscope è proprio questo senso di brainstorming continuo. Ogni giocatore è spronato a farsi ispirare da ciò che è già stato stabilito, e approfondire, innovare, o stravolgere del tutto le aspettative degli altri giocatori. Una regola fondamentale è che durante il proprio turno ogni giocatore ha il controllo completo dell’intera storia, e può inserire più o meno qualsiasi idea venga in mente…ma solo durante il proprio turno, mentre non potrà influenzare o consigliare gli altri durante i loro. In Microscope è pressoché impossibile pianificare l’intera storia, perché il controllo che ogni giocatore ha su di essa è limitato al proprio turno. Il risultato è uno straordinario collage composto da tante visioni quanti sono i giocatori, e una storia epica che può dipanarsi per milioni di anni. Nessun altro gioco di ruolo offre qualcosa di simile.

Microscope GDR: un laboratorio di worldbuilding

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Le regole di Microscope non sono numerose, ma sono sufficienti per guidare i giocatori verso un’esperienza soddisfacente e la creazione di storie interessanti e coerenti: a turno, un giocatore è la “Lente“, e dispone di vasti ma temporanei “poteri” per maggiormente influenzare il focus della storia; vi è la meccanica dei “Lasciti“, elementi emersi dalla storia che i giocatori possono selezionare per “costringersi” a farli riemergere nuovamente più avanti; vi sono le Scene “ruolate”, in cui i giocatori, effettivamente, interpretano dei personaggi con l’obbiettivo di rispondere a delle specifiche domande (“chi è stato il sacrificio del negromante per riportare alla vita Blakkun?”).

In generale, però, già da questa descrizione generale dovrebbe apparire chiaro che lo scopo di Microscope è quello di farvi vivere la parte di registi e sceneggiatori, più che degli attori: costruirete storie, sì, ma non vi calerete nel ruolo dell’eroe contro i malvagi, bensì in quello dell’eroe, delle generazioni che lo hanno preceduto e in quelle che lo seguiranno; dei malvagi stessi, e della loro storia; del mondo in cui si muovono e in ciò che lo ha reso così com’è; sarete responsabili del presente, del passato e del futuro di interi mondi, universi, multiversi. L’unico limite è la vostra creatività! Microscope GDR vi permetterà di fare un vero e proprio lavoro di worldbuilding, esplorando l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo, delineando ogni aspetto, addirittura aiutandovi a determinare quali parti sono più le più interessanti e degne di essere approfondite.

Dovrebbe apparire chiaro già da questa breve introduzione al gioco che non è possibile finire una partita di Microscope, ma solo decidere di interromperla. E quando deciderete di farlo vi rimarrà la vostra linea del tempo, tutta ordinata e piena di Periodi, con al loro interno i vari Eventi, e all’interno di questi ultimi le varie Scene che avete giocato. Durante la sessione successiva potrete decidere di ricominciare dall’inizio, magari cambiando del tutto genere e provando una storia fantascientifica, oppure semplicemente tirar fuori la vecchia linea del tempo e semplicemente continuare la partita, perchè ci sarà sempre spazio per altre aggiunte. Esplorate una stessa linea del tempo abbastanza a lungo, e vi ritroverete per le mani un vero e proprio manuale di ambientazione fatto in casa, che volendo potrete facilmente adattare come scenario per un altro gioco di ruolo!

In conclusione, Microscope GDR è un prodotto consigliatissimo, di cui attendevamo la localizzazione da quasi dieci anni. Non sappiamo se siamo riusciti a darvi l’idea delle potenzialità letteralmente infinite di questo gioco, che ve le offre tra l’altro chiedendovi pochissimo: nessun dado, nessun game master, nessuna preparazione. Fidatevi di noi: se siete alla ricerca di un gioco di ruolo veramente innovativo, che abbia un feeling del tutto diverso da qualunque altro, non potete sbagliare. Se avete anche solo mai accarezzato l’idea di creare un’ambientazione tutta vostra, poi, non c’è scampo: dovete averlo.

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Gabriele Bianchi

Lettore, giocatore, conoscitore di cose. Storico di formazione, insegnante di professione, divulgatore per indole. Cercatelo in fiera: è quello con la cravatta.

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