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Mar Omega: ritorno su Mar Heaven

Dopo la fine di Mar la GP ci porta anche il suo seguito ufficiale, Mar Omega. Mar è uno shonen manga creato da Nobuyuki Anzai, un talentuoso mangaka che ha all’attivo diverse opere di successo in Giappone. Sua opera principale è Flame of Recca, che purtroppo in Italia non è mai arrivato, ma si trattava di un ottimo shonen che ricordava molto Yu Yu Hakusho di Togashi come storia e combattimenti (anche lì c’era una saga improntata su un mega torneo). Poi è toccato a Mar che purtroppo in Italia ha avuto un triste destino essendo stato pubblicato inizialmente dalla ormai fallita (e permetteteci un "per fortuna") Play Press con un'edizione scadente e interrotto al numero 10 a soli cinque numeri dalla fine. Fortunatamente la GP publishing ha pensato di ridare dignità a questa serie ripubblicandola in un formato migliore e finendola, e inoltre ha portato da noi anche Mixim 11 l’ultima opera di Anzai, altro divertente shonen. Oggi però parliamo del seguito di Mar, cioè la versione Omega che invece è disegnata da un assistente di Anzai, cioè Koichiro Hoshino. GP lo porta da noi in edizione da edicola senza sovracoperta a solo 3.90 euro, con cadenza mensile per i quattro numeri previsti per questa serie.

La storia di Mar Omega è ambientata sei anni dopo la fine della storia originale. Dopo la sconfitta delle forze di Phantom e degli scacchi, la pace sembra essere ritornata su Mar Heaven, il mondo in cui si svolge questa storia. Ginta, Babbo e gli altri eroi sono ormai venerati come delle leggende, tanto che molte città gli hanno dedicato una statua. Protagonista di questa nuova vicenda è il giovane Kai, un ragazzino che sei anni prima aveva assistito alle battaglie del war game e che sogna di diventare come i suoi idoli Ginta e Babbo. Purtroppo però il giovane Kai sembra non avere nessun talento nell'uso degli Arm, gli oggetti magici che permettono di sfruttare svariati poteri, da attacchi elementali, oppure usati per il teletrasporto, fino a quelli più potenti i Guardian Arm che permettono di evocare potentissime creature. Ultimamente però su Mar Heaven si stanno diffondendo dei nuovi Arm speciali, chiamati Fake Arm perché chiunque li può usare, anche chi non è dotato di poteri magici. Kai non approva l’uso dei Fake Arm considerandoli sospetti e non dei veri Arm dato che secondo il suo parere sono loro a usare il proprietario e non viceversa. Durante un viaggio fuori dal suo villaggio Kai viene attaccato da un malvivente che dice di essere stato un ex membro degli scacchi. Durante la lotta il ragazzo finisce sul fondo di un lago dove incredibilmente trova e risveglia Babbo, l’unico Arm vivente appartenente a Ginta. Kai usa Babbo per sconfiggere il suo avversario. Tornato nel villaggio scopre un'amara verità: tutti coloro che usavano Fake Arm sembrano controllati da un'oscura presenza e attaccano lui e Babbo. Ben presto si scoprirà che in realtà i Fake Arm funzionano assorbendo l’energia vitale dei proprietari e abusandone possono portare alla morte, inoltre pare che una nuova malvagia organizzazione li stia diffondendo in tutto il mondo. Per i nostalgici della vecchia serie sappiate che già in questo primo numero vedremo molti vecchi protagonisti comparire, fra cui Alviss e Dorothy.

Il primo numero di Mar Omega preso come storia a sé non è male, ma essendo seguito di un altro manga il paragone è doveroso. Si nota subito la differenza sia narrativa sia stilistica fra allievo e maestro, tuttavia Hoshino fa un buon lavoro riuscendo a trasmettere a tratti l’atmosfera respirata nel lavoro di Anzai, anche se c’è da dire che è anche merito dei molti, forse troppi, riferimenti alla vecchia serie. Buona anche l’idea di riprendere parti accennate nella serie precedente, come la storia di Babbo, e riproporla approfondita in questo manga. Nota dolente per i personaggi inediti di questo sequel: paragonati al vecchio team Mar ne risultano completamente sconfitti data la caratterizzazione piuttosto banale e scontata. I disegni somigliano molto a quelli di Anzai anche se non arrivano al suo livello, specialmente notiamo come i disegni delle creature magiche siano meno maestosi rispetto alle controparti della serie precedente. In definitiva Hoshino fa un buon lavoro ma non riesce ad arrivare ai livelli del suo maestro, rendendo questo sequel un manga carino in sé, ma decisamente inferiore rispetto a quello che aveva fatto Anzai. Di sicuro chi ha amato la vecchia serie avrà una di queste due reazioni: o lo amerà spinto anche a rivedere i vecchi personaggi a cui ormai era affezionato, oppure lo ignorerà e lo bollerà come un sequel che ci si poteva risparmiare.

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Silvio Mazzitelli

Di stirpe vichinga, sono conosciuto soprattutto con il soprannome “Shiruz”, tanto che quasi dimentico il mio vero nome. Videogiocatore incallito sin dall’alba dei tempi, adoro il mondo videoludico perché dopo tanto tempo riesce sempre a sorprendermi come la prima volta. Scrivo ormai da diversi anni di questa mia passione per poterla condividere con tutti. Sono uno dei fondatori di Orgoglio Nerd e sono anche appassionato di tutto ciò che riguarda la cultura giapponese e la mitologia (in particolare quella nordica).

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