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Mad Max – Fury Road: ammiratemi, sono George Miller

Sembra che per fare un buon film di azione (anche se è molto riduttivo definire Mad Max in questo modo semplicistico) serve ricordarsi come un buon film d'azione va fatto.
Ci vuole un settantenne, un settantenne con le palle per fare quello che altri giovinastri sputa remake non sono ancora riusciti a realizzare in una decade e mezzo di estenuante lavoro: riprendere in mano una saga e dargli nuova vita senza allontanarsi minimamente dall'originale.
Ammiratemi! Urla George Miller mentre mostra al mondo la sua lezione di cinema. Montaggio, regia, scrittura, scenografia, musica e dettagli roteano tutti quanti in una tempesta di sabbia gigantesca, monumentale pronta a travolgere la scialba concezione di film d'azione che ci avevano trapianto dentro al posto di quella dei lontani anni 80. Lo abbiamo sentito in lingua originale e non c'è altro modo per apprezzarlo.
Max Rockantasky "il Pazzo" è tornato, è tornato per picchiare a sangue tutti gli eroi all'acqua di rose che infestano il cinema, quelli che parlano troppo, quelli che hanno bisogno di una trama intricata per risultare credibili, quelli che spiegano, spiegano e spiegano.
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George Miller ci regala un inseguimento di due ore, e non ci riferiamo a quello dell'Imperatrice Furiosa (Charlize Theron), parliamo di quello al quale gli appassionati stanno partecipando da anni, le ultime due ore di corsa verso il traguardo. 
Qualche pausa per fare benzina e poi di nuovo in macchina per giungere verso le emozioni che si erano seccate dentro di noi, le emozioni che Miller e Gibson ci avevano strappato fuori e che avevano lasciato cuocere al sole.
Miller torna con una tanica d'acqua, ci colpisce in faccia ci fa risvegliare da un lungo sonno, urla "ammirami" il vecchio, un'altra volta, "io so come si fa cinema ragazzo" ti grida in faccia.
Parla di quel cinema che poteva cambiarti dentro, quello che nonostante sia semplice non è superficiale.
Miller sa che i nostri cuori urlavano vendetta, urlavamo vendetta per tutti quegli Indiana Jones 4, per i Ghostbusters donna che arriveranno, per i film come Max Payne: eravamo assetati di sangue.
Miller ci ha indicato la via oltre le carcasse putrefatte di un passato da dimenticare, a colpi di Metal, Rock, Musica Sinfonica e roboanti motori Max è tornato.
Ammiratelo.
Lasciate che il regista vi apra i cancelli del Valhalla, se pensate che stiamo esagerando, se pensate anche solo per un momento che Max non possa essere riemerso dalla sabbia, l'unica cosa che potete fare è salire in macchina e raggiungere il cinema più vicino.
Stare in silenzio e, quando tutto sarà finito, pregare per un po' d'acqua. 
Perché l'acqua sarà tutto quello che potrete avere, l'aria ve l'avrà già tolta Miller.
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