Lupo Solitario è una serie di librogame ideata da Joe Dever negli anni ’80. Il primo volume, I Signori delle Tenebre, è stato pubblicato nel 1984. L’ultimo, Morte nell’abisso, è stato completato dal figlio, Ben Dever, e da Vincent Lazzari dopo la scomparsa dell’autore, e ha visto la luce nel 2018. Ben trentaquattro anni e trenta libri di avventure dopo, ci ritroviamo a parlare di Lupo Solitario e delle sue declinazioni oltre il volume cartaceo. Prima di proseguire dobbiamo però rispondere a una domanda che assillerà i nostri lettori più giovani: cos’è un librogame?
Che cos’è un librogame?
Un librogame è un libro (ovviamente) che ha qualcosa in comune con i giochi di ruolo. La storia è divisa in capitoletti numerati, in fondo ad ognuno dei quali siamo messi davanti a delle scelte, anche semplici: il nostro personaggio seguirà la strada principale per arrivare in una lontana città o viaggerà via fiume su una chiatta? In base alla decisione presa, il libro ci indicherà il numero del capitolo che dovremo leggere per proseguire la nostra avventura.
I librogame di cui stiamo parlando avranno la loro età d’oro negli anni ’80, anche se sistemi di narrazione a bivi e ad albero erano già stati sperimentati da scrittori (François Le Lionnas e Raymond Queneau) e psicologi (B. F. Skinner ne sviluppò alcuni a scopi didattici alla fine degli anni ’50). I nostri librogame sono prettamente narrativi: consentono al lettore di immedesimarsi nel protagonista, prendere decisioni e perfino combattere al suo posto.
All’inizio di ogni librogame sono spiegate le regole, perché ogni serie ha il proprio metodo per essere giocata. La collana che prenderemo in considerazione è quella pubblicata in Italia dalla Edizioni E. Elle. Non si tratta dell’unica collana di librogame, anche se si tratta di quella che ha pubblicato le avventure di Lupo Solitario: la Arnoldo Mondadori Editore, ad esempio, ne pubblicò una intitolata Scegli la tua avventura.
La collana pubblicata dalla Edizioni E. Elle ha compreso numerose serie, composte in media da 4/6 volumi. Non sono mancate eccezioni: alcune serie non sono andate oltre il secondo numero, mentre altre hanno superato i 15. Quest’ultimo è il caso di Advanced Dungeons & Dragons, una serie di avventure autoconclusive (per la maggior parte) ambientate nei diversi mondi dell’allora TSR, e Lupo Solitario, la più corposa con i suoi 30 volumi.
Altri esempi di serie pubblicate nella collana sono Guerrieri della Strada (un post apocalittico di 4 numeri di Joe Dever), La Terra di Mezzo (basato sul Signore degli Anelli, 4 numeri), Alla corte di Re Artù (di James Herbert Brennan, 8 numeri) e la serie di Oberon (di Joe Dever e Ian Page, 4 numeri). I librogame della collana non toccavano solo il genere fantasy: c’erano la fantascienza (Avventure Stellari), l’horror (Horror classic), il giallo (Sherlock Holmes), le leggende e i miti (Grecia Antica) e il lontano oriente (Samurai). E la lista non si ferma qui.
Prima di addentrarci nel commento su Lupo Solitario, ricordiamo il suo autore, Joe Dever.
Joe Dever, chi era?
Nato a Chingford, un distretto nella North East London, il 12 febbraio 1956, Joe Dever lavorò nell’industria musicale fino al 1981. Appassionato di Wargames e di giochi di ruolo, fu l’unico partecipante inglese ai campionati statunitensi di Dungeons & Dragons del 1982, che vinse. Fu assunto dalla Games Workshop nel 1983 e divenne curatore editoriale della rivista White Dwarf dal numero 35 al 54.
Nel 1975 iniziò a sviluppare l’ambientazione di Lupo Solitario per poterla giocare in sessioni di Dungeons & Dragons, cosa che fece nel 1977. Inizialmente Joe Dever propose Lupo Solitario come gioco di ruolo presso la Games Workshop, ma sembra che l’offerta dell’azienda non l’abbia convinto. Visto il successo della pubblicazione del primo numero di Dimensione Avventura, Lo stregone della montagna infuocata, Dever ebbe l’idea di convertire il suo materiale in forma di librogame. Il risultato fu I Signori delle Tenebre, uscito sul mercato estero nel 1984.
Il successo fu immediato, tanto che Dever continuò a scrivere librogame di Lupo Solitario fino al 1998 (dopo aver contribuito anche con altre serie, già citate più sopra), molti anni dopo che il fenomeno editoriale aveva abbandonato gli scaffali delle librerie per trasferirsi su quelli delle biblioteche. Motivi di salute lo costrinsero ad abbandonare il lavoro, poi lo riprese nel 2015 con Le tempeste del Chai e nel 2018 con Morte nell’abisso, l’ultimo volume pubblicato (grazie alla collaborazione di Ben Dever e Vincent Lazzari).
Dopo aver subito un intervento chirurgico nel 2005 per un cancro ai reni, Joe Dever ha affrontato di nuovo la sala operatoria nel 2016. Pochi mesi dopo l’operazione, è spirato il 30 novembre 2016, lasciando in eredità un’ambientazione e una serie di libri che hanno fatto sognare una generazione.
Lupo Solitario: ambientazione e reincarnazioni
Le avventure di Lupo Solitario sono ambientate nel Magnamund, un mondo che trae ispirazione dalle letture di Joe Dever: i classici medievali inglesi (Beowulf, Ivanhoe) e i romanzi fantasy di Tolkien e Moorcock. Lupo Solitario è il protagonista, uno studente nel monastero dei Cavalieri Kai (Ramas nella prima edizione italiana), un ordine di monaci guerrieri. Durante la prima avventura il monastero è assalito dalle armate dei Signori delle Tenebre, una forza maligna che ha ammassato eserciti e sta per scatenarli sul mondo intero.
Il primo passo per la conquista è infatti togliere di mezzo i Cavalieri Kai, ma Lupo Solitario, che adotterà questo nome dopo essere sopravvissuto al massacro, riesce a salvarsi. Da quel momento il suo obbiettivo sarà ricostruire l’ordine (recuperando ad esempio potenti artefatti, come la Spada del Sole di Sommerlund, il Libro dei Ramastan o le Pietre della Sapienza), sopravvivere e sconfiggere i Signori delle Tenebre una volta per tutte. L’avventura di Lupo Solitario prosegue per 20 librogame, mentre nei successivi si interpreta uno studente del rifondato monastero Kai.
Oltre ai librogame, Lupo Solitario è apparso anche in opere di narrativa, videogiochi e giochi di ruolo. Dal 1989 al 1994 sono stati pubblicati dodici romanzi scritti da John Grant e Joe Dever. Inizialmente da noi la EL ha pubblicato solo i primi cinque, finché la Armenia li ha riuniti in 5 volumi e li ha ripubblicati con il titolo Le Leggende di Lupo Solitario.
I giochi di ruolo sono tre, di cui due pubblicati dalla Mongoose Publishing. Lone Wolf: The Roleplaying Game (2004) di August Hahn e Lone Wolf Multiplayer Game Book (2010) di Joe Dever e Matthew Sprange. Il terzo è pubblicato dalla Cubicle 7: The Lone Wolf Adventure Game (2017). Il primo manuale è stato pubblicato in Italia dalla Editori Folli nel 2004.
Nel campo dei videogiochi Lupo Solitario si è destreggiato subito dopo la pubblicazione, con l’uscita nel 1984 di ben due incarnazioni videoludiche: Flight from the Dark e Fire on the Water, adattamenti dei primi due libri, usciti per la piattaforma ZX Spectrum. Lone Wolf: The Mirror of Death è invece un titolo del 1991, uscito per Spectrum 48/128k, Commodore 64 e DOS. Nel 2013 è uscito Joe Dever’s Lone Wolf, sviluppato dall’italiana Forge Reply e ripubblicato tutto intero (la prima versione era strutturata ad episodi) nel 2015 per Macintosh, Windows, Xbox One, PS4 e Switch (qui la nostra recensione).
Nel 1999 Joe Dever diede l’autorizzazione all’associazione Project Aon di pubblicare e distribuire i primi 20 libri della saga gratuitamente sul web. In seguito Dever autorizzò la pubblicazione anche dei restanti libri. Se avete una buona conoscenza dell’inglese, vi consigliamo di cercare nel vostro app store. Cercando Lone Wolf Saga troverete un’app creata unendo l’edizione di Project Aon e l’interfaccia (più gli algoritmi) di GDV Software. Porterete in tasca tutti i librogame di Lupo Solitario, un sogno che diventa realtà per chiunque ne abbia giocato almeno uno negli anni ’80 e ’90. Consigliamo l’esperienza anche a chi non ha mai sentito parlare di un librogame: provate a vivere le avventure di Lupo Solitario in prima persona, perché in questi libri i protagonisti siete voi.
Parafrasando la quarta di copertina dei librogame di Lupo Solitario, non vi serve altro che una matita, una gomma e un po’ di coraggio. In questo mondo digitale, solo il coraggio. Grazie, Joe Dever.